Come aprire un ecommerce per la farmacia in 5 facili step!

Aprire un ecommerce per la propria farmacia può essere una scelta vincente. Parliamo di come fare burocraticamente, dei pro e dei contro di un ecommerce.

Lo scenario in cui le farmacie si trovano a competere ogni giorno è sempre più complesso e questo richiede che esse stesse rivoluzionino il loro approccio alla clientela e al mondo del digitale, introducendo sistemi di vendita nuovi, in linea con gli altri settori già votati all’ecommerce e al servizio clienti digitale.

Potrebbe sembrare, in effetti, anche nel 2022, che ci siano dei settori meno intaccati dal processo di digitalizzazione che sta rapidamente investendo ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

D’altro canto, noi tutti abbiamo bisogno di alcuni servizi essenziali e non potremmo fare a meno di alcuni esercenti.

Per la verità, anche per il mondo dei farmaci e delle farmacie è tempo di cambiamento.

I dati parlano chiaro. Sin dal 2016, anno in cui è stato resa possibile dal Ministero della Salute la vendita online di farmaci da banco e senza prescrizione, gli ecommerce per farmacie hanno conosciuto un vero e proprio boom di fatturato.

Secondo IQVIA, scrive FarmaKom, nel 2017 il fatturato era di 96 milioni di euro, nel 2018 di 155 milioni e nel 2019 di 240 milioni.

E per verificare dati più recenti, sia reso conto che nell’ultimo anno (conteggiato come 1° aprile 2021 – 31 marzo 2022), gli ecommerce hanno registrato un +2,2 per cento.

Complice anche la pandemia, ci si è resi conto come anche il mondo della salute debba innovarsi, e debba farlo velocemente.

Se questi dati ancora non sono sufficienti, vi spieghiamo in questo articolo le motivazioni per le quali un ecommerce per la propria farmacia è una svolta, e soprattutto come fare a realizzarne uno.

Perché aprire un ecommerce per la farmacia?

Sono diverse le motivazioni che possono spingere una farmacia ad aprire e gestire il proprio ecommerce.

In primo luogo, il proprio business non avrà come target la semplice cerchia di clientela del vicinato o della clientela occasionale, ma potrà svilupparsi in un ambito molto più grande, fino a raggiungere i confini nazionali.

Anche a livello pubblicitario, si potranno utilizzare degli strumenti digitali che permetteranno di raggiungere in un tempo minore un bacino d’utenza esponenzialmente maggiore. Senza contare i costi di gestione di una campagna pubblicitaria digitale rispetto ad una fisica.

Inoltre, ciò che una campagna pubblicitaria online consente di fare, e ne parlavamo anche in questo articolo, è di misurare i dati della propria performance.

Oltre a riuscire ad indirizzare il proprio messaggio al pubblico giusto, con notevole risparmio di denaro, si possono misurare i risultati della propria strategia in maniera molto più efficace. Eventualmente, sarà possibile ritarare il messaggio per la successiva campagna.

In terzo luogo, il vantaggio del cliente nei riguardi dello shopping online, lo sappiamo tutti. Un cliente può effettuare un ordine dall’altra parte del Paese anche negli orari di chiusura. Anche di sabato sera oppure nel giorno di Natale.

Questo vantaggio, certamente permette di annullare la distanza in termini competitivi che le piccole farmacie hanno nei riguardi di quelle di catena oppure di quelle presenti all’interno dei centri commerciali.

Naturalmente, tutti questi vantaggi non si hanno senza un prezzo. Prima di lanciarsi in questa avventura digitale, infatti, le farmacie devono essere preparate a quello che effettivamente comporta la gestione di un ecommerce.

Come aprire un ecommerce per la tua farmacia: i 5 step

La normativa da seguire per quanto concerne la vendita online di farmaci da banco e farmaci senza prescrizione è diversa rispetto alla vendita di qualsiasi altro prodotto, e deve seguire dei passaggi burocratici fondamentali.

Cerchiamo di riassumere in questo paragrafo i punti principali.

Innanzitutto, un ecommerce deve necessariamente appoggiarsi ad un negozio fisico abilitato alla vendita di parafarmaci. Non si includono i negozi che vendono farmaci all’ingrosso: può trattarsi di farmacie o parafarmacie o altri negozi abilitati.

In secondo luogo, bisogna fare specifica richiesta alle autorità competenti (può trattarsi di Provincia autonoma o Regione).

Bisognerà inoltrare tutte le informazioni riguardanti il negozio fisico e il sito web dove si intende appoggiare l’ecommerce. Si invieranno quindi la denominazione, partita IVA, l’indirizzo della sede, la data di inizio attività di vendita online, l’indirizzo del sito internet.

In terza battuta, si dovrà attendere l’autorizzazione formale prima di essere inseriti nell’elenco dei negozi autorizzati alla vendita di farmaci da banco online (attraverso l’invio di un logo identificativo a livello nazionale).

Il quarto punto, invece, prevede che si compili la domanda nel forum del Ministero della Salute (a questo link), e si invii il tutto all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Nella fase successiva, sarà compito proprio del Ministero della Salute la verifica della validità della domanda e l’invio, sempre a mezzo PEC, di un logo provvisto di collegamento ipertestuale che andrà obbligatoriamente inserito in ogni pagina del sito web. Il logo dovrà essere ben visibile da tutti gli utenti.

