Anno 2020: ecco cos’è successo in economia

Il 2020 è stato, per la maggior parte di noi, un anno da buttare. Chi ha avuto la fortuna di non ammalarsi, magari, ha avuto problemi economici legati alla propria attività. Fatto stà che, durante i dodici mesi appena passati, ne sono successe di ogni colore. In questo articolo andremo quindi a toccare, ed a esaminare, tutti gli eventi economici di maggior spessore. Sara Silano ci accompagnerà in questo viaggio virtuale dove approfondiremo svariate tematiche.

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All’interno di questo articolo, andremo a ripercorrere quello che è successo, in economia, durante l’anno appena passato. Tra l’altro, molte di queste tematiche, saranno profondamente legate anche all’anno che stiamo per affrontare, il 2021.

Faremo una sorta di maratona, andando ad analizzare i fatti principali. In questo riepilogo, saremo affiancati da Sara Silano di Morningstar Italy.

Covid: effetti sui mercati

Il Covid, purtroppo, non ha causato “solo” una pandemia globale e, quindi, un disastro a livello sanitario, ma, nel primo trimestre, ha fatto letteralmente crollare i mercati. Ha creato perdite del 20% su moltissimi listini, compreso quello italiano.

Va detto che, ad oggi, molti di questi, hanno recuperato. Basti vedere, ad esempio, quello cinese o quello statunitense. Hanno quindi superato quella fase negativa. Purtroppo invece, altri listini, non ce l’hanno ancora fatta, vedi ad esempio Piazza Affari. Nel complesso, i mercati nazionali globali, hanno chiuso l’anno passato con un rialzo del 4-5%.

Sappiamo benissimo che, la pandemia, si diffonde ovunque ed invade Paesi e continenti diversi e, sostanzialmente, è quello che è avvenuto.

La pandemia ha fortemente cambiato, e condizionato, il nostro modo di vivere, di lavorare e di incontrarci. Ci siamo abituati ad indossare perennemente la mascherina, a rispettare delle dure norme igieniche. Abbiamo ridotto, o addirittura azzerato, le nostre frequentazioni al ristorante.

New Normal” e “Lockdown” sono diventate parole comuni nel nostro vocabolario, ed hanno portato con se un nuovo modo di vivere. In realtà, gli eventi del passato ci insegnano che, la gente, ritorna a vivere pian piano la normalità non appena è possibile.

Speriamo che, il termine “recessione”, non sia presente anche in questo 2021 appena iniziato! L’incognita della pandemia è ancora molto pesante.

Quadro macroeconomico in Europa

Il quadro macroeconomico, in Europa, rimane ancora molto pesante. Ci sono restrizioni, ci sono ancora Lockdown in svariati Paesi. È sì partita la campagna vaccinale, ma dire che siamo fuori dal pericolo è completamente sbagliato.

Il Fondo Monetario Italiano ha previsto un calo del PIL globale pari al 4.4%, questo per quanto riguarda il 2020, ed un rimbalzo superiore del 5% per quanto concerne l’anno in corso.

L’aria Euro è tra le zone più colpite, non c’è nemmeno bisogno di sottolinearlo, si stima una riduzione del PIL dell’8.3%, mentre, negli Stati Uniti sarà di circa la metà. Anche in questo caso, ci sarà un rimbalzo anche quest’anno. Inutile dirlo, sono dati davvero pesanti. Per l’Italia saranno dati ancora più pesanti, perché la correzione del 2020, è stata superiore al 10%.

Fa eccezione la Cina: la prima ad entrare in fase pandemica ma, l’unica che chiuderà con un rialzo di circa l’1.9%. “Chiuderà” perché, per ora, non ci sono ancora dati certi.

Per gli investitori, quello che rileva, è il dato a lungo termine e, cioè, la capacità dell’economia di assimilare questi shock.

Recovery Plan

Il piano non vuole essere solo un aiuto all’economia, ma si vuol proprio ripartire facendo un investimento nel futuro: l’iniziativa per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 nell’UE e piani della digitalizzazione.

Quest’ultimi sono fondamentali per la crescita, ma anche per la resilienza delle società. E’ uno strumento da 750 miliardi di euro che dovrebbe aiutare gli Stati a ripartire, a rilanciare l’economia ed a sostenere gli investimenti privati. In poche parole, qualcosa che dovrebbe farci uscire dalla crisi.

Mess

Il Mess è diverso, è infatti il “Meccanismo Europeo di Stabilità”, detto anche, Fondo Salva Stati. Fu instituito nel 2012 per garantire la stabilità finanziaria nell’area Euro – ricordiamo la crisi del debito sovrano di allora – e, nel tempo è cambio.

Oggi è un’azione intergovernativa che viene regolata dal diritto pubblico internazionale con sede a Lussemburgo. I suoi azionisti sono i Paesi della zona Euro. Il Mess emette degli strumenti di debito per finanziare prestiti ed altre forme di assistenza finanziaria della zona Euro.

Un ultimo dato: il 30 novembre del 2020 è stata approvata la riforma, da parte dell’eurogruppo e, sono state cambiate alcune condizioni di attivazione. Tuttavia rimane l’oggetto più di dibattito a livello anche italiano, circa la sua possibilità di impiego e sulla sua possibilità di impiegarlo.

