Meta accoglie il movimento per la liberazione dei capezzoli: è l’inizio di una nuova era?

Meta ha accolto le numerose proteste contro la censura dei capezzoli sui social network, procedendo di fatto alla loro liberalizzazione.

Dopo anni di proteste, un film dedicato, un movimento, e decine di star in prima linea, anche Meta ha finalmente deciso di cedere e rimuovere la censura che riguarda i capezzoli femminili sui suoi social network.

Vediamo allora come si è arrivati a questa decisione storica, e che cosa comporta questo per le piattaforme come Instagram e Facebook.

I capezzoli femminili finalmente liberi su Instagram e Facebook

Quella per l’eliminazione della censura sui capezzoli femminili è una battaglia nata poco dopo la nascita dei social. Il movimento Free the Nipple (libera il capezzolo, letteralmente) è infatti stato fondato nel 2012, e anche se riferito principalmente ai reggiseni, è presto entrato in conflitto con le policy di Instagram e Facebook in materia di capezzoli.

Le critiche agli standard alla base dell’algoritmo incaricato di individuare e bannare i capezzoli femminili sono da allora state innumerevoli, e per diverse ragioni.

A seguito di queste “pressioni”, il consiglio indipendente di sorveglianza di Meta – l’Oversight Board – ha fatto quindi richiesta di revisione in relazione a tali restrittive regole che comportano la censura delle immagini raffiguranti donne (e non uomini) a torso nudo. La richiesta avanzata a Meta è stata quella di “definire criteri chiari, oggettivi e rispettosi dei diritti”.

Prima di tutto, l’algoritmo si è spesso rivelato incapace di riconoscere la differenza fra fotografia comune ed arte, per cui sono state messe al bando anche riproduzioni di quadri celebri, oppure fotografie di indubbio intento artistico.

Uno degli episodi più eclatanti a questo riguardo in ordine di tempo riguarda il manifesto del film di Pedro Almodovar, Madres Paralelas: un occhio piangente con un capezzolo femminile al posto di iride e pupilla, alludendo sapientemente al legame fra maternità (il latte) e al dolore (la lacrima) che caratterizza la vicenda delle due protagoniste.

Il manifesto è stato cancellato a breve dall’intelligenza artificiale, lasciando il regista e l’artista Javier Jaén particolarmente amareggianti, anche perché il contenuto dell’immagine era ben lontano dall’erotismo o dalla pornografia.

Leggi anche: Cosa non si può pubblicare su Facebook, e cosa si rischia se si infrangono le regole

Un post all’origine dei capezzoli “liberi” su Instagram e Facebook

Com’è noto, infatti, Instagram non trova nulla di male nel fatto che gli uomini mostrino liberamente i loro capezzoli. Chi vada identificato come uomo, però, è sempre stabilito dall’Intelligenza artificiale, con risultati bizzarri.

Sul canale Facebook France Tv Slash è stata infatti recentemente rilasciata un’intervista da parte di una batterista intersessuale, Clémence. Come persona intersessuale, Clémence è una donna dal punto di vista biologico (e nel suo caso l’identità di genere coincide), e dalla nascita presenta caratteri secondari maschili, come una folta barba.

La musicista ha così raccontato di divertirsi molto a postare fotografie in topless su Instagram, senza alcun problema, dato che a causa della barba l’algoritmo la considerava automaticamente un uomo, mentre lei era a tutti gli effetti una donna.

I capezzoli femminili, dunque, vengono automaticamente sessualizzati e considerati inequivocabilmente erotici da parte dell’algoritmo, mentre così non è per quelli maschili, suscitando più di un interrogativo sul sessismo applicato all’IA.

La decisione finale, però, sembrerebbe essere legata ad un post di una coppia americana, costituita da una persona non binaria e da una transessuale, che avrebbero postato un’immagine relativa ad una mastectomia (l’eliminazione del seno) per parlare delle difficoltà affrontate dalle persone trans nel sistema sanitario, e l’immagine sarebbe stata subito eliminata.

Dopo le proteste della coppia, Meta ha dunque deciso di rivedere le proprie politiche, soprattutto tenendo conto di uno sguardo non più binario e soprattutto dell’esistenza di diverse individualità.

Bisognerà vedere ora come l’Intelligenza Artificiale potrà essere rimodellata sulla base di questa decisione, presa insieme al comitato dell’azienda, formato da politici, giornalisti e analisti, ma anche quali saranno le nuove regole messe in atto da Meta, che ha riconosciuto di aver troppo a lungo mancato di chiarezza su questo argomento.

Leggi anche: Droppare una foto su Instagram: cosa significa e come si fa 

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