Accelera la crescita in Eurozona, ma l'azionario corregge

Martedì la performance di Powell al Congresso ha aggiunto un po' di forza al rimbalzo equity.

Image

Martedì la performance di Powell al  Congresso ha aggiunto un po' di forza al rimbalzo equity. Il Presidente FED ha dichiarato che il grosso dell'inflazione viene da categorie direttamente impattate dalle riaperture, anche se gli effetti sono stati più  forti delle attese e potrebbero rivelarsi più  persistenti. Ma una ripetizione degli anni '70 è "molto, molto improbabile". Il FOMC aspetterà di vedere un effettiva inflazione prima di muovere i tassi e non si accontenterà di previsioni e stime. Powell ha però aggiunto che un CPI oltre il  5% non sarebbe considerato accettabile,  il che lascia un po' di trepidazione in vista delle prossime letture, anche se nel breve il picco dovrebbe essere quello di Maggio. Come il mercato ha preso il discorso lo  si intuisce dal rally del Treasury, con il 10 anni che ha chiuso a 1.46%,  oltre 10 bps sotto il  livello post FOMC, e 3 bps sotto quello che lo ha preceduto. Col PCE deflator core atteso a maggio al 3.4%. Chissà se tra qualche mese non diremo che era scontato che i tassi fossero da  vendere.

Wall Street ha chiuso con un buon guadagno (+0.51%), trainato da energy e titoli growth e tech. Non a caso il Nasdaq 100 ha fatto il nuovo massimo storico.

La seduta asiatica ha visto una performance schizofreninca degli indici, con l'intero China complex più  Taiwan in  spolvero,  mentre tra gli altri principali indici solo Seul ha mostrato una variazione positiva. Dai PMI flash di Giugno nell'area sostanzialmente delusioni. L'attività ha rallentato in entrambi i settori in Australia, pur rimanendo su livelli di crescita elevati. In Giappone non possiamo nemmeno dire ciò. Il manifatturiero ha dimezzato il già basso ritmo di crescita e i servizi hanno ridotto il ritmo di contrazione dell'attività.

Sul fronte Covid, la  variante Delta continua a far salire in casi in UK, mentre negli USA il trend di calo si sta  arrestando.

In UK i nuovi casi sono sopra 10.000 da qualche giorno. Si sono stabilizzati li. Ma  lo  avevano fatto anche poco sopra 7.000. Le terapie intensive hanno preso a salire, ma comunque non è nulla di paragonabile ai numeri sui casi. In UK sono vaccinati l'80% degli adulti con una dose e il 60% con 2 dosi e i vaccini come sappiamo sono efficaci contro le ospedalizzazioni. A andare in ICU sono i riluttanti a vaccinarsi per lo più, quei 2.1 milioni over 50 indicati la scorsa settimana.

In US, la variante Delta è  arrivata  a circa il 20% del totale, ma la situazione è molto variegata. Negli stati a bassa vaccinazione (evidenziati nella figura del FT) la variante sta camminando molto di più.

Questi stessi stati mostrano trend di casi in crescita, in controtendenza col paese.

Insomma, i vaccini costituiscono un presidio contro le varianti, nonostante l'efficacia ridotta contro il contagio. Attendiamoci però un arrivo della variante delta  anche in Eurozone (In Germania comincia a notarsi nei numeri).

La situazione globale sui vaccini è riepilogata nel solito schema courtesy of DB. Si nota come UK ha riaccelerato un po', mentre negli USA non si avverte molto l'urgenza di accelerare, per il momento. In Europa  i ritmi sono ancora molto buoni, e la Cina sta  risalendo la classifica  a lunghi passi. Forse si stanno svegliando anche in Giappone.

Venendo all'Europa, la seduta è  iniziata con un buon tono,  e  gli indici a mostrare progressi.  Oggi era prevista la pubblicazione dei PMi flash di Giugno, e in generale le cose sono andate abbastanza bene.

Il dato aggregato EU ha battuto le  stime, segnando il massimo da 15 anni a questa parte. Merito dei servizi che hanno marcato il massimo da 3 anni e mezzo battendo a loro volta le stime. Bene anche il manifatturiero, fermo al livello di Maggio, che era un massimo storico. New orders ai massimi dal 2006  e la Business confidence al massimo storico completano il  quadro. Interessante che gli ordini inevasi sono ai massimi dal 2002 e Markit riporta scarsità  di diverse variabili di imput e scorte ai minimi dal 2009.  La salita dei prezzi è la  seconda più alta da 23 anni. I numeri sono in linea con una crescita di circa l'1% trimestrale (4% annuo). Guardando ai singoli paesi, la Francia ha un po' deluso, con manifatturiero in rallentamento e servizi in accelerazione modesta (ma entrambi su livelli di crescita elevati) mentre In Germania la riapertura ha fatto esplodere i servizi (+5.3 a 58.1) e anche il manifatturiero si conferma su livelli stellari. Si evince che l'Europa ex 2  principali economie ha comunque accelerato nel settore servizi (di un paio di punti, ad occhio).

