Strategie social, ecco i 5 errori da evitare nel 2022!

Quali sono gli errori più comuni a cui va prestata attenzione per ciò che riguarda le strategie social? Ecco di seguito i 5 da evitare ad ogni costo nel 2022.

Diciamo la verità: commettere errori in una strategia di comunicazione social è un fatto assodato e naturale.

Anzi, spesso è proprio dagli errori che è possibile limare i difetti di una campagna di social media marketing, arrivando solo con il passare del tempo a trovare il giusto target per il nostro business.

Ciò premesso, prima di far partire delle campagne in ambito social bisogna sempre adottare una pianificazione puntuale e precisa, sapendo perfettamente la tipologia di utenti che dovranno rappresentare il target di riferimento.

Solo dopo avere studiato molto bene il da farsi, ed essendo ben consci sia del messaggio che vogliamo veicolare, sia del pubblico a cui vogliamo trasmetterlo, si può effettivamente partire con la creazione dei contenuti specifici della nostra strategia.

Per fare ciò in maniera efficace, non bisogna disdegnare l’uso tanto degli strumenti messi a disposizione gratuitamente, quanto di quelli a pagamento.

I costi delle campagne marketing sui social media sono tendenzialmente bassi, e consentono di organizzare il proprio lavoro andando a rivolgersi a quel pubblico targettizzato e particolarmente adatto al nostro business.

Una volta giunti a questo punto, occorre fare molta attenzione ad una serie di elementi che potrebbero causare un esito negativo a quest’ultima: sono gli errori da non commettere mai, onde evitare che la nostra campagna possa prendere un indirizzo diverso rispetto alle intenzioni iniziali.

Parliamo di problemi a livello generale, validi strutturalmente su tutte le principali piattaforme social. Bisogna poi considerare che ogni singola piattaforma ha poi altre regole dedicate, le quali vanno rispettate al fine di creare i migliori messaggi per il giusto segmento di pubblico.

Ad esempio, nel video seguente (tratto dal canale YouTube di Federico Rognoni) possiamo vedere un elenco di 5 errori che, se commessi, possono bloccare la crescita di un account su TikTok.

Nel complesso, invece, ecco di seguito un elenco di errori da evitare quando si pianifica una strategia di social media marketing.

Non far partire una campagna social senza una precisa strategia

Errore numero 1: la strategia aziendale non può essere confusa e tesa solo all’immediato, ma deve risultare chiara, precisa, di ampio respiro, e fungere da faro per tutte le operazioni di marketing sui canali social.

Partiamo da una considerazione di un grande esperto di marketing digitale come Gary Vaynerchuk, fondatore o co-fondatore di diverse digital companies e titolare della compagnia di comunicazione newyorkese VaynerX:

Quando sento persone discutere il ROI dei social media? Mi fa ricordare perché così tante aziende falliscono. La maggior parte delle aziende non sta giocando la maratona. Stanno giocando allo sprint. Non sono preoccupati per il lifetime value e la fidelizzazione. Sono preoccupati per gli obiettivi a breve termine.

Effettivamente questo è un punto chiave: tante volte si pensa che essere presenti sui social media garantisca risultati nel breve periodo soltanto per il fatto di esserci. Ma non è assolutamente così.

Per un’azienda, essere presente sui social deve essere considerato come un investimento sul lungo periodo. Un modo per farsi conoscere, creare contenuti piacevoli che possono per l’appunto fidelizzare l’utente, ed eventualmente, nel corso del tempo, trasformarlo in un cliente vero e proprio.

Inoltre la strategia di una campagna social non può rimanere sempre la stessa, immutabile nel tempo. Anzi, deve essere sempre monitorata ed eventualmente modificata nei suoi vari parametri a seconda di una miriade di fattori, come ad esempio situazioni di attualità, ricorrenze oppure occasioni particolari.

È un lungo percorso, insomma, che deve avere alle spalle un’adeguata pianificazione. Pensare di poter ottenere risultati nell’immediato è uno degli errori più grandi che ad oggi, nel 2022, si possono commettere nell’universo del social media marketing.

Contenuti social, non pensare solo a vendere!

Errore numero due: alla stessa stregua, i post pubblicati sui vari canali social non possono essere tutti sempre e solo concentrati sulla vendita del nostro prodotto o servizio agli utenti.

C’è il momento di puntare sulla vendita, ma deve essere ben costruito e non reiterato fino all’eccesso. Anzi, nella maggioranza dei casi i contenuti devono essere strutturati per essere utili agli utenti, ad esempio intrattenendoli, raccontando loro degli elementi legati alla storia del proprio brand oppure tramite dei tutorial.

Anni fa si diceva che, per ogni post di vendita, ne occorrevano dieci orientati invece all’intrattenimento. Non è necessariamente detto che le proporzioni debbano essere queste, tuttavia è certo che non bisogna considerare i social come la mera vetrina digitale dell’azienda.

È importante creare dei contenuti che raccontino dettagli, dietro le quinte, storie particolari riguardanti gli argomenti legati alla nostra attività.

