Social Media: 5 ottime dritte per il tuo piano editoriale!

Cos'è un piano editoriale per social media, come si crea e come lo distingue dal calendario editoriale. Come realizzare un piano editoriale di successo.

I Social Media sono parte preponderante delle nostre vite. Non soltanto per noi, in quanto individui, ma anche per realtà più collettive, come possono essere associazioni, enti o aziende. Nonostante il dibattito circa i danni che essi possono provocare circa il loro uso smodato, i social però possono rappresentare quanto di più utile al momento per lo sviluppo della propria attività, non necessariamente aziendale.

Possono essere il trampolino di lancio anche per realtà individuali che vogliano condividere con un pubblico più ampio i propri interessi, passioni e capacità.

I social media, infatti, hanno questo grande merito. Checché se ne dica, sono infatti altamente democratici. Premiano la creatività e l’ingegno. Premiamo le nuove idee e i nuovi modi di approcciare la vita e le situazioni. Certamente qualcuno potrebbe obiettare che senza un investimento nulla si può all’interno dei social media. Tutto ciò potrebbe essere da alcuni punti di vista: però, l’investimento economico richiesto, se studiato e strutturato nella maniera corretta, può essere davvero irrisorio rispetto a quanto richiesto da altre tipologie di pubblicità.

Ecco dunque che i social media, se utilizzati in modo corretto, possono essere dei validissimi alleati, anche quanto l’utente non sia in grado, o non lo sia ancora, di affrontare un investimento economico. A dispetto di quanto detto, però, che i social media non richiedano un investimento monetario non significa che non richiedano alcun investimento. In termini di tempo e di conoscenze richieste, sono alla pari con qualsiasi altro strumento.

Ecco perché, in questa guida, cercheremo di mostrare, in 5 passi, come sfruttare i propri account sui social media nel modo più conveniente possibile, attraverso l’utilizzo di uno strumento fondamentale, ovvero il piano editoriale.

1. Gli obiettivi del piano editoriale sui social media

Partiamo dalle basi. A che cosa serve il piano editoriale sui social media?

Un piano editoriale, e non soltanto per i social media, è il primo passo da compiere per portare avanti una strategia efficace di content marketing. La sua compilazione, infatti, è la prima e più importante competenza che viene richiesta a qualsiasi social media manager.

Di che cosa si tratta nello specifico?

Un piano editoriale è un file, cartaceo o digitale, in cui vengono enumerate le informazioni e le modalità di pubblicazione che una determinata azienda deve seguire per presidiare i propri canali. In altre parole, si tratta della prima trasposizione concreta di tutto ciò che concerne la strategia aziendale e, infatti, la deve seguire in modo pedissequo e sempre coerente.

Un piano editoriale deve incarnare non soltanto i valori del brand, ma anche i suoi obiettivi. Per questo motivo, la sua compilazione è frutto di una scelta strategica.

Ce ne parlano nel loro canale YouTube Giulia e Pietro, esperti di marketing e business digitale.

Come visto nel video, ci dev’essere una reale strategia che guidi la pubblicazione all’interno dei social media.

Quali sono le domande che un brand deve porsi prima di creare il proprio piano editoriale sui social media?

  • Innanzitutto, come detto, quali sono gli obiettivi dell’azienda, nel brevissimo e nel lungo termine. Per rispondere più chiaramente a questa domanda, in quest’articolo avevamo parlato degli obiettivi S.M.A.R.T.;
  • Quali sono i punti di forza del prodotto o servizio e su quali puntare per la propria strategia;
  • Cosa rende il proprio prodotto o servizio unico sul mercato (Unique Selling Proposition);
  • Chi è il pubblico di riferimento (target), quali sono i suoi bisogni ed interessi e in quale contesto si trova.

Una volta fissati gli obiettivi, siamo pronti per la seconda parte.

2. Verificare gli obiettivi dei propri social media

Come abbiamo visto, gli obiettivi che ci si deve porre per creare la propria strategia sui social, devono essere S.M.A.R.T.: la lettera “M” è acronimo per “measurable”.

Uno dei pilastri fondamentali per la creazione di un piano editoriale social è proprio il fatto che gli obiettivi debbano essere misurabili e, quindi, misurati.

Questo passaggio è a dir poco fondamentale, perché permette che, nel caso non ci sia la reazione che ci si aspettava in fase di produzione del piano editoriale, si riesca a ritornare sui propri passi e ritarare i valori. Si tratta di un processo che è in continuo cambiamento e non può, e non deve, essere evitato.

Come poter misurare, nella pratica, l’andamento dei propri obiettivi sui social media?

Oltre alla lettura delle proprie statistiche, è possibile avvalersi di alcuni strumenti che possono aiutare in questa fase delicata. Vi diamo 2 esempi.

Google Alerts è uno degli strumenti più semplici ed efficaci da questo punto di vista. Esso, infatti, sulla base dei nostri interessi specifici, scandaglia il web alla ricerca di contenuti di aziende competitors, ma non soltanto. A seconda degli input che noi diamo, lo strumento cerca anche le citazioni della nostra azienda nel web, o notizie intorno ai temi che scaldano il web in un dato momento. Si possono impostare avvisi (alert) o addirittura farsi mandare un report con cadenza regolabile.

