Storytelling: 5 grandi vantaggi del marketing che emoziona!

Che cos'è lo storytelling applicato al marketing. Cosa si intende per corporate storytelling e transmedia stoytelling. Come costruire una strategia.

Per citare uno dei film più famosi di tutti i tempi, ‘la verità è che le storie sono dappertutto‘. E, per scendere subito in medias res, non possiamo in alcun modo sottovalutare il potere delle storie e dello storytelling nel momento in cui ci approcciamo al marketing.

Potrebbe sembrare una parola relativamente nuova, ‘storytelling’, della quale sempre più spesso molte persone riempiono i loro discorsi. Potrebbe sembrare un concetto quanto mai sfuggevole: d’altro canto, che cosa vuol dire davvero ‘raccontare storie’ quando parliamo di marketing?

Tutte domande lecite, ma se la curiosità ci vince, non c’è allora dubbio alcuno, e vi invitiamo a scoprire di più di questa disciplina, nella sua accezione più pertinente al mondo delle vendite e del marketing, seguitando a leggere.

In questa sezione di Trend Online ci occupiamo quotidianamente di come affrontare problemi e tematiche riguardanti il digital marketing, e sicuramente la cosiddetta ‘affabulazione‘, così viene tradotto in italiano ‘storytelling’, è uno dei mezzi più potenti che abbiamo a disposizione.

In questo articolo, metteremo le basi su questo concetto, parleremo anche di corporate storytelling e spiegheremo a grandi linee come concertare una perfetta strategia di marketing basata sulle storie.

Cos’è lo storytelling applicato al marketing?

Che la parola non ci inganni e non banalizzi il concetto. Si tratta infatti di una disciplina che permette di veicolare un messaggio narrando storie. E, come ogni disciplina che si rispetti, ha le sue regole severe.

Quando si applica questo concetto al marketing, si sottintende il fatto che un consumatore verrà attratto più facilmente, dal nostro brand o dal nostro prodotto, se questi ultimi sono stati in grado di emozionarlo.

Ecco quindi che, in realtà, il fine ultimo non è la narrazione, quanto la vendita. Se si utilizza consapevolmente questo strumento si è quindi capito che le emozioni vendono assai di più di un’infinita e sterile sequela di dati.

Il vantaggio, in fin dei conti, sarà soprattutto dell’azienda che vedrà crescere la sua popolarità e, infine, anche le sue vendite.

Non si tratta di una cosa così lontana da noi come potrebbe sembrare. La maggior parte di noi ha un tasca un iPhone, non è vero?

Uno dei motivi per il quale un brand così costoso rispetto agli altri è riuscito ad entrare nel mercato, e nelle tasche di tutto il mondo, è certamente legato all’abilità di colui che fu un egregio storyteller: Steve Jobs (per approfondire 3 storie legate al suo conto, ne parla Aulab).

Ad ogni modo, ora, con l’avvento di Internet e soprattutto dei social media, ormai siamo immersi più o meno tutti nelle storie. Storie personali, ma soprattutto storie di brand, come vedremo tra poco. Si chiama digital storytelling marketing.

Ce ne parla in questo video, tratto dal suo canale YouTube, Daniele Proietti, esperto di marketing e formazione digitale.

Cos’è il corporate storytelling: le storie entrano in azienda

Le storie, come detto, sono ovunque. Sono anche ciò che di più antico e potente abbiamo a disposizione.

Nel mondo delle aziende e del marketing, le storie servono a fare la differenza e a distinguere il nostro brand e il nostro prodotto da quello dei competitor.

Anziché un semplice nome, un semplice oggetto o servizio, l’azienda venderà anche un’identità e dei valori che, se saranno in sintonia con quelli del consumatore finale, in quest’ultimo scatterà il desiderio e, infine, un vero e proprio bisogno.

Attraverso il corporate storytelling, insomma, un’azienda riesce a creare un discorso di valore attorno a se stessa, e riuscirà a creare anche una relazione positiva ed emotiva con il suo pubblico. Il cliente, quindi, si sentirà emotivamente coinvolto in tutto il processo.

Perché c’è bisogno di storytelling anche nel mondo delle aziende e del marketing?

La verità è che noi tutti siamo sommersi da una miriade di informazioni. Notifiche, chiamate e messaggi costellano i nostri giorni. Un consumatore, quindi, non può far altro che scegliere quali contenuti privilegiare, a discapito di altri.

In questo modo, per le aziende risulta sempre più difficile riuscire a calamitare l’attenzione dei potenziali clienti.

Non dovranno essere prodotti, o dovranno essere prodotti in quantità nettamente minore, i contenuti che sono puramente autoreferenziali. Dovranno, invece, essere privilegiati quei contenuti in grado di coinvolgere ed emozionare l’utente finale.

Attraverso le storie, l’azienda sposterà l’attenzione dal brand e dal prodotto alla storia che sta raccontando che, in realtà, sta proprio parlando di brand e prodotto.

Il gioco sarà dunque fatto e il consumatore assocerà inconsciamente al brand e al prodotto la storia che ha sentito, che è veicolo di informazioni e valori.

Anche nel momento dell’acquisto, il nostro consumatore non starà semplicemente acquistando il prodotto in sé, ma anche la sua storia. Ecco che quel famoso iPhone nelle nostre tasche è molto più di un semplice telefono.

