Borse: alcuni temi di investimento da cavalcare nel 2021

Ecco alcuni asset interessanti da monitorare quest'anno secondo gli analisti di Marzotto Investment House.

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Tra i macro-temi più interessanti da monitorare nel 2021 in una ottica di investimento, gli analisti di Marzotto Investment House includono le azioni Value e Garp, il dollaro, i mercati emergenti e l’argento.

Azioni Value e GARP

Se a 21/22 volte gli utili l’S&P500 (in base alle valutazioni storiche e all’attuale livello dei tassi di interesse), sembra correttamente prezzato sulle stime di consenso sul 2021, gli analisti di Marzotto Investment House sono anche consapevoli della straordinaria dispersione all’interno dell’indice.

Investire su azioni Value o GARP (Growth At a Reasonable Price) potrebbe permettere agli investitori di posizionarsi sulla parte sottovalutata di indici che “ragionevolmente” potrebbero performare ancora positivamente.

Viceversa la parte Growth dell’indice oltre ad essere sovraffollata in termini di “positioning”, potrebbe essere indebolita dalle numerosissime azioni Antitrust contro le BIG TECH che gli Stati Uniti e molti altri paesi stannomettendo in piedi.

Dollaro debole

Per gli investitori non statunitensi, l’andamento del dollaro è una variabile decisamente importante.

Investire in un indice azionario penalizzato da un progressivo deprezzamento della valuta, pesa infatti negativamente sulla performance, come è successo nel ciclo di mercato durato dal 2001 al 2008.

Come abbiamo potuto osservare nella price action soprattutto degli ultimi anni, il dollaro nell’attuale contesto tende a sovra-performare nelle fasi ad elevata volatilità e avversione al rischio.

Di conseguenza, gli investitori positivi sui risky assets dovrebbero limitarne la quantità.

Al contrario, per investitori pessimisti sulla performance dell’azionario nei prossimi anni, a scopo di hedging potrebbe avere senso diversificare in dollari.

Gli esperti di Marzotto Investment House evidenziano che il cross euro-dollaro ha rotto la trendline ribassista in essere dal 2008 e sembrerebbe essersi inserito in un nuovo trend pluriennale rialzista.

Anche in termini di analisi fondamentale questo pattern avrebbe senso. Un minore ricorso alla guerra commerciale da parte della nuova amministrazione statunitense renderebbe accettabile per molti paesi una parziale rivalutazione della valuta.

Analogamente, se per Biden sarebbe politicamente imprudente aumentare le tasse, per accelerare la crescita economica dovrà necessariamente spingere sul deficit. Il nuovo probabile record assoluto dei Twin Deficit (fiscale e commerciale), potrebbe perciò accelerare l’indebolimento del dollaro.

Mercati emergenti

Se la teoria di Marzotto Investment House sul dollaro debole ha senso, allora chi ne beneficerebbe maggiormente sarebbero le valute emergenti, analogamente al debito societario e agli indici azionari.

Se l’apprezzamento delle valute emergenti potrebbe in alcune fasi penalizzare l’export, viceversa sarebbe molto positivo in termini di flussi di capitale.

Un contesto contraddistinto da una “pace commerciale” e da un dollaro debole sarebbe molto positivo per i paesi emergenti perché da un lato avrebbero valute sovra-performanti, dall’altro (nella maggiore parte dei casi) tassi di crescita superiori a quelli dei paesi industrializzati.

Argento

L’argento è un metallo molto versatile e con molteplici usi. Proprio per questo spesso è considerato dagli investitori una specie di “ibrido” che non stimola particolari interessi speculativi.

In realtà l’argento ha secondo Marzotto Investment House un enorme appeal speculativo perché si tratta di un mercato sottile contraddistinto da un’offerta molto rigida, che negli ultimi anni si è tradotto in un saldo negativo tra domanda e offerta.

Dal momento in cui il prezzo dell’argento è molto basso in temini assoluti, il mercato del riciclato (il cosiddetto Scrap) è meno sviluppato di quello di oro, platino, palladio o rame.

Paradossalmente fino a che i prezzi dovessero rimanere bassi, è addirittura più conveniente e meno costoso eliminare l’argento già usato nei devices o nei processi produttivi anzichè riciclarlo.

Tuttavia, la caratteristica più importante dell’argento è la sua elevata capacità di conduzione che lo rende insostituibile per diverse industrie e tecnologie tra cui electronic devices, 5G, fotovoltaico.

Nel 2020, dall’estate in avanti, il prezzo dell’argento si è inserito in un canale di trading tra 20 e 30 dollari, non riuscendo (almeno per il momento) né a rompere al rialzo né a a tornare indietro.

Tuttavia se da un punto di vista tecnico è assai improbabile che un prezzo che arriva da 12 dollari riesca a romprere al primo tentativo la resistenza posta a 30 dollari, è invece siglificativo che il livello di 22 dollari stia diventando un solido supporto.

Da qui in avanti non escludiamo che i pesanti constraints sul fronte dell’offerta (in calo dal 2011 come possiamo vedere nella tabella del Silver Institute) e un sempre più intenso utilizzo da parte delle nuove tecnologie, nonpossano infondere qualche timore sulle scorte e sulla sostenibilità dell’offerta.

A sparigliare le carte potrebbero essere ancora una volta gli investitorifinanziari, qualora dovessero per motivi di hedging puntare anche nel 2021 su oro e argento.

A quel punto, utilizzatori di argento come i produttori di pannelli fotovoltaici o di electronic devices non potendo rimanerne senza, potrebbero accelerarne gli acquisti sul mercato fisico, spingendo ulteriormente al rialzo i prezzi.