Differenza tra marketing e pubblicità: facciamo chiarezza!

Nonostante la differenza tra questi due elementi sia chiara a livello teorico, spesso e volentieri vengono confusi o associati a definizioni sbagliate.

Il marketing e la pubblicità sono due componenti essenziali e imprescindibili del mondo del commercio. Rappresentano due fattori complementari ma assolutamente ben distinti.

Nonostante la differenza tra questi due elementi sia chiara a livello teorico, spesso e volentieri vengono confusi, invertiti o associati a definizioni sbagliate. 

Se pensate di essere ignoranti sull’argomento, non vi preoccupate! Persino alcuni lavoratori del settore tendono a dare una spiegazione sbagliata di cosa sia effettivamente il marketing e cosa invece la pubblicità. 

Quel che è certo è che vengono entrambi utilizzati per la crescita, la sponsorizzazione e la popolarità di tutti i tipi di aziende: grandi imprese, PMI, e-commerce, B2B, B2C e start-up

In questo articolo analizzeremo nei dettagli cos’è il marketing e cos’è la pubblicità, confrontandoli ed evidenziando le differenze e i motivi che portano le persone a confonderli.

Successivamente vedremo come attuare una campagna pubblicitaria nel modo corretto e soprattutto quali metodi scegliere per andare sul sicuro.

Marketing e pubblicità: due termini, due definizioni 

Il miglior modo per comprendere la differenza tra il concetto di marketing e quello di pubblicità è ovviamente descriverli ed analizzarli separatamente. 

Partiamo dal primo: che cosa si intende per marketing? 

Il marketing comprende tutte quelle azioni e strategie usate da un’azienda per connettersi con il proprio pubblico.

Uno degli obiettivi principali delle imprese è infatti creare un rapporto con i clienti, comprendere i loro bisogni e riuscire a soddisfarli. 

Grazie a delle corrette tecniche di marketing è possibile scambiarsi informazioni, creare contenuti adeguati e fornire alle persone esattamente ciò di cui hanno bisogno. 

Come si imposta una corretta strategia di marketing? 

Per sapere quali tattiche usare è indispensabile svolgere alcuni studi sul mercato, sul target di riferimento, sulla concorrenza e sui mezzi di divulgazione tramite cui pubblicare i contenuti. 

Tutte queste informazioni garantiscono un giusto approccio con i consumatori e un’adeguata valorizzazione dei prodotti e dei servizi esposti. 

Passiamo ora al secondo protagonista di questo articolo: la pubblicità

La pubblicità è di fatto il tramite che consente il passaggio delle informazioni dall’azienda ai clienti. È il mezzo che consente al pubblico di venire a conoscenza di tutto ciò che un’azienda ha da offrire. 

Una campagna pubblicitaria è composta principalmente da inserzioni, annunci a pagamento, advertising sui canali social, riviste e sponsor di vario genere. 

L’obiettivo principale della pubblicità è quello di persuadere i clienti e convincerli a svolgere una determinata azione o anche semplicemente incuriosirli nei confronti del brand. 

Oltre a questo, però, una pubblicità realizzata nel modo corretto garantisce all’impresa tanti altri vantaggi, tra cui:

  • Migliore posizionamento nei motori di ricerca
  • Ampliamento del tagret
  • Fidelizzazione del cliente
  • Incremento delle vendite e del fatturato 

Marketing e pubblicità: perché si confondono? 

Dalle due spiegazioni appena date si può facilmente comprendere la diversità dei due termini. 

Tuttavia, spesso e volentieri marketing e pubblicità vengono confusi. Perché succede questo?

La risposta risiede all’interno del concetto stesso di marketing, infatti la pubblicità non è altro che una componente del marketing. Anzi, oseremmo dire un elemento fondante e necessario. 

Ovviamente, oltre alla pubblicità, il marketing include tanti altri tasselli fondamentali al compimento di una strategia, ad esempio tattiche di vendita, piattaforme social, servizio clienti e tanto altro. 

La pubblicità non è altro che uno di questi.

Se ancora non vi è chiaro, facciamo un esempio pratico!

Poniamo che un’azienda lanci sul mercato un nuovo prodotto e punta a renderlo sin da subito popolare e conosciuto dal pubblico. 

