Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, professional trader, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.
L’euro-dollaro torna indietro dopo i verbali della Fed diffusi ieri sera. Cosa aspettarsi nelle prossime sedute?
Per l’euro-dollaro il trading range era 1,119-1,136, mentre ora è tra 1,113 e 1,1148.
Si tratta di un intervallo solo più ampio, ma il cross va avanti e indietro da quasi tre mesi, perchè di fatto no c’è un vero trend e le quotazioni si stanno stabilizzando intorno ai valori attuali.
Forse l’euro-dollaro era destinato a scendere ancora, ma le ultime dichiarazioni della BCE hanno un po’ riequilibrato il contesto.
Mi aspetto che il cross permanga all’interno del range indicato prima: al momento è a metà strada, quindi può andare sia in una direzione che nell’altra.
Anche per questo motivo ora non consiglio nè operazioni short nè long sull’euro-dollaro.
L’oro sta allungando il passo in direzione di area 1.900 dollari. Il rialzo in atto proseguirà nel breve?
L’oro, in quanto bene rifugio, è un po’ il barometro della crisi in Ucraina e dopo un primo tentativo non andato a buon fine, è rientrato un po’, ma ora ha sfondato il massimo precedente e si trova posizionato per andare a testare il successivo livello al rialzo, rappresentato da quota 1.815/1.820 dollari.
Il gold a mio avviso offre spunti interessanti verso l’alto e per ora non vedo pericoli di ritorni verso il basso, quantomeno non a breve.
E’ anche vero che se improvvisamente in Ucraina dovesse arrivare la pace, allora l’oro potrebbe risentirne e tornare indietro, ma per ora l’impostazione resta long.
Il petrolio è in frenata dai recenti top, ma si mantiene per ora sopra quota 90 dollari. Quali le attese?
Il petrolio consolida sopra i 90 dollari e se dovesse muoversi nuovamente sopra i 95/95,5 dollari, subirà inevitabilmente l’attrazione fatale dei 100 dollari.
Il consensus degli analisti in realtà si spinge anche oltre tale soglia, tanto che iniziano a circolare target price a 105 e a 108 dollari.
Molto dipenderà anche dalla situazione in Ucraina, perchè se ci sarà escalation le materie prime continueranno a salire e quindi anche il petrolio.
Le Borse continuano a mostrare incertezza di fondo. Questa situazione è destinata a durare?
Le Borse restano incerte perchè aleggia questo contesto geopolitico su una situazione già di per sè delicata.
Il tema dell’inflazione è sicuramente forte e fior fior di analisti indicano che si tratta di un problema molto significativo.
L’inflazione è oggetto di riflessione, ha avuto la forza di spostare le rotazioni settoriali verso altri strumenti di mercato, ha riportato il bond americano oltre il 2% di rendimento.
Lo scenario è di maggiore incertezza sui mercati azionari e se a ciò aggiungiamo il carico di briscola della situazione geopolitica, si comprende facilmente come il contesto sia particolare e difficile.
Il focus è ora sulla scadenza tecnica di marzo, la prima importante di quest’anno e a questo appuntamento ci arriviamo con gli indici in ordine sparso.
Dopo questa scadenza tecnica magari gli indici riprenderanno a muoversi più all’unisono.
I mercati sono sempre timorosi delle fasi incerte e le detestano perchè nelle certezze si fanno grandi rialzi, mentre nelle deflagrazioni di problemi li pesi e li quantifichi, mentre l’incertezza è lo stress dei mercati. L’incertezza alimenta l’ansia e quindi nel breve permane a mio avviso il rischio di nuovi ribassi.