Start-up: fai decollare il tuo business con la SEO!

Ci risiamo: il tuo prodotto è ottimo ma i tuoi potenziali clienti non sanno come trovarlo. Utilizza la SEO per far decollare la tua startup!

Hai una startup? Vorresti lanciarti nel mondo del marketing digitale – e in particolare della SEO – ma non sai da dove iniziare? Se la risposta è sì, sarai felice di sapere che sei nel posto giusto! Tuttavia, devi essere pronto a imparare diversi concetti – spesso complessi – che stanno alla base. 

La buona notizia è però che i tuoi sforzi verranno largamente ricompensati: una buona SEO ti porterà ad avere più visibilità sui motori di ricerca, il che la rende – nel 2022 – indispensabile per qualsiasi azienda sia dal punto di vista delle vendite che della brand awareness.

Pronto a cominciare? In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è la SEO, quali benefici può portare alla tua startup e come implementarla al meglio! 

Cos’è la SEO per una startup? 

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero la pratica attraverso la quale è possibile incrementare il traffico organico al tuo sito web tramite i motori di ricerca come Google. In poche parole, comparire per primi nei risultati di ricerca, anche detti SERP

Come funziona la SEO per una startup? 

L’intero processo di ottimizzazione per i motori di ricerca comincia dal tuo sito web, e come esso si relazione con Google. Ecco come funziona in due passaggi incredibilmente semplificati. 

1. Google manda i suoi “ragnetti” 

I crawlers – o anche ragnetti – sono lo strumento attraverso il quale Google scandaglia e scopre ogni pagina sul web (e ce ne sono tante). Cosa fanno? Seguono link e raccolgono informazioni su ogni pagina web, mandandola poi ai server di Google in tutto il mondo. 

2. Google identifica i siti web rilevanti per gli intenti di ricerca

Una volta che i crawlers hanno raccolto le informazioni che servono a Google, esso andrà ad ordinare i risultati di ricerca, cercando di soddisfare il più possibile gli intenti dell’utente. Quindi, scegliendo per determinate keyword le pagine che parlano di un contenuto in particolare. 

Dovrai quindi immaginare Gogle come una biblioteca: il tuo sito web è il libro più nuovo sullo scaffale, e l’algoritmo di Google è il bibliotecario. Egli andrà a guardare a grandi line di cosa parla il libro e a categorizzarlo, così da aiutare gli utenti a trovare più velocemente ciò che cercano. 

Le aree di marketing da considerare per il SEO della tua startup

1. Sito web

Prima di tutto, avrai bisogno di un sito web sviluppato professionalmente per cominciare. È cruciale che esso sia veloce e mobile friendly.

2. Contenuti

I tuoi contenuti dovranno essere di qualità, ed evidenziare il perché un cliente dovrebbe scegliere te e non i tuoi competitor. Il modo migliore per far sì che ciò accada e di dare valore aggiunto ai tuoi contenuti, e renderli informativi, educativi – e volendo divertenti. 

3. On-Page SEO

È una buona idea lavorare con le ottimizzazioni di base per ogni pagina del tuo sito web, concentrandosi soprattutto su i titoli delle tue pagine e le descrizioni meta. 

4. SEO locale

La tua startup vorrà – nella maggior parte dei casi – promuovere i propri prodotti sul territorio, a clienti locali che ne hanno bisogno. Ottimizzare la SEO locale è cruciale. 

5. Credibilità

Vorresti che i tuoi clienti ti vedessero come un esperto del tuo settore? Allora dovrai presentare loro dati concreti, recensioni e testimonial, che ti aiutino a dare quella spinta in più che serve al tuo cliente per acquistare. 

5. Autorevolezza

Quando la tua startup diventa autorevole, troverai che tantissimi altri siti cominceranno a linkare al suo sito web. Il che è un circolo virtuoso da sfruttare, perché questi link di alta qualità potranno aiutarti a rankare meglio sui risultati di ricerca.

Come ottimizzare il sito web della tua startup per la SEO

La SEO può sembrarti un po’ complicata, ma se giochi bene le tue carte otterrai risultati che faranno valere il tempo speso ad imparare come funziona. Ecco sette componenti per iniziare a ottimizzare il tu sito web. 

1. Parole chiave (o keyword)

Come avrai già capito, le keyword sono parole o frasi che un potenziale cliente ricercherà per trovare il tuo prodotto o informazioni sul tuo settore. Da proprietario si sito web, è nel tuo interesse trovare le keyword migliori e inserirle nella tua pagina. 

In questo articolo sulla ricerca keyword spiego come. Un’ottimizzazione delle keyword è il tuo primo passo per finire ai primi posti nel SERP. 

Attenzione però: cerca di non esagerare con l’uso delle keyword: è buona pratica di solito tenere una densità del 2%, per evitare di rendere spammoso il contenuto e deterrere Google dal ritenerlo rilevante. Il che danneggerà il tuo posizionamento. È tutta questione di euquilibrio. 

2. Titoli (detti anche Heading o H1)

Il secondo step è quello di ottimizzare i tuoi titoli. Un titolo è un elemento che nell’HTML – la maggior parte delle piattaforme blog lo categorizza automaticamente – va a descrivere l’argomento e il tema del contenuto di una pagina. 

Dovrai quindi assicurarti che ogni titolo sia unico e rilevante al contenuto del tuo sito web – quindi contenere le parole chiave giuste. Inoltre, è cruciale che il formato dei tuoi titoli sia consistente e omogeneo su tutte le pagine. Non uguale, semplicemente simile dal punto di vista della struttura.

