Il primo banner pubblicitario risale al 1994: l’evoluzione

Hai intenzione di sapere la storia sulla pubblicità online? In questo articolo abbiamo esaminato l'evoluzione del primo banner pubblicitario. Scopri tutto!

La pubblicità esiste dall’antichità, varia, muta, cambia, ma rimane sempre la stessa. Oggi anche internet è piena di pubblicità, di banner. La storia fa il futuro, ecco perché è sufficiente conoscerla per poter rivoluzionare i metodi per fare pubblicità.

Da sempre esistita e che muta in varie forme basandosi sugli strumenti, si è evoluta fino a diventare parte integrante del digital marketing. Il primo banner pubblicitario della storia ha poi dato luce a diverse forme grafiche, dando vita a nuove introduzioni di banner e cambiamenti nel corso del tempo.

L’evoluzione è la trasformazione di un concetto già esistente e la tecnologia è il mezzo che aiuta tale cambiamento, ma che in fondo, ha sempre gli stessi principi base. Funziona in questo modo anche per la pubblicità. I processi di marketing rimangono sempre gli stessi, quello che cambia in base al target e alla piattaforma è solo la comunicazione, la quale, si adatta alle fasi dei metodi di marketing.

Anche Marco Camisani Calzolari MCC ne ha raccontato la storia. Infatti, di seguito, durante la tua lettura, vedrai anche un suo video YouTube dove ne parla.

Qual è stato il primo banner pubblicitario della storia tra tutti? Risale al 1994. Scopriamone l’evoluzione! Vedremo insieme cos’è un banner pubblicitario, come funziona, quanto costava il primo, un po’ di storia e la sua evoluzione fino ai nostri giorni. 

Oltre a raccontare chi lo ha inserito per la prima volta sul web e a quanto risale, descriveremo anche com’era il primo banner pubblicitario della storia. Non vedi l’ora di scoprire chi lo ha inserito? Allora buona lettura a te!

Cos’è un banner pubblicitario?

Un banner pubblicitario è una pubblicità inserita sul web. Letteralmente vuol dire bandiera o striscione. Si tratta di una forma di pubblicità online inserita all’interno di un sito web, una sorta di pop up promozionale. 

Funzionanti allo stesso modo degli annunci pubblicitari, permettono anche l’inserimento di immagini e di testi. Su un banner pubblicitario si notifica ai consumatori un messaggio di comunicazione, il quale, determina il click. 

Raccontando all’interno del prodotto o del servizio, specificandone motivi, bisogni e desideri, l’utente potrebbe scegliere di cliccarlo, far guadagnare chi lo ha inserito e chi lo supporta, e acquistare il bene descritto sulla pubblicità. 

Un banner web, il comune banner pubblicitario viene visualizzato su una pagina web con annunci di natura multimediale. Statici, dinamici, animati, con effetti parallasse, i banner pubblicitari sono le pubblicità più diffuse su Internet. 

Ecco la precisa definizione fornita da glossariomarketing:

Banner: spazio grafico in cui è inserito il messaggio pubblicitario e che ha la funzione di generare visite al sito dell’inserzionista (o ad una landing page), ma che può risultare utile anche per rafforzare la notorietà di marca (brand awareness).

Nel particolare, il significato più stretto della parola riguarda un messaggio promozionale che permette all’utente di raggiungere un’altra pagina cliccandosi sopra. 

Spesso collocati sui giornali online, sono basati sulla promozione e sulle visualizzazioni. La funzione base di un banner è la seguente: cliccando sull’immagine arriverai su una landing page. Vediamone ogni funzione nel dettaglio!

Come funziona un banner pubblicitario?

Un banner viene visualizzato da un utente nel momento in cui apre una pagina che lo contiene. Per cui, dopo averlo mostrato, si generano delle impression. Se l’utente fa click, questa azione in gergo tecnico viene definita click through

La maggior parte dei banner si basano sui sistemi a pagamento basati sulle impression e sui click. Come funziona un banner? Lo scopo è informare l’utente della presenza di un prodotto o servizio, esponendo le motivazioni per acquistarlo, rivolti ad un target realmente interessato, basato sui dati del web. 

La differenza con gli striscioni pubblicitari offline è che i banner sul web sono misurabili. Ma entrambe le forme di pubblicità hanno le stesse e identiche funzioni. 

I principali formati di banner pubblicitari sono: quadrato (250 x 250 o 200 x 200), leaderboard (728 x 90 o 970 x 90), rettangolo grande (336 x 280), inline /300 x 350), banner (468 x 60), skyscraper (120 x 600 o 160 x 160). 

Tecnicamente si presentano come porzioni di codice html. Perché funzionano? Il pubblico online reagisce in maniera favorevole ai contenuti visivi.

Banner pubblicitario: chi ha inserito il primo? A quanto risale? Wired nell’ottobre del 1994

Il primo banner pubblicitario online fu pubblicato sul sito web della rivista statunitense Wired, che all’epoca si chiamava HotWired. La conosciamo tutti oggi vero? Era il 29 Ottobre del 1994, quando il magazine aveva deciso di vendere un proprio spazio sul suo portale e l’occasione diventa accessibile. 

Cosa è successo? Fu presa al volo dalla compagnia telefonica statunitense AT&T. Da allora agenzie di comunicazione, giornali, centri media, hanno investito su questo nuovo strumento. Era già creativo all’epoca, anche se era solo un esperimento

Ebbe così successo che da quel giorno vi è stata una evoluzione tale da diventare non solo uno strumento di pubblicità online ma anche una fonte di guadagno. Quest’anno compie ben 28 anni! Proprio il termine Banner Ad fu coniato da Wired.

