Grey hat SEO: le tecniche controverse per il tuo posizionamento online

Il termine Grey hat SEO si riferisce all'insieme di tecniche controverse che vengono utilizzate per migliorare il posizionamento di un sito web. Si tratta di strategie consentite oppure si consiglia sempre di evitarle? Andiamo a scoprire la risposta a questa domanda.

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L'intento principale di qualsiasi sito, blog o e-commerce è quello di riuscire ad ottenere un buon posizionamento nella serp dei risultati di ricerca. Per farlo esistono diverse "strategie" e maniere, alcune apprezzate dai motori di ricerca, mentre altre decisamente invise. 

Alcune invece si trovano in una sorta di via di mezzo tra il corretto e lo scorretto: le tecniche di black hat seo. 

Scopriamo cosa significa black hat seo, cos'è, come funziona e quali sono le relative tecniche utilizzate per migliorare il posizionamento. 

Grey Hat Seo, cos'è e come funziona

Quando parliamo di Grey hat SEO facciamo riferimento a quelle tecniche controverse che vengono utilizzate per migliorare il posizionamento online di un sito web. 

Le definiamo controverse perché, pur non trattandosi direttamente di Black hat SEO, quindi di azioni vietate che possono penalizzare il tuo sito, non sono completamente trasparenti agli occhi di Google. 

Quindi, la Grey hat SEO, o "SEO dal cappello grigio" per dirla all'italiana, è una vera e propria via di mezzo tra la White hat SEO, consentita e apprezzata dai motori di ricerca e la Black hat SEO, dannosa per il sito perché ha come unico scopo quello di scalare la SERP, anche provocando danni ai competitor. 

Coloro che si occupano di SEO vogliono raggiungere obiettivi ambiziosi, ovviamente, ma rispettando l’etica e il lavoro degli altri. 

Eppure, la Grey hat SEO è tollerata dai motori di ricerca e, pertanto, talvolta può essere utilizzata. Andiamo a scoprire qualcosa in più su queste tecniche. 

Quali sono le tecniche di Grey hat SEO più utilizzate?

Come in ogni circostanza, non è tutto bianco o nero, ma esistono innumerevoli sfumature di grigio: la SEO non è da meno. 

Ma quali sono le strategie che vengono utilizzate più spesso? È consigliabile metterle in pratica sul nostro sito web? Andiamo a rispondere a queste domande iniziando dalla prima con elenco di azioni grey hat.

  • Acquisto di un dominio scaduto

Una delle prime tecniche utilizzate quando si parla di Grey hat SEO è l’acquisto di un dominio scaduto. Ebbene, si tratta di una strategia controversa perché potrebbe avere interpretazioni differenti. 

Infatti, l’acquisto di un dominio inattivo potrebbe essere utile per ridare vita ad un sito in disuso, riempiendolo di nuovi contenuti che possano posizionarsi su Google. 

Allo stesso modo, si potrebbe acquistare un dominio scaduto per utilizzare sul proprio sito i contenuti in precedenza prodotti da qualcun altro

  • Parafrasare testi altrui

Come sappiamo, Google penalizza fortemente coloro che fanno “copia e incolla” dei contenuti altrui. 

Cosa possiamo dire della parafrasi? In questo caso, pur non trattandosi di plagio, dobbiamo comunque prestare attenzione. Non sappiamo se un futuro aggiornamento dell’algoritmo porterà Google a capire quando un testo è al 100% originale e quando non lo è. 

  • Aggiornamento costante dei contenuti

Una terza strategia di Grey hat SEO è quella di aggiornare costantemente i contenuti. Anche in questo caso possiamo avere due interpretazioni, una più nobile ed una meno. 

Può essere che qualcuno decida di continuare a mantenere i contenuti aggiornati con lo scopo di fornire materiale di interesse per gli utenti, quindi notizie sempre fresche e utili. 

Dall’altra parte, però, abbiamo anche coloro che aggiornano costantemente gli articoli per soddisfare i motori di ricerca, quindi per dargli sempre del materiale in più da analizzare, sperando in un posizionamento migliore. 

  • Iscrizione a directory web oppure a siti di bookmarking

Per migliorare l’autorità del proprio sito web è essenziale ottenere dei link da siti autorevoli. Eppure, molte persone decidono di prendere una “scorciatoia” e di ottenere più link in entrata tramite directory web oppure grazie a siti di bookmarking. 

In questo caso, si parla di Grey hat SEO perché l’obiettivo è semplicemente quello di portare una maggiore visibilità al sito, ma l’acquisto o lo scambio di link non è visto di buon occhio da parte dei motori di ricerca. 

  • Attività di digital PR

Con lo stesso obiettivo del punto precedente abbiamo le attività di digital PR, che hanno come scopo quello di attirare link in entrata al proprio sito web. 

In questo caso, facciamo riferimento alla diffusione di comunicati stampa, citazioni e interviste. 

Si possono applicare le strategie di Grey hat SEO?

Ma veniamo ora ad una domanda molto diffusa: si possono usare le strategie di Grey hat SEO oppure sono penalizzate come quelle dal cappello nero? La risposta è: dipende. 

Infatti, sebbene queste tecniche possano sembrare ben tollerate dai motori di ricerca, non sono incentivate.

Inoltre, non possiamo prevedere se le “scorciatoie” di Grey hat SEO non rientreranno in quelle di Black hat con un futuro aggiornamento

Di conseguenza, se vuoi utilizzare queste strategie dal cappello grigio, potresti creare un piano ad hoc sul breve o medio periodo, in modo da poter interrompere il loro uso qualora Google, o qualsiasi altro motore di ricerca, dovesse iniziare a penalizzarti. 

La SEO richiede tempo per funzionare bene e, per questo motivo, non puoi aspettarti risultati immediati cercando di “truffare” il motore di ricerca. 

In più, se tutti i risultati arriveranno in seguito ai tuoi sforzi, la soddisfazione sarà maggiore.