Hai ancora spazione per includere il nome della tua azienda? Fallo, separandolo dal titolo con un trattino o una barra verticale. Infine, tieniti sempre sui 55 caratteri – o comunque non superare i 70. Questo è cruciale. 

3. Contenuti testuali (detti anche copy)

Ora, il passo successive è quello di creare contenuti coinvolgenti: vorrai assicurarti però che essi contengano le keyword giuste. Essenzialmente dovrai lavorare per creare contenuti di altissima qualità, facili da consumare utilizzando le keyword senza strafare. 

Se non seguirai queste regole, Google potrebbe pensare che il tuo contenuto non sia rilevante e non farti posizionare nei risultati di ricerca. Quindi, non esagerare con l’uso delle keyword – a parte che potrebbe risultare fastidioso per la lettura – e concentrati sempre sulla qualità. 

Il tuo contenuto dovrà essere consumabile, non contenere errori grammaticali e ben revisionato prima di essere pubblicato. Ricorda che l’algoritmo di Google è così avanzato che si avvicina sempre di più al modo in cui legge un essere umano. 

4. Sottotitoli (detti anche sub-heading o H2,H3,H4,H5,H6)

I sottotitoli sono una parte integrante dell’HTML – e anche qui vengono spesso categorizzati in automatico dal site builder. Se quindi l’H1 è il titolo principale – e quello che i motori di ricerca considerano più importante – gli H2 detengono anch’essi la loro importanza. 

La differenza sostanziale a livello di ottimizzazione è che se l’H1 può essere utilizzato una sola volta per pagina, gli H2 possono invece essere ripetuti più volte. Si pensi ad esempio alle pagine prodotto: gli H2 saranno magari sempre “Specifiche”, “Descrizione”, “Istruzioni”. Invento. 

La gerarchia di importanza dei sottotitoli va da H2 fino ad H6. 

Se ad esempio vuoi creare una pagina con molto testo, potrai utilizzare l’H1 come titolo principale, e segmentare il contenuto attraverso H2, H3 etc. Il che favorirà il tuo ranking sul SERP e nel contempo renderà il contenuto più semplice da leggere per i tuoi utenti. 

Esistono infine due scuole di pensiero per quanto riguarda l’aggiunta delle keyword in ciascun H2, e nessuna delle due ha torto. A seconda del tipo di contenuto, a volte è meglio inserirle, a volte fare ciò potrebbe determinare la spammosità del tuo contenuto. 

5. Struttura dell’URL 

È anche bene sapere che gli URL vengono considerati rilevanti per le operazioni di crawling, dovrai solo capire come includerli. In generale, dovrai includere le keyword all’interno dell’URL, meglio ancora se attraverso una long tail keyword.

Nel creare il tuo URL dovrai fare attenzione anche ai caratteri che usi: scrivi tutto in minuscolo e utilizza i trattini per separare le parole tra loro. Inoltre, tenta di non utilizzare caratteri speciali anche se la parola li richiederebbe – la è si considera un carattere speciale – perché potresti poi trovarti con una minestra di caratteri.

6. Descrizioni meta

Ecco svelato il grande enigma delle descrizioni meta. Può sembrare un concetto astratto, tuttavia per semplificare la descrizione meta è una stringa di testo – non più di tre righe – che va a riassumere un contenuto. 

Essa appare nei risultati di ricerca sotto al titolo e al link.  

Una buona descrizione meta andrà a spiegare all’utente cosa aspettarsi dal tuo contenuto, ed è ottima per invogliarlo a cliccarci sopra. Inoltre, è utile fornire a Google una descrizione meta nel creare contenuti per il tuo sito web. 

Non farlo potrebbe portare Google a mostrare estratti di contenuto a caso che non andrebbero a invogliare l’utente a leggerlo. Tenta di tenere sempre la tua descrizione meta sotto i 150 caratteri e ricorda di inserire una call to action alla fine! 

7. Immagini

I ragnetti di Google sono ciechi per metà: possono leggere il testo ma non riescono a decifrare le immagini. Essenzialmente, essi si limitano a guardare nel codice dell’immagine per capire cosa essa contiene. Il che vuol dire che dovrai dirglielo tu!

Lavora sul titolo alternativo, il titolo della tua immagine e il nome del tuo file per far sì che le tue immagini collaborino al tuo posizionamento sui motori di ricerca, titolandole in maniera rilevante e aggiungendo più informazioni e keyword possibile. 

Descrittori delle immagini per ottimizzare la SEO della tua startup

Ecco, nel dettaglio, i descrittori delle tue immagini: 

  • Titolo alternativo: questo è il testo che l’utente vedrà quando un immagine non carica sul sito web – magari a causa di una connessione lenta. È una breve descrizione dell’immagine. Un esempio, per un prodotto, potrebbe essere “Scarponcini da uomo per il trekking”. Sta a te scegliere la descrizione migliore. 
  • Titolo dell’immagine: il titolo dell’immagine andrà a integrare il titolo alternativo, e apparirà quando il mouse si posa sull’immagine. Ancora un esempio: “Scarponcini da trekking bianchi da uomo”.
  • Nome del file: questo è il nome utilizzato per salvare un’immagine. Assicurati di scilupparlo il più descrittivo e rilevante possibile, utilizzando solo caratteri minuscoli e separando più parole con i trattini! 
Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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