Cerchiamo ora di capire come poter costruire una strategia aziendale basata sulla disciplina del raccontare storie.

Come progettare una strategia di marketing basata sullo storytelling

In questo articolo, riusciremo a dare solo alcuni consigli su come elaborare una strategia marketing basata sull’affabulazione. Si tratta di una disciplina così complessa che occorrono anni di studio e pratica per riuscire a padroneggiarla.

In questa sede, però, cercheremo di enucleare le basi, per capire come applicarle alla nostra specifica realtà.

Prima di poter costruire una strategia, ad ogni buon conto, è necessario conoscere alcune informazioni sulla propria realtà. Infatti, tutto si baserà sul tipo di messaggio che vogliamo comunicare, il suo contenuto, e il modo in cui vogliamo comunicarlo.

Innanzitutto, il primo suggerimento deve partire dall’ascolto del proprio pubblico. Bisogna conoscerne bisogni e desideri per riuscire a creare una storia che riesca a toccare le corde giuste.

Un esempio fulgido di questa pratica, citato in tutti i libri e corsi sullo storytelling, è la pubblicità di Dove ‘Sei più bella di quello che pensi‘. A distanza di molti anni, questo spot è ancora più attuale che mai, perché comunica un messaggio universale.

Le persone cui si rivolge sono reali. Le storie che creiamo, quindi, dovranno dunque esserlo altrettanto. L’empatia sarà la chiave.

In secondo luogo, il tono di voce. La scelta dovrà partire non soltanto dal target che abbiamo in mente ma anche da noi stessi e dall’identità del nostro brand. Tutto dovrà suonare coerente con quella che è l’immagine del nostro brand.

Ad ogni buon conto, è sempre buona regola abbattere le distanze tra il brand e il pubblico, usando un linguaggio rassicurante ed empatico.

In terzo luogo, la storia. Come abbiamo più volte asserito, dovrà essere una storia in grado di emozionare. Ancor più, i nostri utenti dovranno sentirsi emotivamente coinvolti e protagonisti di ciò che raccontiamo. Si dovranno immedesimare nel racconto che stiamo creando di noi stessi.

Seguendo questi 3 punti, la nostra strategia potrà vedere la luce.

Transmedia storytelling: come sfruttarlo per la tua strategia

Se il concetto di storytelling è antichissimo, quello di transmedia storytelling è relativamente recente. Vide la luce solo nel 2003, ad opera di un professore del MIT.

Si tratta di una narrazione che riesce ad avvalersi di diverse piattaforme, sia in termini di media, sia di formati.

Non si tratta di raccontare la stessa storia con mezzi diversi: quella è la crossmedialità.

Si tratta invece di arricchire una storia, o raccontarla da un altro punto di vista, sfruttando diversi mezzi a disposizione.

Un esempio famoso è Matrix. In origine solo un film, che poi si è arricchito di giochi di ruolo, una trilogia di film, libri, ecc. Ogni tassello aggiungeva personaggi, storie e dettagli all’universo già ricco del primo film.

Quando si applica questo concetto al marketing, non si può non capirne subito i vantaggi. L’esperienza immersiva generata dall’utilizzo di diversi mezzi (sito web, app mobile, canali social, ebook, ecc) genererà un vantaggio enorme per l’azienda.

Alcuni, con riferimento allo storytelling e alla SEO, hanno parlato di ‘ottimizzazione emozionale del sito web‘. Questo perché si è visto che utilizzare le tecniche dello storytelling anche nella costruzione del sito, ha aumentato notevolmente il CTR (click through rate) e il tempo medio di permanenza nel sito.

Senza contare la possibilità di vendere esperienze facendole vivere attraverso i differenti mezzi a disposizione e i vantaggi in termini di popolarità del brand. Ne parla nel dettaglio Ilaria Gobbi.

Dunque, per riassumere. Quali sono i vantaggi dell’uso dello storytelling?

I 5 grandi vantaggi dello storytelling applicato al marketing

Entriamo anche qui in medias res ed elenchiamo subito i vantaggi di questa disciplina applicata al marketing (di molti ne abbiamo già parlato nel corso dell’articolo).

  • Aumento della brand awareness.

La brand awareness è indissolubilmente legata alla riconoscibilità del marchio. Aumentarla, significa fare in modo che i nostri potenziali clienti ci riconoscano e soprattutto accrescere il ricordo e la conoscenza che hanno di noi.

  • Risultare autentico per il proprio target.

Se le nostre storie sono create sulla base dei bisogni del nostro target, sarà il nostro pubblico a identificarsi nei valori e nelle storie del brand. Come migliaia di donne guardando la pubblicità della Dove di cui abbiamo parlato poco fa.

  • Aumentare le visite al proprio sito o blog.
  • Aumentare la popolarità sui social network.

In entrambi i casi, se il nostro brand e i valori che esso porta con sé sono ben riconoscibili, sarà anche più facile riuscire a creare contenuti che coinvolgano un numero sempre maggiore di utenti.

  • Stimolare le vendite.

Il fine ultimo del marketing è realizzato anche grazie allo storytelling.

Grazie al potere delle storie e del modo in cui sono narrate, grazie al passaggio attraverso tutti i punti di cui abbiamo parlato, l’azienda potrà raccogliere i suoi frutti. Dunque, anche le vendite, il fatturato e il profitto ne gioveranno.

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