Trattandosi di un obiettivo diretto e immediato, l’azienda in questione organizzerà una campagna pubblicitaria composta da inserzioni, cartelloni, spot e tutto ciò che serve affinché gli effetti siano istantanei.

Se invece la stessa azienda decide di avviare un percorso di ampliamento del target, piuttosto che un piano espansivo, in questo caso darà vita ad una strategia di marketing completa su larga scala. 

Vi è quindi un’altra differenza sostanziale: fare marketing richiede molto più tempo, soldi ed energie rispetto alla pubblicità.

Ci sono ad esempio PMI che non conosceranno mai il marketing vero e proprio, poiché utilizzano solo ed esclusivamente campagne pubblicitarie quando ne hanno la necessità.

Al contrario, un’azienda che decide di avviare una strategia di marketing di successo deve per forza avvalersi della pubblicità e di tutte le sue sfaccettature. 

In poche parole, dove c’è il marketing c’è obbligatoriamente la pubblicità; dove c’è la pubblicità non è detto che ci sia il marketing. 

Ricapitolando, la pubblicità ha come unico scopo avvicinare i clienti ai propri prodotti. 

Il marketing è invece un piano che si realizza nel tempo composto da tecniche SEO, social media, social network, e-mail marketing, pubbliche relazioni e assistenza del consumatore. 

Qual è il ruolo della pubblicità nel marketing?

Arrivati a questo punto la differenza tra questi due mondi dovrebbe essere chiara ed evidente. 

Come abbiamo detto e ripetuto, la pubblicità è una componente fondamentale del marketing. È quindi importante capire qual è il suo effettivo ruolo e perché rappresenta un elemento così importante. 

Pensando al concetto di pubblicità, sicuramente la maggior parte di voi la collegherà agli spot televisivi o ai cartelloni fisici posizionati per strada. 

Tuttavia, non si tratta solo di un semplice messaggio lanciato da un’azienda per suggestionare i comportamenti del pubblico.

Il concetto di pubblicità è in realtà molto più ampio di quello che si può immaginare: essa va intesa come un mezzo di comunicazione complesso e utile a dar vita al gioco di scambi alla base del commercio.

Parliamo ovviamente di uno scambio di informazioni tra chi vende un prodotto, e quindi usa la pubblicità per renderlo popolare, e chi rappresenta la domanda, il quale in questo caso non è più un consumatore ma un vero e proprio cliente. 

Una campagna pubblicitaria completa è composta da 3 elementi che devono obbligatoriamente coesistere:

  • L’emittente, ovvero chi crea e da vita alla pubblicità
  • Il destinatario, ovvero il cliente che rappresenta la domanda
  • Il mezzo, ovvero lo strumento utilizzato per fare la pubblicità (spot, fotografie, video, etc…)

Questi sono senza dubbio le componenti imprescindibili della pubblicità. Ovviamente, però, ci sono anche altri elementi che incidono sulla riuscita del messaggio, ad esempio i mezzi di divulgazione. 

Tuttavia, essere a conoscenza di queste informazioni non è sufficiente affinché una pubblicità abbia successo. Per la buona riuscita di una campagna pubblicitaria bisogna fare i conti con tutta una serie di altri fattori. 

Tra questi al primo posto ci sono i bisogni dei consumatori, i loro interessi e le motivazioni che li spingono a scegliere un prodotto piuttosto che un altro. 

L’efficacia della pubblicità dipende solo ed esclusivamente da quanto si riesce a comprendere gli acquirenti e ad entrare in sintonia con essi. 

Non a caso, la maggior parte delle campagne pubblicitarie sono realizzate per colpire i clienti già esistenti e affezionati dell’azienda, o comunque tutti coloro che hanno fatto almeno un acquisto. 

Questo perché se i messaggi pubblicitari non sono in linea con il target di riferimento, si rischia di incappare nell’effetto esattamente contrario, ovvero il rifiuto da parte del consumatore. 

In cosa di concretizza questo rifiuto? In brevi ma incisive azioni che dimostrano una presa di posizione netta, ad esempio cambiare canale televisivo quando inizia la pubblicità, strappare un volantino, girare immediatamente la pagina di un giornale alla vista di un’inserzione e comportamenti simili. 

Per evitare tutto questo, l’emittente pubblicitario deve essere bravo ad ascoltare il proprio pubblico e a persuaderlo a compiere una determinata azione. 