Ironia della sorte, l'uscita di questi buoni numeri è coincisa con un progressivo indebolimento dell'azionario europeo, che ha accumulato discrete perdite in mattinata. Difficile indicare un motivo specifico,  visto che l'€ si è avvantaggiato solo marginalmente dei report, e i tassi sono stati generalmente abbastanza tranquilli, mentre le commodities sono rimaste in denaro, a  cominciare dal rame. E, cosa ancora più strana, i Futures di Wall Street sono rimasti immobili, facendo dello storno una cosa solo europea.

Situazione diversa in US dove i dati hanno avuto toni più contrastati.

  • Il  current account balance del, primo trimestre ha mostrato un deficit inferiore alle attese e anche il dato del quarto triemstre 2020 è stato rivisto al ribasso. Meno peggio di quanto temuto.
  • I PMI flash USA di giugno hanno deluso a causa di un grosso rallentamento dei servizi, che però a Maggio erano su livelli pazzeschi, tant'è che un calo di 5.6 punti colloca Giugno al secondo posto nella graduatoria di tutti i tempi. Il Manifatturiero per contro ha fatto il nuovo record. Il  problema al solito sono le difficoltà a reperire materie e semilavorati e il crescere dei tempi di consegna. Nuovi record per gli indici dei prezzi. Il calo dei new orders sia in manifatturiero che servizi sembra aver a che fare con la difficoltà  delle aziende a servire la domanda, anche perchè faticano sempre a trovare forza lavoro, come mostra il calo dei sottoindici employment. Non so come si rapporti questo con un rientro rapido dell'inflazione. Markit osserva che Maggio dovrebbe costituire il picco dell'attività, anche se questa resterà robusta. Ma che sia anche il picco per i prezzi, è assai meno certo.

Infine le new home sales hanno deluso a Maggio, rallentando più delle attese e con revisioni al ribasso di Aprile. E' evidente che stiamo assistendo ad una normalizzazione dopo 2/3 trimestri di boom, una cosa che dovremo vedere anche nei consumi di beni presto o tardi.

L'immobiliare sembra il primo settore a tornare al pre-covid trend. Ma sulla domanda impattano 2 fattori:  i prezzi elevati delle case, e la scarsità  di scorte di case, con l'89% dell'inventory costituito da cantieri in corso e perfino non ancora iniziati (36%).

Non si può dire che questi numeri abbiano cambiato la dinamica. Wall Street ha aperto con marginale progresso e li è rimasta. I numeri hanno forse appesantito un po' il Dollaro, ma il movimento è troppo marginale per giustificare la debacle dell'azionario EU nel pomeriggio, culminata nel finale di seduta con perdite attorno all'1% per i principali indici. Dalle vendite si sono salvati solo le risorse naturali e  l'energy, supportati dalle rispettive commodity, mentre industriali, tech, consumer discretionary e utilities hanno zavorrato l'indice generale. Il tutto senza che Wall Street facesse una piega. E' sorprendente notare come a 5 giorni il divario di performance tra l'S&P 500 e l'Eurostoxx 50 superi agevolmente i 2 punti percentuali (3% VS Milano e Madrid). E il bello è che l'€ nel medesimo lasso di tempo lascia sul campo mezzo punto (e 1.5 punti dal FOMC, 6 sedute fa). Sono curioso di vedere come e quando questa divergenza rientrerà, perchè mi pare ingiustificata, per il momento.

In aiuto del $, dopo la chiusura europea,  è  venuto  il membro Fed Bostic, con dichiarazioni più  aggressive degli altri membri.

  • FED’S BOSTIC SAYS HE’S PROJECTING FED RATE LIFTOFF IN 2022
  • FED’S BOSTIC SAYS HE FORECASTS TWO RATE INCREASES IN 2023
  • BOSTIC SAYS HE’S UPGRADED HIS 2021 INFLATION FORECAST TO 3.4%
  • FED’S BOSTIC SAYS U.S. ECONOMY WELL ON THE WAY TO RECOVERY
  • FED’S BOSTIC: CLOSE TO MEETING STANDARD OF SUBSTANTIAL PROGRESS
  • BOSTIC SAYS TAPERING DECISION COULD BE IN 3-4 MONTHS

Il biglietto verde ha ritrovato un po' di supporto, ma non ha significativamente aiutato i futures azionari europei, ne fiaccato le commodity, a  parte forse levare un po' di lustro all'oro. I rendimenti  a fine seduta sono coerenti con sentiment, calando in Eu e salendo in US.