Bond oggi: l’high yield asiatico sbarca a Piazza Affari

Con un’emissione dell’inglese Tabula. Che quota a Milano uno specifico clone Esg in euro.

Il mercato guarda con interesse da anni all’asset delle obbligazioni high yield asiatiche, che si caratterizzano per tre aspetti:

  • rendimenti elevati;
  • duration prevalentemente basse;
  • quotazioni ora sui minimi, con un buon livello di entrata.

Ci sono però anche dei punti deboli:

  • i titoli sono trattati su Borse inaccessibili all’investitore di casa nostra;
  • le difficoltà del mercato cinese – in particolare nel settore dell’immobiliare (il caso Evergrande insegna) – rappresentano motivo di incertezza per uno dei comparti sottostanti più redditizi in passato.

La strada è una sola

Se si punta a questo mercato le alternative sono così solo due: o i fondi o gli Etf. Inutile sottolineare i vantaggi di questi ultimi in termini di velocità di esecuzione, trasparenza dei costi e liquidità. Costituisce quindi una novità, che deve valutare chi più è dinamico nel comparto dei bond, l’esordio su Borsa Italiana di un clone specifico, il Tabula Asia ex-Japan High high yield (Isin IE000DOZYQJ7), dalle seguenti caratteristiche:

  • replica obbligazioni Esg, potenzialmente più efficaci nella fase in corso;
  • è espresso in dollari ma hedgiato sul cambio con l’euro, che è quindi la valuta di denominazione;
  • esclude le emissioni giapponesi, strutturalmente meno redditizie.

Con un Ter dello 0,65% prevede la distribuzione di cedole semestrali, di cui non si hanno però ancora riferimenti numerici dato il recente esordio sul mercato.

Cosa dice l’emittente

Considerando l’andamento dell’indice e basandosi su quanto avvenuto alla Borsa di Londra, dove è però quotato nella versione senza copertura del cambio, Tabula (Etf provider inglese specializzato nel reddito fisso) parla di uno yield to maturity – reddito più apprezzamento del capitale – sul 14,5% pur con una duration del portafoglio molto bassa, attestandosi su circa 2,8 anni. Proprio questa è la caratteristica più significativa in una fase dei mercati condizionata da ribassi dovuti in parte anche a rialzi dei tassi. E in effetti nel caso della quotazione a Francoforte, avviata a metà novembre, dopo una prima fase incerta fino al 15 dicembre, è partita una correzione abbastanza pronunciata, che allinea il prezzo a quello di chiusura su Borsa Italiana di venerdì, leggermente sotto i 9 euro. Questa volatilità evidenzia come l’Etf Asia high yield si presti soprattutto a due tipologie di operatività: piani di acquisti strutturati sull’andamento della quotazione e trading di breve e medio periodo. In realtà – viste le caratteristiche – l’obiettivo di lungo termine sarà altrettanto allettante ma perché ciò avvenga occorrerà conoscere lo yield delle cedole distribuite semestralmente e l’evoluzione delle vicende cinesi, che potrebbero penalizzare il settore ancora per qualche mese. 

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