Brexit

Brexit è una parola chiave che, ormai, ci accompagna già da qualche anno.

Il 31 dicembre è terminato il periodo di transizione, ma sicuramente sarà un termine che continueremo ad utilizzare anche per l’anno corrente. È stata evitata l’uscita senza alcun accordo, ma le trattative sono tutt’altro che concluse. Quest'ultime, in particolar modo a fine dicembre, sono state molto intense ed ora, dovranno essere approvate dal Parlamento perché queste entrino ufficialmente in vigore.

L’anno che si sta aprendo, sarà ricco di sfide. Il tutto, chiaramente, rallentato moltissimo a causa della pandemia globale.

Wall Street

Il 3 novembre si sono tenute le elezioni Presidenziali in America e, le difficoltà, non state affatto minime.

Come già tutti sappiamo, Joe Biden, appartenente del partito democratico, ha vinto le elezioni. Le Presidenziali non hanno mai avuto grossi impatti sugli investimenti e sulla Borsa, probabilmente però Biden, è importante per le implicazioni che avrà la sua politica fiscale, la sua politica ambientale (la lotta al cambiamento climatico) e la sua politica sanitaria. Oltre che, chiaramente, i suoi rapporti internazionali, in particolar modo con la Cina.

Wall Street non si è fatta spaventare da tutte queste incertezze legate alla politica, tant’è che, ha chiuso l’anno, in positivo. Questo soprattutto grazie all’andamento del settore tecnologico che è stato determinante.

Le parole, il concetto, “cambiamento climatico” sarà una tematica chiave della politica di Joe Biden. Negli Stati Uniti, negli ultimi mesi, ci sono stati numerosi annunci relativi al cambiamento climatico da parte delle principali autorità finanziarie e, con la nomina di Biden, il tempismo non è casuale.

Il cambiamento climatico viene considerato una vera e propria minaccia al sistema finanziario e, questo, deve far molto riflettere.

Investimenti sostenibili

Tema, questo, super delicato. Sono stati fatti svariati studi, molti tra l’altro ancora in corsa d’opera, proprio per capire effettivamente se c’è una maggior resilienza di questo tipo di strumenti.

Sicuramente sarà un tema che verrà spesso ripreso durante tutto l’anno 2021.

Studiando attentamente i dati in nostro possesso, prenderemo atto che, l’industria dei fondi sostenibili è in forte espansione in tutto il mondo e non sembra risentire della crisi che, la pandemia, ha generato.

Secondo le statistiche, il patrimonio netto globale ha superato i 1.200 miliardi di dollari e, possiamo affermare che, l’Europa è all’avanguardia in quanto possiede oltre 1 miliardo di dollari di asset totali. Lo stato di saluti dei fondi sostenibili si vede anche nel lancio di nuovi prodotti che, è continuato nel corso del 2020, nonostante la pandemia.

T.I.N.A

Acronimo coniato sui mercati, sostanzialmente vuole significare “non c’è nessuna alternativa”. In realtà, Margaret Thatcher, Primo ministro del Regno Unito, aveva “inventato” questo acronimo e, voleva intendere che, “l’economia di mercato era l’unica funzionante”. Dopodiché, anche i mercati, si sono fatti propri di questa terminologia.

Più recentemente, in Borsa, è stato preso questo acronimo per spiegare che, il sovrappeso dei titoli azionari in portafoglio, è l’unica possibilità in questo momento perché, tutte le altre asset class, hanno rendimenti molto bassi.

E quindi si parla di “effetto T.I.N.A.” per indicare l’equity sale. Gli investitori sono convinti che non ci siano alternative migliori. Ma la domanda che dobbiamo farci è: fino a quando, tutto questo, durerà?

Vaccino

Il vaccino, e la sua corsa, ha avuto effetti anche in Borsa. Soprattutto per le aziende farmaceutiche e biotecnologiche.

In Europa, l’EMA (European Medicines Agency), l’Agenzia Per Il Farmaco, ha approvato i vacini di Pfizer-BioNTech e Moderna e, sta valutando, anche vaccini di altri gruppi. Moderna, con i dati che abbiamo in Borsa, è salita del +430% in dollari nel corso di un anno. E questo, fa sicuramente riflettere molto sulla corsa al vaccino. BioNTech è salita invece del +140%.

Quindi, possiamo affermare che, la corsa al vaccino, si è manifestata anche in Borsa ed è andata a premiare quelle realtà sul fronte dell’innovazione.

Low Cost

Le parole “Low Cost” sono riferite ai costi dei fondi. In effetti, gli studi fatti proprio alla fine dell’anno, hanno dimostrato che le commissioni medie dei fondi in Europa, non sono mai state così basse come lo sono oggi.

Tra il 2013 ed il 2020, il costo medio ponderato per il patrimonio è sceso del 31%, in questo periodo allo 0.69%. I costi sono generalmente scesi. Un ruolo importante sicuramente lo hanno avuto le strategie passive che hanno fatto da traino a questa discesa.

Un dato positivo per gli investitori che, comunque, dovrà essere sempre monitorato. È positivo perché i costi influiscono sulle performance, quindi in ultima istanza, sul rendimento che un investitore può ottenere.