Il “dieci secondi trend” su TikTok e Instagram: ecco cos’è e da dove nasce

Dieci secondi possono sembrare pochi, ma diventano un’eternità quando si parla di molestie sessuali. Il dieci secondi trend sui social media vuole dimostrare proprio questo: ecco cos’è e da dove nasce.

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Negli ultimi giorni, un caso legale ha scosso l'opinione pubblica e i social media, mettendo in discussione il modo in cui la giustizia affronta le accuse di violenza sessuale.

Un bidello di un istituto scolastico romano è stato assolto dall'accusa di violenza sessuale per un palpeggiamento "breve" nei confronti di una studentessa.

La sentenza ha sollevato molte reazioni e dibattiti sui social media, portando alla nascita del "dieci secondi trend", un fenomeno virale che cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di considerare anche gesti brevi, ma comunque senza consenso, come possibili azioni indesiderate e lesive della volontà delle vittime.

Il caso del bidello assolto: da dove nasce il dieci secondi trend

Nell'aprile del 2022, un bidello di un istituto scolastico romano è stato accusato di violenza sessuale da una studentessa che sosteneva di essere stata palpeggiata. Tuttavia, la sentenza ha sorpreso molti, in quanto il bidello è stato assolto.

A prescindere dal fatto che l’episodio sia reso ancora più increscioso dal fatto che una studentessa – presumibilmente minorenne – non si sia sentita al sicuro nell’ambiente che, dopo quello familiare, dovrebbe essere il più protetto al mondo, è stata la motivazione addotta dai giudici a scatenare la polemica.

Secondo i giudici, la durata del palpeggiamento, compresa tra i 5 e i 10 secondi, non è stata sufficiente a dimostrare l'intento libidinoso richiesto dalla norma penale.

I magistrati hanno affermato che l'azione è stata breve e "maldestra ma priva di concupiscenza". Questa decisione ha giustamente scatenato una serie di reazioni negative e di indignazione.

Il "dieci secondi trend" su Instagram e TikTok: ecco cos'è

L'attore Paolo Camilli è stato uno dei primi a reagire alla sentenza, lanciando il "dieci secondi trend" sui social media.

Su Instagram, ha creato un reel in cui ha riprodotto il gesto del palpeggiamento breve, cercando di far comprendere quanto 10 secondi possano essere effettivamente lunghi quando si tratta di un'azione indesiderata.

Il suo intento era quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sul caso e di sollevare interrogativi sulla sentenza emessa. Il trend è rapidamente diventato virale, con molti utenti che hanno seguito l'esempio di Camilli.

Il content creator e attivista Francesco Cicconetti ha utilizzato un cronometro per dimostrare quanto sia significativo il periodo di 10 secondi quando si tratta di un'azione indesiderata.

Questi e molti altri utenti hanno contribuito a diffondere il messaggio che anche un gesto breve può essere lesivo e contrario alla volontà delle vittime, insegnando anche ai più giovani che – a prescindere dalla durata – il consenso è la cosa più importante.

L'obiettivo del “dieci secondi trend” e le sue implicazioni

Il "dieci secondi trend" ha l'obiettivo di sollevare dibattiti e sensibilizzare l'opinione pubblica su una sentenza controversa che sembra rappresentare un passo indietro nella lotta contro la violenza sessuale.

Rappresenta un'opportunità per discutere della percezione sociale e legale della violenza sessuale, invitando tutti a riflettere sulle conseguenze dei gesti brevi ma impattanti.

Se TikTok e Instagram Reels spesso diventano teatro delle sfide più pericolose e assurde, che spesso mettono a rischio la vita di chi le prova (l'ultima è la sfida del motoscafo), questa volta i social diventano strumento di attivismo.

Il trend mira anche a incoraggiare le vittime di molestie a fare sentire la propria voce e a denunciare gli abusi subiti, nonostante la sfida che comporta il sistema giudiziario.

Sensibilizzando l'opinione pubblica, si spera di creare un ambiente più sicuro e di sostegno per le vittime, incoraggiando così una maggiore responsabilizzazione e una migliore tutela dei loro diritti.