Mediobanca, Alberto Nagel apre la CEO conference 2022 insieme a oltre 50 amministratori delegati

Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, è intervenuto in apertura della CEO Conference 2022 organizzata da Piazzetta Cuccia

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Mediobanca, nelle giornate del 21 e 22 giugno 2022, ha organizzato l’ottava edizione dell’Italian CEO Conference, riunendo in presenza oltre 50 CEO di aziende italiane quotate e più di 180 investitori italiani e stranieri appartenenti alle principali case di investimento. Tanti i temi caldi toccati dagli AD: dalle tensioni geopolitiche scatenate dalla guerra Russia-Ucraina, al costo dell’energia, all’indipendenza energetica dell’Italia, all’aumento dei tassi di interesse.

Alberto Nagel e i protagonisti dell’evento di Mediobanca

Giunta all’ottava edizione, l’Italian CEO Conference organizzata da Mediobanca ha offerto diversi spunti di riflessione in una due giorni ricca di appuntamenti e ospiti di rilievo.

Insieme a Alberto Nagel, CEO di Mediobanca, che ha aperto i lavori, sono stati oltre 50 gli amministratori delegati che hanno preso parte alla convention, alla quale hanno partecipato più di 180 investitori italiani con oltre 650 meeting organizzati.

Oltre all’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel, nel corso della prima giornata, dedicata principalmente al tema dei titoli finanziari, hanno partecipato Andrea Enria, Presidente del consiglio di sorveglianza della BCE, Andrea Orcel, AD di Unicredit e Stefano Del Punta, Chief Financial Officer di Intesa SanPaolo. La seconda giornata è stata invece dedicata alle società energetiche e infrastrutturali. Stefano Besseghini, Presidente di ARERA, Claudio Descalzi, CEO di Eni, Stefano Venier, numero uno di Snam, Stefano Donnarumma (Terna) e Giovanni Ferigo, rispettivamente CEO di Eni, Snam, Terna e INWIT, sono intervenuti su svariati temi riguardanti, tra gli altri, il percorso di indipendenza energetica per l’Italia, l’innalzamento dei prezzi dell'energia, l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse.

Nel discorso di Alberto Nagel all’Italian CEO Conference tassi di interesse, unione europea e crisi energetica

Alberto Nagel, inaugurando la Mediobanca Italian CEO Conference, ha affrontato uno dei temi finanziari più caldi del momento, quello delle decisioni sui tassi di interesse che le banche centrali stanno prendendo in questi mesi per contenere l’inflazione: “Se durante la pandemia le istituzioni nazionali ed europee sono state al posto di comando, con politiche fiscali estremamente espansive, le banche centrali stanno ora svolgendo un ruolo centrale nel tentativo di contrastare l’inflazione senza arrestare la ripresa”. L’amministratore delegato di Mediobanca ha poi voluto sottolineare l’importanza degli istituti di credito: “Fornendo liquidità a imprese e famiglie, consideriamo le banche parte della soluzione piuttosto che del problema e la loro solidità potrebbe contribuire a mitigare questi rischi. La nostra conferenza è l’occasione per discutere con il management delle banche italiane quanto sta accadendo condividendo anche le possibili prospettive per gli istituti di credito nazionali”.

A proposito dei rischi, in prima battuta legati alle forniture di energia, derivanti dal conflitto Russia-Ucraina, l’amministratore delegato di Mediobanca ha espresso la sua visione: “l’Italia ha un ruolo di primo piano nell'economia marittima e - in quanto hub logistico del Mediterraneo - dispone di molteplici fonti di energia rinnovabile, di una posizione geografica che gli consente di trasformarsi in un hub del gas naturale oggi e dell'idrogeno domani per il Nord Europa, base ideale per i business e le start-up innovative. Con specifico riferimento all’”energia verde” il Sud del Paese può diventare un punto di riferimento per l'energia fotovoltaica, eolica e geotermica.”

