Di seguito riportiamo l'intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.
L’euro-dollaro ha avviato un recupero dopo il test di area 1,05. Quali i possibili scenari nel breve?
L’euro-dollaro dopo 11 settimane di ribassi è arrivato sul supporto di quota 1,05 e lo ha anche rotto nell’intraday, salvo poi risalire un po’ la china.
Proprio quando sembrava che il cross stesse per farcela con la violazione di area 1,05, c’è stata la reazione del mercato.
Euro-Dollaro: dove porterà il rimbalzo?
Il rimbalzo in atto ci sta e non so dire se stiamo per vedere l’inversione, ma un recupero è fisiologico e potrebbe riportare i corsi verso 1,065/1,07, raggiunti i quali si valuterà se il dollaro potrà essere ancora forte.
Sotto quota 1,05 c’è un supporto significativo a quota 1,02, prima di un ritorno sulla parità che al momento appare poco probabile nell’immediato.
Focus sul petrolio
Il petrolio sta rifiatando dopo la recente corsa al rialzo. Si aspetta ulteriori salite dai livelli correnti?
Per il petrolio l’analisi grafica conta poco in questo momento. Ormai i corsi hanno raggiunto i 93-94 e ha come prossimi step o 96 e i 100 dollari.
In questi ultimi giorni l’oro nero ha provato a ritracciare in più occasioni, tornando sotto quota 90 dollari per qualche momento.
C’è da dire che come la Fed governa i tassi di sconto sul dollaro e la BCE sull’euro, l’Arabia Saudita è un po’ la Banca Centrale del petrolio.
Qualche mese fa, un esponente dell’Arabia aveva invitato a fare attenzione a shortare il petrolio, perché di fatto loro sanno come fare a tenere alto il prezzo se serve.
L’oro nero è salito e magari ora ha bisogno di rifiatare, ma è bene essere molto cauti a posizionarsi al ribasso, perché andare contro l’Arabia Saudita può essere molto pericoloso.
Personalmente credo che le quotazioni del petrolio possano salire anche a 100 dollari, raggiunti i quali non so cosa potrebbe accadere.
L'analisi dell'oro
L’oro continua ad arretrare al di sotto dei 1.900 dollari l’oncia. Qual è la sua view su questa commodity?
L’oro scende per due motivi: primo perché il dollaro è forte e secondo perché sta salendo di molto il rendimento dell’obbligazionario statunitense che è in qualche modo il suo contraltare.
Ci sono due scenari in questo momento: uno è quello mean reverting della sessione di ieri e di oggi, quindi c’è un rimbalzo dell’azionario e un calo del gold.
In caso di recupero, l’oro può tornare su e l’euro recuperare contro il dollaro, ma se il biglietto verde rimarrà forte, allora le quotazioni del gold scenderanno ancora, con possibile target a 1.815 dollari, mentre al rialzo l’ostacolo è tra 1.900 e 1.920 dollari l’oncia.
Come si muoveranno le Borse?
Cosa può dirci in merito al recente andamento dei mercati azionari e quali le attese nel breve?
Alla fine il rimbalzo delle Borse è arrivato, ma rispetto a prima ci ha impiegato quasi un mese e mezzo ad arrivare, e inoltre ora deve dimostrare di che pasta è fatto.
Se adesso si rimbalza come prima, allora va bene, ma personalmente non vedo questa forza relativa dei mercati come in passato, segnalando che siamo a due massimi e a due minimi decrescenti sull’S&P500.
Se la situazione è questa, il mercato può tranquillamente rimbalzare, ma difficilmente ci dobbiamo aspettare un nuovo massimo relativo.
A favore del rimbalzo gioca il fatto che veniamo dal peggior mese dell’anno ed entriamo in un periodo, ottobre e novembre, foriero di rialzo.
Difficile dire cosa potrà succedere sui mercati, perché ci sono fattori pro e contro: se guardo l’intermarket, vedo uno scenario macro in deterioramento, specie in Europa, vedo aziende che dovranno dare trimestrali difficilmente belle, vedo in difficoltà i consumatori e questo è un indicatore molto forte di una potenziale recessione.
Se da una parte c’è la storia e dall’altra i numeri, credo che quello in atto in Borsa sia più un rimbalzo che una ripresa del trend .
Si scende in maniera composta e questo per me è ancora peggio, perché sembra quasi che la discesa sia diventata una cosa normale e invece non lo era mai stata nell’ultimo periodo e secondo me sta cambiando un po’ lo scenario per ora.
A sparigliare le carte c’è un fattore e cioè che alcune grandi società USA fino a ora non hanno mai avuto difficoltà anche quando le altre le hanno avute.
Queste grandi società, pesando sugli indici, rendono meno evidente il potenziale ribasso, perché loro vanno bene e il resto no.
Stavolta sarei molto prudente sui mercati, ma davvero molto, fermo restando che tutto può capitare.