Marketing aggressivo: ecco come tutelarsi e nuove sanzioni!

Chi non è stato vittima di marketing o telemarketing aggressivo? Gli episodi aumentano in Italia, ma arrivano anche nuove sanzioni. Ecco come tutelarsi!

In un’epoca in cui internet predomina, si parla spesso di marketing online, individuando diverse strategie di vendita più o meno diretta. Il marketing è sicuramente una componente molto interessante per promuovere una azienda, proponendo beni di diverso tipo, servizi o abbonamenti.

Tuttavia il marketing si distingue in diverse sotto categorie: marketing diretto, marketing online, telemarketing. Solitamente il marketing ben pianificato porta le imprese ad instaurare un buon rapporto con i propri clienti, per via di promozioni mirate, premi di fidelizzazione, sconti.

Tuttavia non sempre il marketing porta a buoni rapporti con l’utenza: è il caso del telemarketing aggressivo, che può arrivare anche a nuocere il consumatore. Si parla in questo caso di un fenomeno che continua ad essere presente in larga misura, secondo anche quanto dichiarato dal Garante della Privacy, come riporta Italiaoggi.it:

“Non ci libereremo mai del telemarketing selvaggio. La dichiarazione di resa è del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione.”

Il Garante della Privacy ha ammesso che il telemarketing continua ad essere una realtà molto diffusa in Italia, specialmente quello aggressivo. Per telemarketing aggressivo si intende quella azione di vendita che coinvolge direttamente l’utente, o il cittadino nella vita privata, raggiungendolo anche tramite mezzi personali come lo smartphone, il tablet, il computer.

Si tratta sostanzialmente di qualcosa a cui tutti prima o poi ci siamo imbattuti: squilli continui al numero di telefono, telefonate provenienti sempre dagli stessi numeri, alla cui risposta vengono proposte numerose offerte vantaggiose, anche se poi vantaggiose non sono. Il telemarketing aggressivo esiste ormai da diversi anni, e sono specialmente alcune aziende a metterlo in atto, come ad esempio le attività correlate alla telefonia.

Tuttavia recentemente il Garante della Privacy è intervenuto con nuove sanzioni per chi utilizza in modo aggressivo il telemarketing, e in particolare per chi tratta in modo illecito i dati personali degli utenti. Vediamo cosa è accaduto in questo articolo, e come tutelarsi dal telemarketing aggressivo.

Telemarketing aggressivo: di cosa si tratta

Il marketing consiste in una serie di azioni che un’azienda compie in modo programmato, per proporre un bene, un servizio oppure un abbonamento ai propri potenziali clienti. Le strategie di marketing sono pianificate per rispondere alle esigenze di promozione dell’azienda, ed al raggiungimento di potenziali nuovi compratori.

Tra le diverse azioni di marketing esistono possibilità strettamente riservate a internet: si tratta per esempio di post sponsorizzati su Facebook, Instagram o altri social network. Oppure si tratta anche di possibilità che riguardano l’invio di email contenenti promozioni ad un numero selezionato di clienti tramite posta elettronica.

Quando si parla di marketing tradizionale, si fa riferimento a tutte quelle strategie che servono a coinvolgere maggiormente il potenziale acquirente verso l’acquisto di un prodotto. Tuttavia si parla di marketing aggressivo nel momento in cui il potenziale cliente viene tempestato di richieste, chiamate, con promozioni di diverso genere, a cui viene richiesto di aderire in modo continuativo nel tempo.

In questo caso non si tratta di marketing tradizionale, ma di vero e proprio marketing aggressivo che va anche a discapito degli utenti. In particolare molte aziende, come alcune che rientrano nel cappello della telefonia o dell’energia elettrica, utilizzano queste tecniche quotidianamente per pubblicizzare i propri servizi.

Tuttavia molte operazioni di questo tipo sono del tutto illegali, secondo il Garante della Privacy. Azioni come il telemarketing selvaggio, che consiste nel telefonare continuamente gli utenti per proporre offerte di varia natura, hanno alle spalle spesso un trattamento illecito dei dati degli utenti, per questo motivo le aziende che operano in questo modo sono sanzionabili.

Telemarketing aggressivo e Garante della Privacy

Il Garante della Privacy si occupa di tutelare i consumatori e proteggere i dati personali degli utenti. Il Garante può intervenire anche sanzionando le aziende che non rispettano le normative che riguardano da vicino la privacy dei cittadini.

Recentemente è arrivato un via libera da parte del Garante della Privacy che propone una maggiore tutela dal telemarketing aggressivo, tramite uno strumento accessibile a tutti. Fino a questo momento i cittadini che ricevevano telefonate di marketing sui numeri fissi potevano appellarsi alla tutela bloccando tutte le chiamate.

Tuttavia secondo il nuovo provvedimento del Garante della Privacy, gli utenti potranno segnalare i numeri in questione, per evitare di ricevere ulteriori telefonate a tutte le ore del giorno, anche dagli smartphone.

Inoltre verrà introdotto un nuovo strumento, che verrà reso presso disponibile per tutti i cittadini italiani, come ulteriore passo in avanti per la tutela contro il telemarketing aggressivo. La nuova misura contro il marketing aggressivo va a vantaggio dei consumatori, per cui viene esteso il Registro Pubblico delle Opposizioni.

