Booking vede la fine della crisi del Covid-19 per il turismo

Booking va in rally del 4% al Nasdaq. Nel terzo trimestre 2021 del colosso delle prenotazioni online si vede la fine della crisi del Covid-19 per il turismo globale.

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Nonostante l'evidente impatto della variante Delta sulla ripresa dell'economia globale, per il turismo, uno dei settori più colpiti dalla crisi del Covid-19, arrivano segnali incoraggianti. A testimoniarlo è uno dei protagonisti del comparto come Booking Holdings. Nei risultati del terzo trimestre 2021 del leader globale delle prenotazioni turistiche online (con siti come Booking.com, Kayak e OpenTable) si vede infatti la fine della crisi del Covid-19 o per lo meno del suo più duro impatto sul settore del turismo, dell'alberghiero, della ristorazione. Ventata di ottimismo che ha spinto in rally di oltre il 4% Booking nel mercato esteso a Wall Street (la seduta di mercoledì si era invece chiusa con un declino dello 0,75% al Nasdaq). E il titolo cerca di scrollarsi di dosso tutta la negatività di questo 2021 (da inizio anno Booking è in rialzo di appena il 12%).

Nel terzo trimestre di Booking la fine della crisi per il turismo

"Siamo lieti di mostrare un altro trimestre di crescita sequenziale per le tendenze di room night, soprattutto grazie a migliori risultati in Europa. I ricavi nel nostro terzo trimestre, stagionalmente più forte, sono stati pari a 4,7 miliardi di dollari. Più del doppio di quelli che abbiamo registrato nel secondo trimestre", ha dichiarato il chief executive Glenn Fogel, riferendosi a una delle metriche fondamentali per il gruppo del Connecticut, ovvero room night (le prenotazioni di stanze d'albergo). "Siamo incoraggiati dai segnali di ripresa che abbiamo visto in molte parti del mondo nel terzo trimestre e i nostri team stanno lavorando duramente per continuare a rafforzare la posizione della nostra azienda ed eseguire contro le nostre priorità strategiche", ha aggiunto.

Turismo oltre il Covid-19. Per Booking balzo prenotazioni del 77%

Booking nel terzo trimestre ha registrato profitti netti in moderato declino da 801 a 769 milioni di dollari. La performance è stata però condizionata in negativo da minusvalenze per 1 miliardo di dollari (mentre nel pari periodo dello scorso esercizio Booking aveva registrato plusvalenze per 730 milioni). Su base rettificata, comunque, l'eps si è attestato a 37,70 dollari, ampiamente sopra ai 33,01 dollari del consensus di FactSet. I ricavi sono aumentati da 2,64 a 4,68 miliardi, contro i 4,30 miliardi stimati dagli analisti. Nei tre mesi Booking ha registrato un balzo del 77% annuo per le prenotazioni lorde di viaggi, a fronte di una crescita del 44% per le sole camere d'albergo (room night appunto).

Anche Lufthansa vede la fine della crisi del Covid-19 per il turismo

Segnali positivi per il settore, dopo l'allarme lanciato in estate in particolare proprio per l'Europa, erano già arrivati da Lufthansa. Il colosso dei cieli tedesco, infatti, ha rivisto l'utile grazie al ritorno dei viaggi aerei in scia all'allentamento delle restrizioni che nei periodi peggiori della pandemia di coronavirus avevano di fatto fermato le attività del settore. Lufthansa mercoledì aveva infatti comunicato per il terzo trimestre un ebit rettificato di 17 milioni di euro, contro il rosso monstre di 1,26 miliardi del pari periodo del 2020 e la perdita di 33 milioni del consensus diffuso da Lufthansa stessa. Nei tre mesi i ricavi sono rimbalzati del 96% annuo a 5,21 miliardi, contro i 5,50 miliardi attesi dagli analisti. "Il desiderio delle persone di viaggiare e l'allentamento delle restrizioni legate alla pandemia hanno portato a un forte aumento della domanda di viaggi aerei durante i mesi estivi", ha notato Lufthansa. (Raffaele Rovati)