Seduta speculare a quella della vigilia per i titoli del settore bancario che dopo gli acquisti di ieri finiscono nel mirino dei ribassisti.
Banche in ribasso dopo l’ottima performance di ieri
In linea con quanto accaduto per il Ftse Mib, anche le banche hanno recuperato dai minimi intraday, ma restano in rosso, con bilanci più pesanti di quello dell’indice di riferimento.
Ad avere la peggio tra tutti è Unicredit che lascia sul parterre il 3,48%, seguito da Intesa Sanpaolo che perde il 2,96%, mentre Bper Banca e Banco BPM flettono del 2,82% e del 2,35%, diversamente da Mediobanca che si difende decisamente meglio, con un ribasso più contenuto dell’1,45%.
Banche vendute: segnali negativi da Spread e BTP
Ad alimentare le vendite sulle banche sono anche le rinnovate tensioni che si registrano sul mercato obbligazionario. Lo Spread BTP-Bund dopo il calo della mattinata ha invertito con decisione la rotta e ora mostra un rally del 4,06% a 222,8 punti base.
Male anche i BTP che dopo gli acquisti iniziali hanno visto il ritorno delle vendite, con il rendimento del decennale che sale dell’1,62% al 3,46%.
Banche: via libera Commissione UE alla garanzia pubblica Sace
I titoli del settore bancario intanto non riescono a trovare un sostegno in alcune buone notizie.
Nell’ambito del nuovo decreto Aiuti, convertito in legge la scorsa settimana, la Commissione Europea ha approvato un meccanismo di garanzia pubblica sui prestiti per un totale di 10 miliardi di euro a sostegno delle imprese di tutti i settori, ad esclusione dei finanziari.
La garanzia coprirà tra il 70% e il 90% del prestito erogato, a seconda delle dimensioni e fatturato dell’impresa. Il via libera della Commissione Europea sblocca inoltre l’estensione della garanzia pubblica per i prestiti garantiti dal fondo PMI fino al 90% del valore del prestito.
Banche: garanzia Sace è una buona notizia. Ecco perchè
Gli analisti di Equita SIM valutano positivamente la notizia per il settore bancario, dato che tali misure garantiranno maggiore flessibilità alle banche riguardo alla gestione del costo del rischio.
Inoltre, si andrà a limitare un possibile impatto negativo legato alla riduzione dei volumi di lending nei prossimi trimestri.
Gli esperti della SIM milanese ricordano che secondo gli ultimi dati forniti della task force Liquidità, i volumi dei prestiti garantiti da Sace attraverso “Garanzia Italia” ammontano a circa 42 miliardi di euro, mentre le richieste di garanzia su finanziamenti bancari pervenute al fondo PMI sono pari a circa 257 miliardi di euro.
Banche: BCE verso rialzo tassi di 50 punti base domani?
A tenere alta l’attenzione sui titoli del settore bancario è anche l’attesa per l’evento clou della settimana, il meeting della BCE in agenda domani.
Secondo quanto riportato da varie fonti di stampa, il Consiglio Direttivo guidato da Christine Lagarde che si terrà domani potrebbe considerare un incremento dei tassi di riferimento di 50 punti base, vale a dire il doppio rispetto a quanto precedentemente annunciato nel meeting del 9 giugno.
Equita SIM spiega che l’accelerazione nella stretta monetaria, che porterebbe i tassi di riferimento allo 0%, sarebbe legata alla necessità di reagire con maggiore fermezza agli ultimi dati sull’inflazione e alla debolezza dell’euro nei confronti del dollaro.
Si tratta di due elementi che aumentano il rischio di recessione e non renderebbero quindi il principio della gradualità più adeguato.
Banche: fine dei tassi negativi ha risvolti favorevoli
Secondo fonti di stampa, un eventuale incremento di 50 punti base sarebbe anche motivabile dalla volontà di garantirsi margini di flessibilità nella gestione dei tassi di interesse, considerando il rischio di agire a settembre in un contesto macro-economico ulteriormente aggravato e dalla velocità di azione della stretta monetaria nei meeting successivi.
Equita SIM spiega che l’uscita dallo scenario di tassi negativi, in un contesto economico non recessivo, costituirà un elemento di supporto per la redditività del settore bancario.
La curva forward dell’Euribor a 3 mesi oggi lo indica a fine 2023 in area 1,7%. rispetto a circa il 2,4% del mese scorso.