In questo registro i cittadini possono iscriversi se non desiderano più ricevere telefonate di natura promozionale. In questo modo il cittadino può tutelarsi in modo semplice da eventuali telefonate indesiderate, e tutelare anche i propri dati come il numero di telefono.

Nuove sanzioni per il trattamento dei dati

Il Garante della Privacy nello specifico va a tutelare il trattamento dei dati degli utenti, ovvero dei cittadini. Questi dati possono riguardare informazioni di natura personale, ma possono anche includere il numero di telefono o l’email su cui possono essere raggiunti.

Spesso le aziende che sfruttano il telemarketing aggressivo hanno a disposizione grandi database che contengono i dati personali dei cittadini, proprio per poterli raggiungere telefonicamente. Tuttavia nell’ultimo periodo grazie anche al Garante della Privacy arriva una stretta su questa tipologia di illecito.

Nel dettaglio, come riporta Quifinanza.it recentemente è stata multata con 26 milioni e 500.000 euro Enel Energia, proprio a causa del trattamento illecito dei dati:

“Enel energia ha ricevuto dal Garante della Privacy una multa da 26 milioni e 500 mila euro “per il trattamento illecito dei dati personali degli utenti a fini di telemarketing”.”

Non si tratta della prima sanzione destinata alle aziende che operano con il telemarketing aggressivo, ma in questo caso la multa è arrivata dopo numerose segnalazioni degli utenti, che hanno ricevuto nel tempo diverse telefonate promozionali, e non hanno potuto difendere i propri dati.

Il marketing aggressivo infatti coinvolge anche il settore dell’energia elettrica, specialmente successivamente al passaggio al mercato libero, per cui aumentano le situazioni di telemarketing indesiderato.

Nonostante la sanzione, e le numerose lamentele da parte dei consumatori, Enel Energia si è difesa dichiarando che esistono soggetti che propongono contratti vantaggiosi ma non fanno parte di fatto di Enel Energia. Si può trattare di soggetti truffatori, oppure di società concorrenti di Enel.

In ogni caso le segnalazioni in Italia continuano ad essere moltissime, non soltanto per le aziende che propongono energia elettrica, ma soprattutto per l’ambito della telefonia.

Marketing e protezione dei dati: il GDPR

In materia di protezione dei dati, arrivano novità anche per quanto riguarda la tutela delle informazioni degli utenti sul web. In particolare lo strumento utilizzato dalle aziende in questo caso è il GDPR: si tratta di un regolamento sulla protezione dei dati ufficializzato dall’Unione Europea, che viene applicato in tutti i casi in cui un’azienda o un soggetto opera tramite un sito web.

La privacy e la tutela dei dati personali passano anche attraverso la gestione di queste informazioni su internet. Sempre più spesso infatti gli utenti inseriscono all’interno di pagine web di diverso tipo dati di natura personale, come il proprio nome e cognome, numero di telefono, indirizzo email e così via. In questo modo i proprietari del sito web detengono una quantità davvero enorme di dati dei propri utenti, che vanno in qualche modo tutelati.

Il GDPR è lo strumento che permette all’utente di venire a conoscenza dei trattamenti dei propri dati personali all’interno del sito, e dall’azienda in questione. In questi mesi le aziende, ma anche le amministrazioni pubbliche, sono tenute a provvedere ad un aggiornamento del GDPR, per garantire agli utenti una maggiore trasparenza che riguarda da vicino l’uso dei dati personali.

L’utente va a siglare il GDPR quando accede al sito, e acconsente all’utilizzo dei dati solamente per determinati scopi, che sono messi in chiaro dall’informativa. Per tutte le aziende che non si allineano a queste disposizioni possono arrivare anche importanti sanzioni di natura economica.

Telemarketing aggressivo: come tutelarsi

Mentre sul web è più facile verificare nell’immediato quali siti contengono un GDPR aggiornato, non è così semplice tutelarsi dal telemarketing aggressivo, che raggiunge gli utenti direttamente sullo smartphone o tramite posta elettronica.

Per tutelarsi dal telemarketing aggressivo potrebbe essere una valida soluzione quella di installare sul proprio smartphone un’applicazione apposita per le segnalazioni dei presunti soggetti che operano in questo modo.

Esistono diverse applicazioni valide (scaricabili dagli “store” specifici) che consentono di tenere traccia, segnalare e individuare velocemente le possibili truffe, il telemarketing aggressivo o soggetti preposti alla vendita similari.

Per quanto riguarda invece il telemarketing tramite posta elettronica, bisogna fare un ulteriore chiarimento: nell’ultimo periodo si assiste al moltiplicarsi del fenomeno del phishing. Si tratta di una eventualità per cui il cittadino riceve tramite posta elettronica messaggi molto similari a quelli che possono essere inviati da importanti enti pubblici, amministrazioni, banche e aziende conosciute.

In questo caso bisogna individuare chiaramente le differenze tra un’email reale e un’email falsa per potersi tutelare. All’interno di una email falsa possono essere contenuti dei link che se cliccati comportano dei rischi per l’utente, tra cui la perdita di dati personali.

Per distinguere un’email vera da una falsa è necessario fare attenzione alla grafica, al testo, e eventualmente accertarsi contattando direttamente l’ente cui proviene la presunta email.

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