Il copywriting a risposta diretta è una delle skill più difficili da imparare, ma che nel momento in cui viene imparata genera un sacco di vendite e profitti.
Infatti, questa capacità viene riconosciuta come una delle “skill altopagate”, insieme alla vendita e al media buying.
Allo stesso tempo, nello specifico nel campo del copywriting, c’è una confusione enorme su internet, perché molta gente non ha fatto altro che dare informazioni sbagliate (in buona o cattiva fede, ma questo non importa).
Pertanto in quest’articolo sarà fornita una spiegazione chiara, precisa e lineare su tutto ciò che riguarda questa competenza ricercatissima dalle aziende e dai liberi professionisti.
Copywriting a risposta diretta: la definizione da manuale
Il copywriting a risposta diretta è l’arte dello scrivere per vendere.
La principale differenza tra un venditore e un copywriter sta nel fatto che il venditore può monetizzare una persona alla volta durante le trattative, mentre il copywriter scrive una volta la sua pubblicità, che poi colpisce più persone contemporaneamente.
Sulla base di questo principio il copywriting è conosciuto anche come “vendita moltiplicata”.
Di contro, lo svantaggio del copywriting sta nella mancanza di controllo dei comportamenti del potenziale cliente.
Mentre un venditore può gestire la trattativa in base ai comportamenti del cliente che ha di fronte, nel contesto del copywriting non è così.
Se una persona, per un motivo qualsiasi, decide di smettere di leggere il testo del copywriting, allora la partita è persa.
Copywriting: l’espressione “risposta diretta”
“Risposta diretta” significa che per ogni materiale di marketing si possono tracciare i costi, i ricavi e altri parametri. Questi dati misurano i comportamenti dei potenziali clienti, in modo tale da avere più spazio di manovra nella gestione della campagna pubblicitaria.
Quindi in sostanza si può capire quanto si guadagna per ogni euro investito in pubblicità.
Un esempio pratico sono le Facebook Ads, cioè le sponsorizzazioni fatte attraverso Facebook, in cui ci sono delle sezioni apposite in cui si possono vedere i costi, ricavi, tassi di conversione e tanti altri parametri.
Il copywriting a risposta diretta e gli articoli di blog non sono la stessa cosa
Il paradigma più sbagliato e confusionario che si è radicato nelle menti delle persone è il seguente: si crede che il copywriting equivalga alla scrittura di articoli di blog.
Il punto è che tutti i testi che non vendono un prodotto o servizio NON sono testi di copywriting a risposta diretta.
Il copywriting a risposta diretta non racchiude solo la capacità di scrivere, ma anche la skill della vendita e una profonda conoscenza della psicologia umana.
Pertanto il livello di difficoltà tra la scrittura di un articolo di blog (che serve a informare) e un testo di copywriting a risposta diretta (che serve a vendere) è enorme.
Un copywriter può benissimo scrivere un articolo di blog, ma non è detto che la persona che sappia scrivere un articolo di blog sia capace di scrivere in copywriting.
Il problema è che molte persone che guadagnano SOLO attraverso la scrittura di blog si autodefiniscono copywriter. Non è così.
Chi guadagna scrivendo articoli o testi che hanno il fine d’informare o intrattenere è un content writer (in questo articolo viene approfondita la differenza tra copywriter e content writer).
Il copywriter è un venditore, non un informatore ed è proprio per questo motivo che viene pagato tanto.
Il copywriting a risposta diretta NON si impara all’università
Un’altra idea sbagliata che offusca la mente delle persone è quella secondo cui il copywriting sia un mestiere che possono intraprendere solo i laureati in materie umanistiche (lettere, lingue, filosofia ecc.). Non esiste cosa più sbagliata. Anzi, può addirittura essere controproducente perché il linguaggio universitario può risultare a volte fin troppo difficile.
Spesso in questi ambienti accademici la comunicazione viene resa più complicata dai professori universitari. Loro sono costretti spesso a fare enormi giri di parole per rientrare nei parametri delle ore di lezione, anche quando di fatto possono arrivare al sodo delle spiegazioni in molto meno tempo. Quindi un laureato che vuole approcciare questo mestiere deve letteralmente disimparare il modo di comunicare che ha imparato all’università e impararne uno nuovo.
La verità è che il copywriting a risposta diretta deve seguire grossomodo gli stessi principi della vendita di persona. La prima regola è che i clienti devono capire ciò che il venditore dice, altrimenti non comprano perché alzano la barriera psicologica della diffidenza.