La commissione europea spinge per un taglio obbligatorio ai consumi del gas

La commissione Europea vuole tagliare obbligatoriamente i consumi di gas ed energia, fissare un cap price all'energia prodotta da fonti alternative

Il solo Cap Price al gas russo potrebbe non essere sufficiente a contenere la crisi energetica ed economica, per abbassare in modo efficiente il prezzo del gas potrebbe essere necessario limitare la domanda di gas per l’Europa, da qui la proposta della commissione europea di un taglio obbligatorio dei consumi che dovrà essere approvata durante la seduta della commissione di mercoledì 14 settembre.

Taglio dei consumi del gas

Negli scorsi giorni è trapelata la bozza di una possibile risoluzione della commissione europea, volta a limitare il consumo di gas in Europa attraverso tagli obbligatori.

Il taglio dei consumi, se attuato, avrebbe notevoli effetti positivi che in prima istanza vedono una riduzione del costo del gas e di conseguenza dell’energia, riduzione dei costi che si abbatte su tutta la filiera produttiva e industriale, rendendo quindi le aziende europee più competitive.

Ridurre i consumi significa limitare la domanda di gas dell’Europa e una minore domanda, per le leggi del mercato, implica una quasi automatica riduzione dei costi, almeno in teoria. Tuttavia, politiche di questo tipo non hanno solo effetti positivi, ma anzi, presentano numerose difficoltà di attuazione e possibili effetti collaterali.

Il problema dell’attuazione

Tra i primi a sollevare dubbi e perplessità sull’attuazione di un taglio forzato dei consumi di gas, il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani che, già una settimana fa aveva presentato il proprio piano per ridurre i consumi del gas, e, a seguito della pubblicazione della bozza della commissione, durante un intervento su radio 24 si è lasciato scappare alcune indiscrezioni e perplessità.

Senza troppi giri di parole, il ministro si è detto dubbioso sulla possibilità concreta di attuare un taglio obbligatorio, poiché a suo dire non tutti i cittadini europei hanno il contatore in casa. 

Sempre secondo Cingolani, è più probabile che l’obbligo avverrà nella forma di una “moral suasion” attraverso l’invito ad un comportamento più prudente e consapevole nell’uso dell’energia.

In altri termini, a differenza del taglio ai consumi di carburante degli anni 80, in cui era sufficiente imporre alle auto di camminare a targhe alterne per dimezzare i consumi di carburante, in questo caso, limitare il consumo del gas e dell’energia è decisamente più complesso e di difficile attuazione, questo non solo per le famiglie, ma anche e soprattutto per le imprese.

La Bozza della commissione

Quella che sta circolando in questi giorni è presumibilmente una delle tante bozze del progetto della commissione che verrà discusso il 14 settembre, ed è molto probabile che il documento finale che verrà discusso all’assemblea sarà profondamente diverso da quello attuale.

In ogni caso, la bozza attuale propone diverse linee d’azione per contrastare la crisi economica ed energetica, tra queste figura anche il taglio dei consumi conseguibile attraverso il raggiungimento di due obiettivi, ovvero ridurre il consumo complessivo e la domanda durante le ore di punta.

Per raggiungere questi obiettivi bisognerebbe individuare dalle tre alle quattro ore giornaliere, per i giorni feriali, in cui limitare fortemente i consumi. Quali saranno queste ore non è ancora deciso, ma è molto probabile che si tratterà di ore in cui la produzione di energia da fonti rinnovabili sarà più bassa.

Oltre a questa, le altre proposte sul tavolo prevedono un “prelievo eccezionale e temporaneo” sulle società operanti nel settore energetico, in base ai loro extra profitti in rapporto agli utili degli ultimi tre anni. In altri termini, una tassa europea sugli extraprofitti delle società energetiche che avrà una durata temporanea.

E in terza istanza, limitare il costo dell’energia ponendo un limite al prezzo dell’elettricità prodotto attraverso fonti diverse dal gas, petrolio e carbone. In questo caso, il cap price dovrà essere calcolato in modo tale da non mettere a rischio la redditività degli impianti esistenti e gli investimenti.

Leggi anche: Utility, che succede senza accorod sul cap al prezzo del gas

Tempistiche per l’approvazione

Le varie proposte verranno discusse e approvate dalla commissione, poi, la presidentessa della commissione Ursula von der Leyen presenterà il piano al Parlamento Europeo, a questo punto, sarà compito dei singoli governi dell’unione trovare un punto di convergenza su tali proposte per far si che i singoli ministri approvino nei propri paesi la proposta.

In questo momento la presidenza dell’Unione Europea è affidata al governo Ceco che punta a raggiungere un accordo entro la fine di settembre, proposta che però non sembra vedere concordare i corpi diplomatici di diversi membri dell’unione che vorrebbero una maggiore partecipazione dei leader dei singoli paesi.

A tal proposito sono in programma un incontro informale che si terrà a Praga il 6-7 ottobre ed un vertice che si terrà a Bruxelles il 20-21 ottobre. Dunque, è molto probabile che passerà almeno un mese abbondante prima dell’effettiva approvazione del taglio ai consumi, e che questi verranno attivati non prima di novembre.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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