Se questi post saranno ben realizzati e coinvolgenti, non ci sarà neanche bisogno di adottare un’ottica di vendita push nei confronti degli utenti, poiché saranno loro stessi ad interessarsi ai nostri prodotti/servizi e diventare clienti effettivi.

Non pubblicare lo stesso contenuto su social diversi

Errore numero tre: creare un unico contenuto da postare su social diversi.

In realtà questo è un errore molto comune. Esistono servizi ben realizzati, come ad esempio PostPickr, che consentono di condividere sui diversi canali social il medesimo contenuto preparato con un singolo post.

Certo, questa soluzione permette di risparmiare parecchio tempo, perché preparare post differenti per ciascun canale social di un’azienda è un’operazione molto lunga e complessa.

Ma ogni social ha delle caratteristiche particolari, per cui un contenuto unico perde decisamente di efficacia. O meglio, potrebbe essere efficace su uno specifico canale, ma risultare assolutamente poco adatto per un altro.

Su Twitter esiste il limite di 280 caratteri e per tale motivo la comunicazione del messaggio deve essere molto sintetica. Non si può dire lo stesso di LinkedIn o Facebook, che sono invece piattaforme dove approfondire un contenuto può rivelarsi un’idea vincente (soprattutto per quanto riguarda LinkedIn).

Anche l’uso degli hashtag è molto diverso: su Google Plus, ad esempio, hanno la funzione di orientare una ricerca, mentre su Twitter sono molto utili per trasmettere emozioni e sentimenti.

Tutto questo sta a significare che le aziende non devono buttarsi a capofitto su tutti i canali social possibili e immaginabili. Ed è il motivo per cui già in precedenza abbiamo detto che, prima di partire, occorre avere una strategia ben delineata.

Se non c’è il tempo di focalizzarsi sul singolo post di ogni piattaforma utilizzata dall’azienda, allora forse è il caso di ridurre la propria presenza digitale e concentrarsi sui canali che meglio si riescono a controllare e monitorare.

Anche perché, e ci ritorneremo tra breve, la qualità spesso è più importante della quantità. Meglio essere presenti su quei canali dove è più semplice raggiungere il proprio target di pubblico, piuttosto che avere una presenza social generica ma poco incisiva.

Non puntare solo sui contenuti organici

Errore numero 4: i contenuti organici, quelli che è possibile creare e postare gratuitamente sui propri canali, vanno benissimo per chi è alle prime armi. Una startup o chi gestisce un piccolo sito o blog, magari a metà tra passione e professione, possono utilizzare questo approccio per ottenere i primi risultati e costruire le basi necessarie ad accrescere la propria community.

Tuttavia le aziende già ben strutturate non possono limitare la propria presenza digitale solamente ai contenuti “gratuiti”.

Un account social, anche a livello business, può essere creato a costo zero, ma per rivaleggiare con la concorrenza all’interno di questo mercato occorre spendere né più né meno rispetto ai concetti di marketing tradizionale.

Anzi, le campagne di digital marketing, potendosi basare su una ben specifica targetizzazione del pubblico di riferimento, sono tendenzialmente più economiche del marketing offline.

Il concetto di fondo, però, è quello di investire nei software o negli strumenti più all’avanguardia, così come nei professionisti del digitale che possono dedicare tutto il proprio tempo allo sviluppo di questi canali.

I costi lieviteranno senza dubbio, ma il lavoro di marketing sarà migliore ed i risultati arriveranno nel corso del tempo con probabilità molto maggiori rispetto a chi cerca di operare da autodidatta senza avere il tempo o le basi tecniche e di conoscenza necessarie per raggiungere gli obiettivi voluti. 

Non pensare alla quantità a scapito della qualità

Errore numero 5: come abbiamo già accennato, è la qualità dei contenuti a fare la differenza, non la quantità. Postare tanto per farlo è uno degli errori peggiori che si possano fare, in quanto può minare l’autorevolezza del proprio canale e spingerne lontano gli utenti invece che attirarli.

Immagini e video, ad esempio, devono essere sempre inerenti ai concetti della nostra azienda, e devono puntare sempre sul lato emozionale, con video motivanti o bandiere sociali che trasmettano i valori che stanno alla base della nostra idea di business.

Allo stesso modo, è possibile invitare dei nostri amici a seguire una determinata pagina social, così da aumentare il numero dei followers e la dimensione della community; ma non sempre questa si rivela essere una buona idea, soprattutto se le persone che decidiamo di invitare non sono particolarmente interessati a quello specifico argomento.

Anzi, in quest’ultimo caso questi nostri amici rischiano di diventare dei fan totalmente passivi, che non interagiscono con i contenuti da noi proposti (proprio per il fatto che non sono realmente contenuti di loro interesse).

Così facendo, ancora una volta il nostro canale rischierà di perdere autorevolezza, e soprattutto la loro presenza andrà a stravolgere in negativo i vari indicatori degli insight e i KPI (Key Performance Indicator) del canale.

Niente inviti agli amici poco interessati, dunque. In questo caso “less is more”: meglio focalizzarsi sulla promozione della pagina per raggiungere dei followers spontanei. Saranno in quantità minore, ma per il nostro business si riveleranno molto più utili ed importanti.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate