Banca Mondiale: Pil mondo migliore dal 1973

La Banca Mondiale nel suo rapporto semestrale Global Economic Prospects ha rivisto al rialzo le stime per il Pil globale del 2021. Argentina occasione buy?

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Banca Mondiale: Pil migliore dal 1973

La Banca Mondiale nel suo rapporto semestrale Global Economic Prospects ha rivisto al rialzo le stime per il Pil globale del 2021. Argentina occasione buy?

Banca Mondiale, Pil globale +5,6% nel 2021

Le attese sono che l'economia mondiale cresca del 5,6% nel 2021 con il maggiore rimbalzo dopo una recessione da 80 anni. La stima precedente della Banca Mondiale era ferma al 4,1%. L'aumento del Pil previsto a livello globale per il 2021 è il più rapido dal 6,6% del 1973.

Usa e Cina motori della ripresa

A sostenere la ripresa saranno gli Stati Uniti e la Cina, il cui Pil è atteso in espansione rispettivamente del 6,8%, grazie ai sostegni fiscali garantiti dall'amministrazione Biden ed all'allentamento delle chiusure, e dell'8,5%, grazie all'impennata della domanda interna. Nel 2022 la crescita Usa dovrebbe essere del 4,2%, quella della Cina del 5,4%. 

Zona euro in ritardo

La zona euro crescerà solo del 4,2% (una revisione al rialzo dell0 0,6% dalla stima precedente) nel 2021, poi del 4,4% nel 2022 (dal 4% precedente) e del 2,4% nel 2023. 

Economie emergenti ferme al +4,4% di Pil

Fra le economie emergenti e in via di sviluppo la crescita media dovrebbe raggiungere il 6%, ma in molti Paesi la crescita sarà frenata  dalla lentezza della campagna vaccinale. Escludendo la Cina la crescita delle economie emergenti sarà ferma al 4,4% quest'anno.

I Paesi poveri saranno quelli che faranno registrare la crescita più lenta degli ultimi vent'anni, con un Pil atteso in espansione del 2,9% quest'anno e del 4,7% nel 2022 prossimo, ancora in calo del 4,9% rispetto ai livelli precedenti la pandemia.

Insicurezza in aumento nei Paesi poveri

Nonostante le buone prospettive mondiali la produzione globale resta comunque inferiore per il 2% circa rispetto alle previsioni per la fine del 2021 fatte prima del Covid. Il presidente della Banca Mondiale, David Malpass, afferma che "la pandemia continua a infliggere povertà e disuguaglianze nei paesi in via di sviluppo», sottolineando poi la necessità di accelerare con la distribuzione dei vaccini. Il reddito pro-capite non recupererà i valori del 2019 prima della metà del 2022 in gran parte dei Paesi emergenti e in via di sviluppo mentre in quelli poveri crescono, a causa della mancanza dei vaccini, la povertà e l'insicurezza.

"Sebbene vi siano segni positivi di ripresa globale, la pandemia continua a infliggere povertà e disuguaglianza alle persone nei paesi in via di sviluppo di tutto il mondo", ha affermato Malpass, secondo il quale è "essenziale" un coordinamento a livello globale per accelerare non solo la distribuzione dei vaccini ma anche la cancellazione del debito dei Paesi poveri. 

Banca Mondiale, l’inflazione non spaventa

Per quello che riguarda l'inflazione la Banca Mondiale prevede che quella globale "aumenterà di circa un punto percentuale nel 2021. Questo potrebbe non legittimare una risposta politica. Le previsioni sul lungo periodo indicano che l'inflazione resterà bassa e stabile".

Argentina favorita dal rialzo delle materie prime

L'Argentina sarà tra i paesi che trarranno maggiore beneficio dall'aumento dei prezzi delle commodity sul mercato globale. La Banca Mondiale prevede un aumento del Pil in Argentina del 6,4% (un punto e mezzo in più dalla stima precedente). Il dato relativo all'Argentina risulta più alto rispetto alla crescita media attesa per l'intera area America Latina e Caraibi, il cui Pil dovrebbe crescere del 5,2%. Nel 2022 il Pil dell'Argentina potrebbe fermarsi ad un +1,7% (+0,2% rispetto alla stima di gennaio).

Merval in forte crescite

L'indice Merval (S&P MERVAL Index TR ARS) della borsa argentina ha subito una brusca frenata dopo il veloce rialzo realizzatosi dai minimi di aprile (da 46570 del 21 aprile a 68577 del 7 giugno). La flessione potrebbe tuttavia essere solo temporanea, una risposta alla situazione di ipercomprato generatasi sugli indicatori di breve termine. Il target per l'indice, calcolato in base all'andamento dei prezzi dai minimi di marzo 2020 (tra agosto 2020 e aprile è stato disegnato un "pennant", figura che compare nella porzione centrale di un trend e dopo la quale è quindi possibile calcolare un obiettivo conoscendo l'estensione del movimento precedente l'inizio della figura stessa) si colloca infatti a 74000 punti almeno. Solo discese al di sotto di area 62000 potrebbero fare temere una evoluzione negativa di più ampio respiro ("return move" sul lato alto del "pennant" a 55500 circa).

Un Etf da tenere sotto controllo

Un Etf da prendere in considerazione per scommettere su questa area geografica potrebbe essere l’Ishares Msci Em Lat Amer Ucits Etf Dist (IE00B27YCK28), denominato in dollari Usa, che recentemente ha superato la forte resistenza di area 13,70 e si candida ora per il test di 15,30 almeno.

(Alessandro Magagnoli)