Corregge il gas naturale, ma i mercati restano preoccupati

Martedì sera l'S&P 500 ha temperato i guadagni nel finale, chiudendo comunque con un buon progresso (+1.05%) trainato da FAANG (+2.23%) e Nasdaq 100 (+1.4%).

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Martedì sera l'S&P 500 ha temperato i guadagni nel finale, chiudendo comunque con un buon progresso (+1.05%) trainato da FAANG (+2.23%) e Nasdaq 100  (+1.4%). A 1 ora dalla chiusura entrambi erano su livelli ben superiori (il Nasdaq aveva superato il 2% di progresso). Tech a parte, le banche hanno continuato a giovarsi del rialzo dei rendimenti, anche se non hanno mostrato l'effervescenza di quelle EU. A farla  da  padrone, le  aspettative di inflazione, spinte dal costo del gas (25% del  consumo di energia globale secondo alcune stime). Ovunque i breakeven inflation hanno fatto i massimi da 7/8 anni.

In effetti una situazione non proprio "equity frendly".

In questo senso, oggi è stato un po' un rientro nei ranghi, a cominciare dalla seduta asiatica, dove i principali indici aperti hanno tutti sottoperformato, tranne Jakarta, che, come altri produttori di combustibili fossili (in questo caso carbone), è agganciata al rally dell'energia. Male Tokyo, che ha arrotondato al 10% il suo calo dai massimi di metà settembre. Gli operatori guardano al programma fiscale  del nuovo premier Kishida, che  ha apparentemente intenzione di alzare le  tasse sui capital gains.  Ma io guardo alla dipendenza del Giappone dai combustibili fossili, un eredità della tragedia di Fukushima, e  credo che l'esplosione del  Natural Gas abbia un ruolo significativo nelle correzioni del Nikkei e del mercato Coreano e di Taiwan in particolare. Shanghai e Shenzen restano chiuse, ma Hong Kong e le  "H" shares hanno continuato a cedere, con le seconde a marcare in chiusura i nuovi minimi a 5 anni. Sul  fronte Evergrande, il default di Fantasia Holding sta aumentando il focus sulle scadenze dei bonds delle immobiliari,  mentre non ci sono ancora notizie dell'operazione per la  quale l'azione di Evergrande è stata sospesa.

E riguardo il business durante il periodo festivo della Golden Week, secondo Bloomberg dal calo dei viaggi (-1/3) si intuisce che i consumi languono.

Dal Congresso poche novità:

  • I Dem oggi propongono una mozione per alzare il  debt ceiling, ma i Repubblicani hanno già  chiarito che la affossano e che il  ceiling deve essere alzato unilatermente con la budget reconciliation. Biden ha convocato alcuni Ceo di banche e aziende per parlarne,  forse per dare drammaticità  alla questione e mettere pressione ai Repubblicani;
  • Nel frattempo ieri la Warner ha grigliato nuovamente Powell, la cui conferma sembra sempre più in bilico. Ieri i bookmakers hanno aumentato nuovamente la probabilità  della  sua rielezione, perchè pare che Biden abbia detto che Powell ha la sua fiducia. Va detto che, interpellato dopo le dichiarazioni della Warren, il Presidente difficilmente avrebbe potuto dire qualcosa di diverso. Non vuol  dire che non abbia fiducia anche nella Brainard, ad esempio.
  • BIDEN HAS CONFIDENCE IN POWELL: JEAN-PIERRE
  • WARREN: POWELL HAS FAILED AS A LEADER
  • WARREN: NOT CLEAR WHY POWELL DID NOT PREVENT THESE ACTIVITIES
  • WARREN: RESPONSIBILITY TO GUARD FED INTEGRITY IS W/ POWELL
  • WARREN SAYS NEED CHANGES AT THE FEDERAL RESERVE

La seduta europea ha visto un inizio veramente difficile. D'altronde, le quotazioni del gas naturale europeo e USA in mattinata sono nuovamente esplose.

  • U.K. FRONT-MONTH GAS RISES 37% TO ABOVE 400P/THERM
  • EUROPE NATURAL GAS FUTURES CLIMB 22% TO FRESH ALL-TIME HIGH

Ovviamente l'Europa non è posizionata meglio dell'Asia per sopportare un aumento sproporzionato della bolletta energetica. Esaurito il  rimbalzo di ieri, gli indici hanno rapidamente accumulato un ribasso parente dei 2 punti percentuali. Non ha aiutato  il sentiment un crash dei factory orders tedeschi di agosto (-7.7% da +4.9% e vs stime per -2.25). E' evidente che le difficoltà di approvvigionamento hanno un ruolo nella volatilità  di questa serie.

Le  autorità hanno cercato di gettare acqua sul fuoco. E' stato ribadito che a Dicembre vi sarà una revisione della regolamentazione del mercato, e Draghi e il Primo Ministro spagnolo hanno citato la possibilità di procedere ad acquisti accentrati a livello europeo.