A quel punto, la procedura sarà terminata e la farmacia potrà avviare il proprio ecommerce.

Dal punto 4, ovvero il momento in cui si inoltra tutto al Ministero, trascorrono circa 30 giorni.

Come scegliere la piattaforma per il proprio ecommerce

In questa sezione di Trend Online parliamo frequentemente di ecommerce. Questo perché, nella pratica, gestire un ecommerce è molto più complesso di quanto non appaia nella teoria.

In primo luogo, si deve sapere che un sito web, a maggior ragione se destinato alla vendita di prodotti, deve essere user friendly. Deve accompagnare il cliente a finalizzare il proprio processo d’acquisto in maniera agile e del tutto indipendente.

In secondo luogo, se il cliente non dovesse riuscire, dovrebbe sempre avere la possibilità di contattare un servizio clienti.

Si deduce, quindi, come questo sito debba essere user friendly e, in un momento in cui sono sempre di più i dispositivi mobili ad essere utilizzati, al posto di tablet e PC, deve essere anche mobile friendly.

Ecco che quando si sceglie una piattaforma si deve necessariamente tenere conto di queste caratteristiche.

Ci sono diversi CMS (Content Management System) che permettono di avere accesso a tutto ciò, in maniera piuttosto semplice. WordPress, ad esempio, fornisce una serie di plugin aggiuntivi che permettono di creare il proprio ecommerce gratuitamente e in pochi click (ne parliamo in questo articolo).

Ci sono anche altri CMS che aiutano allo scopo: Magento e Prestashop sono tra i più famosi ed utilizzati, ma non sono certamente gli unici.

Oltre alla piattaforma, fondamentale è la scelta del tema. Qui ci ricolleghiamo alla necessità che il sito web sia ottimizzato per i dispositivi mobili. Per un ecommerce, le prestazioni sono assolutamente fondamentali e costituiscono la differenza tra un sito web di successo o un sito web che non performa.

Pro e contro della gestione di un ecommerce

L’aumento delle vendite dell’ecommerce della propria farmacia deve andare di pari passo con una rapidità ed un’efficienza nella gestione degli ordini.

Deve essere accompagnata dall’efficienza di un impeccabile servizio clienti. Internet ci ha abituati che quasi ogni ecommerce dispone di un servizio clienti efficiente. Un popup nel sito, un call center, un sistema di messaggistica su WhatsApp: sono tutti strumenti notevoli, ma che necessitano di essere seguiti.

Insomma, se da un lato l’aumento del fatturato fa certamente gola, dall’altro lato bisogna essere sicuri di essere in grado di riuscire a gestire anche l’aumento del lavoro.

Quando una farmacia decide di aprire un ecommerce, non ci si aspetta certamente che sia il farmacista ad avere competenze di webmaster. Ecco quindi che è bene rivolgersi a quei professionisti che sappiano consigliare al meglio la gestione dell’impianto del sito.

Se da un lato aprire un sito web su WordPress e scaricare il plugin WooCommerce non è cosa troppo difficile, dall’altro, però, nel momento in cui anche il negozio fisico richiede molta attenzione diventa complicato riuscire a gestire problematiche legate al sito web.

Anche per quanto riguarda la logistica, è bene rivolgersi a fornitori affidabili, che sappiano gestire le spedizioni, conoscano la normativa anche in materia di packaging.

Insomma, se ci sarà una sinergia tra i diversi attori in gara, allora ci sarà un grande equilibrio tra negozio fisico e negozio digitale e, con il tempo, si riuscirà a parlare di aumento della marginalità e non soltanto aumento del fatturato.

Cosa la tua farmacia può e non può vendere tramite ecommerce

Un po’ ne abbiamo fatta menzione nel corso dell’articolo su cosa una farmacia possa o non possa vendere tramite il proprio negozio digitale. Vale però la pena ribadire, onde evitare fraintendimenti.

Possono essere venduti online solo i farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione medica. Non potranno invece essere venduti tutti quei farmaci che la richiedono e che quindi devono continuare ad essere acquistati come di consueto.

Si rende noto, d’altra parte, che una farmacia può scegliere di vendere anche altri tipi di prodotto.

A discrezione del punto vendita, infatti, possono entrare a far parte del catalogo di prodotti venduti anche i cosmetici, gli integratori e gli strumenti medicali.

Naturalmente si tratta di una scelta della farmacia stessa che deve essere fatta sulla base di quanto detto prima.

Il catalogo dei prodotti disponibili dovrà essere tenuto in costante aggiornamento, e ogni scheda prodotto deve essere aggiornata alla lettera sulla composizione del prodotto.

D’altro canto, però, potrebbe trattarsi di un interessante vantaggio, che spinge la farmacia a specializzarsi nella vendita di una particolare categoria di prodotti.

Questo contribuirà a far conoscere l’azienda ad una nicchia ben definita, che potrà quindi promuoversi in modo molto più mirato su Internet: dalla pubblicità a pagamento sui canali social, all’invio di una newsletter, oppure al posizionamento organico di un blog specializzato.

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