Per un monitoraggio in tempo reale, perché non avvalersi di HootSuite? Anche qui, oltre a controllare in tempo reale le statistiche dei propri account, può analizzare anche i termini di ricerca che noi impostiamo. Come Google Alert può quindi fornire dei report basati sulla citazione della nostra azienda all’interno dei social media, oppure statistiche su parole chiave frequentemente citate che siano di pertinenza del nostro business.

3. Migliorare gli account dei social media

Dopo aver monitorato l’andamento del proprio piano editoriale, è il tempo per il miglioramento dei propri account sui social media.

Alcune domande da porsi in questa fase:

  • gli account social che sono aperti sono in linea con il mio target e la mia strategia?
  • i contenuti sono adatti alla strategia? Comunicano i valori che vogliamo trasmettere? Il nostro marchio deve essere infatti coinvolgente perché gli utenti vengano convertiti in clienti.
  • il calendario editoriale rispetta il piano editoriale? I post sono pubblicati con regolarità?
  • infine, l’interazione degli utenti è seguita da una nostra risposta? Sia in caso di complimenti, sia in caso di critiche, ci deve essere una risposta pronta da parte del brand.

Seppur spiegata brevemente, questa fase è assai delicata, perché costringe il proprietario degli account social ad avere una visione critica del proprio operato.

Senza questa terza fase, però, non è possibile passare alla quarta.

4. Confrontare i social media dei competitor

Come anticipato già nella fase due, la verifica ed il monitoraggio dell’attività sui social media dei propri competitors è cosa di cui tenere conto nella definizione del proprio piano editoriale.

Anche qui vi daremo alcuni strumenti grazie ai quali poter fare quest’analisi in maniera pratica. Si tratta di strumenti che, per l’elevata qualità del servizio offerto, sono spesso a pagamento (o permettono una breve prova gratuita).

Sprout Social, ad esempio, fornisce diversi strumenti che permettono questo tipo di analisi. Alcune sue funzionalità a pagamento, infatti, consentono di monitorare le conversazioni online intorno a brand e prodotti, in modo da valutare opinioni ed interessi del potenziale target.

Specifico per Instagram, invece è Phlanx che monitora l’engagement di uno specifico account. In effetti, nonostante l’osservazione del numero dei followers sia una metrica che appare appetitosa, in realtà il coinvolgimento degli utenti è qualcosa di ben più importante.

Social Blade è un altro strumento che viene utilizzato per valutare l’engagement su diversi canali social, non solo Instagram. Oltre ad essere utilizzato per valutare la reale celebrità di determinati influencer, può essere utilizzato per la verifica ed il monitoraggio dei propri competitors.

Una volta realizzati questi 4 step, si è pronti per traslare la propria strategia sui social dal piano editoriale alla creazione del calendario editoriale vero e proprio.

5. Creare il calendario editoriale per social media

Per molte persone piano editoriale e calendario editoriale rappresentano il medesimo concetto.

In realtà, il calendario editoriale è la trasposizione pratica dell’insieme di strategie che sono state messe a punto durante la creazione del piano editoriale. Si tratta di una differenza sottile, che però ha a che vedere con la strategia. Senza una chiara e definita strategia, come abbiamo visto, il proprio successo sui social media potrebbe non essere raggiunto mai. Con il conseguente dispendio, non soltanto economico, come abbiamo visto, ma anche di tempo e conoscenze.

Come creare il proprio calendario editoriale?

Ordunque, si tratta di seguire esattamente quanto specificato all’interno del piano editoriale.

Si tratta di un momento a tutti gli effetti creativo che mira alla creazione dei contenuti per i propri account social. Qualora ai social media sia abbinato anche un sito web o un negozio fisico o qualsiasi altro tipo di strumento di promozione, è sempre bene che le strategie per i diversi canali siano complementari e coerenti.

In ogni caso, nel calendario editoriale dovranno essere inseriti tutti i contenuti, post, storie, video e reel, che dovranno essere pubblicati giorno per giorno.

Naturalmente non si tratta di un processo da seguire ora per ora. Come ben sappiamo esistono diversi strumenti gratuiti che possono aiutarci nell’ottimizzazione dei processi produttivi.

Tutto parte dalla strategia affinata poc’anzi che viene poi tradotta in idea e poi in contenuto di valore che rispecchi esattamente la strategia. Un ciclo continuo in cui ogni parte risponde al disegno più grande.

Gli strumenti a disposizione, come detto, sono davvero tanti.

Per iniziare, basterebbe partire da Meta Suite, ovvero lo strumento di pubblicazione, programmazione e analisi degli insights proposto per gli account di Facebook e Instagram. In realtà, però, ve ne sono davvero molti altri, ognuno dei quali creato per assecondare specifiche esigenze di SMM e creators.

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