Ma la sfida energetica è un tema che nessun Paese può pensare di risolvere da solo e che, analogamente al tema dell’unione bancaria e della difesa comune, nella visione di Nagel deve tendere verso una maggior integrazione europea: “una maggiore integrazione nell'UE possa essere la risposta per superare le sfide che - magari in misura diversa - tutti i Paesi europei dovranno affrontare e superare. Potrebbe essere necessario un federalismo europeo più pragmatico, come indicato dal Presidente Draghi al Parlamento europeo.”

Sulla scia di Alberto Nagel anche Andrea Enria ed Andrea Orcel

Un tema, quello del rialzo dei tassi di interesse, che ripreso e approfondito anche da Andrea Enria, Presidente del consiglio di sorveglianza della BCE, che a proposito dell’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE ha dichiarato: “L'aumento dei tassi di interesse è benvenuto per il settore bancario europeo, dal punto di vista della redditività abbiamo visto che anche in scenari in cui ci fosse un aumento significativo dei tassi, per 200 punti base, sarebbe chiaramente positivo per la redditività”. L’alto dirigente BCE ha poi proseguito sottolineando che “il quadro complessivo del settore bancario continua a mostrare resilienza. Riguardo alla qualità degli asset quello che stiamo facendo ora come vigilanti è chiedere alle banche controlli sui rischi appropriati”.

Approfondendo ulteriormente il dibattito aperto da Alberto Nagel, nel corso della conferenza organizzata da Mediobanca, Andrea Orcel è intervenuto sull’unione bancaria, rispetto alla quale ha sottolineato le difficoltà d’attuazione: “Stiamo pensando a unificare la difesa e l'energia, ma quando si parla di banche c'è sempre chi dice che bisogna ragionarci. Quindi l'unione bancaria è possibile, ma è molto difficile da raggiungere”. Il CEO di Unicredit ha poi proseguito: "L'UE necessità della Banking Union. La trasmissione del meccanismo dalla BCE e il finanziamento delle imprese e famiglie è correlato alle banche. Se le banche non sono interconnesse, ciò non funziona. Ma se non abbiamo un mercato dei capitali pan europeo, le banche mantengono un ruolo critico nel sostegno all'economia". In chiusura, Orce ha affermato che "se l'UE è unificata, devo essere in grado di operare nell'area in modo unitario. L'Unione bancaria europea manca perché, da un punto di vista politico, ogni governo è preoccupato se il sistema è sotto controllo”.

La crisi energetica e gli scenari futuri alla CEO Conference di Mediobanca

Alla conferenza organizzata da Mediobanca non sono mancati gli interventi sull’attuale scenario politico europeo, con focus incentrato sulla Russia e sul conflitto ucraino. Claudio Descalzi ha voluto sottolineare come la crisi energetica non rappresenti un problema nel breve periodo: “Al momento non abbiamo nessun problema nel soddisfare la domanda di gas – ha affermato il CEO di Eni – le criticità potrebbero emergere in inverno. Se entro novembre non avremo raggiunto la quantità di scorte necessaria, nei mesi freddi potremmo avere dei picchi giornalieri sulle richieste di gas che potremmo non riuscire a coprire”. Descalzi ha poi concluso: “Considerando i flussi di gas che riceviamo al momento dall’estero, contiamo di arrivare circa al 75-80% del target. L’Algeria ci sta dando tanto gas, con cui stiamo compensando quello che non ci arriva dalla Russia, ma questo non sarà possibile in inverno e dovremo trovare delle soluzioni alternative”.

Sullo stesso tema è intervenuto anche Stefano Basseghini, Presidente di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che mette in guardia: “Il governo dev’essere estremamente cauto e attento nel gestire la crisi energetica. Questa emergenza ci dimostra l’estrema connessione tra gli avvenimenti politici e i mercati finanziari. L’attuale alta volatilità è dovuta principalmente all’incertezza su tempi ed estensione dello scontro tra Ucraina e Russia”. Il presidente di ARERA ha inoltre aggiunto che “dobbiamo essere consapevoli dell’emergenza che stiamo vivendo e dobbiamo ovviamente gestirla, ma questo non semplificando e saltando step importanti per accelerare. Il settore energetico ha tantissime complessità e dobbiamo gestire ognuna di queste per risolvere la crisi e uscirne al meglio”.