  • EU SAYS RESPONSE TO ENERGY CRISIS MAY INCLUDE AID, TAX CUTS
  • EU PLANS TO REVISE GAS MARKET RULES BY YEAR-END, SIMSON SAYS
  • EU TO PROPOSE STRONGER GAS STORAGE, SUPPLY SECURITY RULES
  • EU'S VON DER LEYEN: IN LONG TERM RENEWABLES INVESTMENTS NEEDED
  • BELGIUM'S DE CROO: WE NEED A GAS RESERVE AT EUROPEAN LEVEL
  • ITALY'S PM DRAGHI SAYS EU COMMISSION TO DISCUSS BECOMING SINGLE BUYER FOR ENERGY FOR ALL EU MEMBERS
  • SPAIN'S PM SANCHEZ SAYS COMMON EU GAS RESERVES WOULD GUARANTEE STRATEGIC AUTONOMY
  • JOINT GAS PROCUREMENT WOULD BE COMPLEX, EU'S SIMSON SAYS

I  corollari di questo fenomeno sono stati rendimenti in rialzo, Dollaro forte e ancora attese di inflazione in aumento. La giostra si è fermata a metà  giornata,  quando Putin ha fatto una serie di dichiarazioni tranquillizzanti, che forse hanno costituito più  un catalyst per delle sacrosante prese di beneficio che non un vero motivo di tranquillità.

  • PUTIN: RUSSIA IS INCREASING GAS EXPORTS TO EUROPE
  • PUTIN: WE'RE PREPARED TO HELP STABILIZE THE GLOBAL ENERGY MARKET - RTRS
  • PUTIN: RUSSIA FULLY MEETS ITS SUPPLY OBLIGATIONS
  • PUTIN: GAZPROM NEVER REFUSED TO INCREASE SUPPLIES TO CUSTOMERS
  • PUTIN: GAZPROM GAS SUPPLIES TO EUROPE MAY REACH NEW RECORD

Così il  gas ha bruscamente invertito la marcia (a guardare il grafico c'è da pensare che lo avrebbe fatto anche nel silenzio di Putin) e la sensazione di soffocamento dei mercati si è un po' attenuata.

I rendimenti e lee attese di inflazione hanno corretto, e l'azionario si è un po' ripreso,  ma è  restato sempre ad una certa distanza dalla  parità. Anche il  Dollaro ha tenuto i guadagni.

Nel  primo pomeriggio l'ADP survey ha fornito la consueta  anticipazione sui payrolls  di dopodomani. Per una volta il numero è assai sopra attese (568.000 nuovi occupati nel settore privato ad Settembre, da precedenti 340.000, e vs stime per 430.000). Considerando che di recente l'ADP ha costantemente sottostimato i payrolls (a luglio di 600.000 unità),  questo numero sembra indicare che Settembre non sarà un disastro, e quindi il tapering a nal FOMC di Novembre è scolpito nella  pietra. Certo, considerando quello che sta succedendo  sui mercati e alle attese di inflazione, c'è da chiedersi se ha veramente senso per la FED ancorare queste decisioni a dati così volatili, imprevedibili e "backward looking" come i payrolls. E' anche vero che se l'inflazione viene dai costi energetici, la  politica monetaria ci può fare fino a un certo punto,  come ha osservato la Lagarde ieri. Ma i dati recenti mostrano che se l'energy è il fenomeno più recente ed eclatante, i salari salivano anche prima.

La correzione dei rendimenti causata, in particolare in US, dalle prese di beneficio su gas ( e anche oil,  dopo scorte superiori alle attese, e comunque in simpatia col gas) ha attenuato la  pesantezza dei mercati azionari,  pur senza  invertirne la  direzione. Ma ne ha cambiato anche il comportamento dei settori. Oggi il  Nasdaq outperforma, e sono banche, value e small cap a calare.

La chiusura europea vede gli indici cedere significativamente, ma i minimi della mattina sono circa un punto più bassi.Le banche continuano ad outperformare gli indici generali, ma credo che se il pullback sui tassi prenderà momentum, avremo correzione anche li.

Le salite dei rendimenti sono modeste, e i breakeven calano, cosicchè i tassi reali salgono. Sul fronte cambi non è cambiato molto dalla mattina con € e Sterlina in forte calo. La Divisa Unica marca i minimi da Luglio 2020. Calo significativo per il petrolio e crash per il Gas: leggo -10% su quello quotato an NYMEX mentre quello UK dopo essere stato +37% alle 10.30 am a 406 pence,  ora sta a 266 (-10%). Sollievo per i preziosi.

La situazione dei cambi ci dice che volatilità  e  prese di beneficio ci stanno, ma il problema per le  economie resta. Anche la volatilità sull'azionario sembra destinata a durare ancora un po'.