Passiamo parola, facciamo conoscere questa storia, dice Marco Camisani Calzolari MCC, anche in questo breve video dove la racconta:

Da questo video possiamo comprendere quanto sia importante conoscere tali aspetti, soprattutto in questo periodo in cui ci sono molti cambiamenti nel digital marketing. Lui stesso dice sempre, come si fa a passare al metaverso se non si conosce il presente del digital marketing? Per approfondirlo, dobbiamo sapere anche tutta la storia.

Quanto costava il primo banner pubblicitario?

L’inserzione di At&t diede il via a una nuova era nel mondo della pubblicità online, la quale, rivoluzionò il modo di fare pubblicità sul web. Lo spazio costava il prezzo di ben 60 mila dollari. Il mercato online da quel giorno è schizzato alle stelle anche in Italia. 

Difatti, come riporta il magazine, secondo Engage, questo mercato oggi si aggira sui tre miliardi di euro all’anno. Ad oggi i prezzi sono cambiati ma il primo test fatto ha avuto un successo incredibile. Anche se era un esperimento e che il link riportato era una fonte terza, è riuscito a funzionare.

Da allora i costi dipendono dal marchio del sito, dal fornitore del servizio e da altri aspetti come la categoria d’interesse. Anche ilpost.it ha specificato che:

Nello stesso periodo, HotWired.com mostrava a rotazione banner pubblicitari di altre aziende: il mercato della pubblicità offline, soprattutto sui giornali, stava ripetendo il suo modello tale e quale online, con gli stessi schemi e principi di funzionamento; (…)

Pochi mesi dopo il banner di AT&T, era già il 1995, Yahoo annunciò un primo accordo commerciale per mostrare pubblicità sulla sua homepage: all’epoca non c’erano ancora motori di ricerca veri e propri e Yahoo era una lista di siti, suddivisa per categorie e generi. Una specie di elenco telefonico del Web.

Come avanzeranno i banner pubblicitari? Gli esperti si focalizzeranno sul 3D per adattarsi ai nuovi modi di fare digital marketing?

Un po’ di storia sul primo banner pubblicitario inserito sul web: l’evoluzione

Nel 2019, la fonte ufficiale Wired, in un suo articolo riporta diverse informazioni sull’evoluzione del banner pubblicitario. Entriamo nello specifico con un po’ di storia sul primo fino ai giorni odierni. Il magazine scrive che dopo i banner, hanno preso spazio sul web anche i pop up pubblicitari, con gli stessi scopi dei banner. 

Si tratta di finestre più piccole che mostrano contenuti per catturare l’attenzione degli utenti. Inventato da Ethan Zuckerman nel 2014. Google nel 2000 ne ha intuito la potenzialità, introducendo Google AdWords per tali scopi. Poi, nel 2006, dopo l’acquisto di YouTube da parte di Google, le pubblicità online si sono evolute sempre di più. 

Con l’avvento dei social, anche Facebook ha introdotto le sponsorizzazioni online, molto simili ai banner pubblicitari presenti sui siti web. Chi sono i nuovi? Gli influencer sono dei veri e proprio banner animati e vivi.

Antevenio.com ne parla:

Verso il 1994, cominciarono ad essere pubblicati i primi annunci. Normalmente in forma di banner. Inoltre, nello stesso periodo, nacque la pubblicità tramite parole chiave pay per click (PPC). Questa nuova forma di pubblicità fu molto criticata dagli esperti. Ma, ovviamente nessuno sapeva cosa sarebbe successo poco dopo. (…)

Nel 1997 arrivarono i primi annunci mobile. E tra il 1995 e il 2000 furono investiti 8,2 milioni di dollari in pubblicità online. Fu in questo decennio che cominciò la rivoluzione dei pop up.

Com’era il primo banner pubblicitario della storia? Descrizione

Il primo banner pubblicitario era un piccolo rettangolino nero con una scritta multicolore che diceva: “Hai mai cliccato con il tuo mouse proprio qui? Lo farai!” Lo scopo non era quello di vendere in sé prodotti o servizi ma di voler testare le potenzialità di questo nuovo strumento. 

Infatti, questo banner portava a un sito terzo che non c’entrava nulla. Ebbe un successo talmente straordinario da rivoluzionare per sempre il modo di fare pubblicità. 

In un rettangolo di 460 x 60 pixel. Il contrasto tra il nero dello sfondo e il multicolor del testo ha dato maggiore impatto e ha catturato l’attenzione di tantissimi visitatori. Un successo incredibile! 

Corriere.it ha scritto:

Semplice e diretto: era lo slogan del primo banner pubblicitario apparso su internet. (…) Il risultato, infatti, fu eccellente: il 30 % degli utenti online cliccarono sulla pubblicità. Si tratta di una percentuale assolutamente irripetibile, di questi tempi il CTR medio non arriva nemmeno allo 0.50 %.

Su internet, per la prima volta appare una nuova forma di pubblicità. Conoscevate questa storia? Ma soprattutto, come avanzeranno nel futuro tali pubblicità online? Cosa ci aspetta nel futuro? Quali saranno i cambiamenti delle pubblicità online?

Carmela Maggio
Carmela Maggio
Seo Copywriter e Graphic Designer, classe 1996.Di origine lucana, laureata in Disegno Industriale, indirizzo Design della Comunicazione, tesi sulla progettazione di UI e UX, presso l'Università degli Studi G. d'Annunzio” di Pescara. Dopo la laurea
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