Come fare pubblicità nel modo corretto 

Poco fa abbiamo visto quanto sia importante il rapporto con i clienti per realizzare una campagna pubblicitaria degna di nota. 

Tuttavia, non sempre è così facile capire quali effettivamente siano gli interessi del pubblico. È infatti necessario avviare degli studi nel contesto di riferimento. 

Ecco qui alcuni dati utili da esaminare per creare una pubblicità corretta e funzionale al raggiungimento degli obiettivi: 

  • Abitudini e tendenze d’acquisto: tutto ciò che rientra nelle scelte del consumatore dal punto di vista di articoli e servizi acquistati, brand prediletti, frequenza negli acquisti, etc…. In breve, quello che in economia viene definito “paniere ottimo”
  • Metodi di informazione: con questo si intende il canale tramite il quale i clienti preferiscono ricevere le informazioni, ad esempio televisione, radio, giornali, e-mail e tutto ciò che permette la condivisione e la divulgazione di notizie
  • Dati demografici: ovvero tutte le caratteristiche base utili a conoscere il pubblico, ad esempio l’età, il sesso, la residenza e tante altre
  • Dati socioculturali: quest’ultima categoria indica il livello di cultura e istruzione ed è utile per conoscere lo stile di vita dei consumatori e i loro interessi in qualsiasi ambito (culturale, sportivo, politico, etc…)

Tutte le informazioni derivanti da questi studi sono sicuramente indispensabili per conoscere i destinatari della pubblicità e, di conseguenza, impostarla nel modo corretto. 

Bisogna però sempre considerare una percentuale di rischio intrinseca a qualsiasi progetto aziendale, soprattutto a quelli che prevedono un investimento senza un guadagno sicuro. 

Stiamo parlando della circostanza in cui si potrebbero trovare alcuni consumatori del tutto ignari dell’esistenza di un brand. 

Non è infatti insolita come situazione: quante volte abbiamo acquistato qualcosa che ci piaceva senza curarci del marchio di appartenenza? 

In questo caso è necessario impostare uno specifico tipo di pubblicità, magari ponendo l’attenzione sul nome e sul logo dell’azienda. 

Se invece l’azienda dimostra già un notevole successo, è giusto concentrarsi sui prodotti in vendita. 

Il bello della pubblicità è proprio questo: a seconda delle esigenze e delle necessità di un brand, è possibile giostrarsi i messaggi come meglio si crede e soprattutto utilizzare le tecniche che si preferiscono. 

4 diversi tipi di pubblicità: qual è il più conveniente? 

Al giorno d’oggi esistono davvero molti metodi per fare pubblicità. Essi si differenziano per mezzi utilizzati, target di riferimento, tipo di impresa, tipo di prodotto, tipo di messaggio e canale di divulgazione.

Quello che però ci interessa scoprire è quale tecnica risulta la più conveniente e maggiormente redditizia. 

A tal proposito i più famosi blog di pubblicità e marketing riportano 4 macro-gruppi di suddivisione della pubblicità basandosi sul tipo di strategia. 

Ecco quindi 4 differenti modi di fare pubblicità:

  • Pubblicità sostanziale: tutta l’attenzione è concentrata unicamente sul prodotto esposto in vendita. Esso rappresenta l’unico protagonista da far emergere
  • Pubblicità referenziale: questa tipologia mira alla creazione di spot promozionali realistici, ad esempio scene di vita quotidiana, affinché i clienti possano riconoscersi in quanto promosso dall’azienda
  • Pubblicità mitica: l’esatto opposto della precedente. Infatti, in questo caso, vengono riprodotte storie immaginarie o scenari fantastici all’interno dei quali inserire l’articolo offerto
  • Pubblicità obliqua: in questo caso il punto forte è l’ironia che veicola l’attenzione di chi osserva. Si tratta di messaggi non istantanei per i quali i consumatori devono impegnarsi e dare una propria interpretazione  

Cosa può fare un’azienda per capire quale di queste strategie è la più efficace? 

Semplice: testarle tutte!

Il livello di funzionalità di ciascuna tipologia è infatti direttamente proporzionale all’obiettivo che si intende raggiungere. Una volta definito quello sarà facile capire quale pubblicità si addice meglio. 

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