Amazon.com fa come Alphabet. Primo split azionario dal 1999

Primo split azionario dal 1999 per Amazon.com, che va in rally del 7% a Wall Street. Come per Alphabet (Google) sarà il prologo all'ingresso nel Dow Jones Industrial Average?

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Era atteso da oltre vent'anni e in scia a quello annunciato da Alphabet poco più di un mese fa, anche Amazon.com comunica la decisione di ricorrere a uno split azionario. Il primo dal 1999 per il colosso del commercio elettronico di Jeff Bezos. Come nel caso della holding di Google anche lo split di Amazon sarà realizzato con un rapporto di 20 a 1 (ogni azione detenuta a operazione conclusa gli investitori se ne ritroveranno 20). Notizia che è stata accolta con favore da Wall Street: Amazon, dopo avere chiuso in rialzo del 2,40% mercoledì al Nasdaq, ha infatti toccato un rally superiore al 7% in after market.

Amazon.com annuncia split azionario. Il suo primo dal 1999

A sostenere la performance sul listino ha contribuito anche il parallelo annuncio da parte del board di Amazon di un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie, senza scadenza, da 10 miliardi di dollari (buyback che sostituisce quello da 5 miliardi del 2016 finora realizzato per 2,12 miliardi di dollari). Tuttavia è ovvio che gli investitori si concentrano proprio sullo split, che verrà sottoposto al voto dell'annuale assemblea degli azionisti il prossimo 25 maggio e sarà effettivo il 27 maggio successivo (il trading rettificato dovrebbe iniziare invece il 6 giugno).

Amazon e Alphabet. Split azionario per l'ingresso nel Dow Jones

A fine 2021 Barron's inseriva Amazon tra le dieci Top Pick a Wall Street per quest'anno e secondo Mark Mahaney, analista di Evercore, proprio l'atteso split azionario veniva considerato tra i fattori per cui una delle scommesse del 2022 può essere Amazon (altro fattore il possibile spin-off del business sul cloud di Aws). Come nel caso di Google (che realizzerà il suo split a inizio luglio), la decisione di ridurre drasticamente il valore dell'azione potrebbe essere il prologo all'ingresso nel Dow Jones Industrial Average. Uno dei requisiti per entrare a far parte dell'indice delle blue chip Usa è infatti che l'azione possa essere "d'interesse per un gran numero di investitori”. Il che, ovviamente, non è possibile quando un titolo scambia intorno a 3.000 dollari, come nel caso proprio di Amazon.

Verso il via libera Ue all'acquisizione di Mgm da parte di Amazon

Intanto il big di Seattle, secondo quanto riportano fonti citate in esclusiva da Reuters, sarebbe vicino ad ottenere il via libera incondizionato da parte della Ue al takeover di Mgm Studios. L'operazione da 8,5 miliardi di dollari era stata annunciata nel maggio dello scorso anno e la Commissione europea è attesa a una pronuncia il prossimo 15 marzo. Intorno a quella data anche la U.S. Federal Trade Commission (Ftc) dovrebbe decidere se autorizzare il deal, che permetterebbe ad Amazon di portare nel suo servizio di streaming Prime Video il vastissimo catalogo della casa di produzione cinetelevisiva, nota soprattutto per la serie di James Bond. Si riscalda la guerra nello streaming, dopo che Apple martedì ha annunciato l'ingresso in quello sportivo con l'accordo siglato con la Mlb. (Raffaele Rovati)