Cosa muove il Forex in questo periodo? Lo stimolo fiscale da 1.900 miliardi di dollari infiamma il mercato azionario Usa - che ha raggiunto i livelli più alti di sempre - trainando con sè le altre Borse mondiali e favorendo le valute a più alto rendimento, a discapito del Dollaro.
A livello tecnico il Dollar index USA rimane rientato al ribasso e solo una chiusura settimanale oltre l'area di resistenza a 92,50 circa permetterebbe di modificare questo scenario.
Forex: quali prospettive per i principali cambi?
La moneta unica resiste alle pressioni. Eur/Usd rimbalza da un supporto critico, Eur/Usd rallenta dopo il rimbalzo. Il test del supporto critico a quota 1,1970, media mobile esponenziale a 100 giorni, ha favorito un veloce recupero dei prezzi e la conseguente rottura a 1,21 del lato superiore del banner correttivo he conteneva la discesa dai massimi di inizio anno. Sebbene il superamento del lato superiore del banner rappresenti un segnale di forza, le prospettive di breve termine appaiono ancora contrastate. Solo la rottura di area 1,2190 consentirebbe infatti di lanciare i prezzi verso i massimi di gennaio a 1,2350, creando le premesse per la riattivazione dell'uptrend in atto dallo scorso marzo verso obiettivi a 1,2440/1,2450. Nella direzione opposta, l'eventuale violazione dei supporti a 1,1960 metterebbe nel mirino i supporti a 1,188, quota pari al 61,8% di ritracciamento del segmento rialzista partito a novembre.
Eur/Gbp resiste sopra i minimi di inizio mese
Esaurita la spinta rialzista sulla Sterlina, che ha portato le quotazioni su livelli che non si vedevano dallo scorso maggio, i prezzi si sono stabilizzati sopra quota 0,8750 circa a contatto con il 61,8% di retracement del rialzo partito nel febbraio 2020. La tenuta di quest'area appare strategica per scongiurare una estensione del movimento ribassista in direzione dei minimi di aprile 2020 a 0,8670 ed eventualmente più in basso fino ai minimi di fine 2019/inizio 2020 a 0,83. Oltre 0,88/0,8865 le pressioni negative verrebbero allentate lasciando spazio a un recupero in direzione di target a 0,8930/0,8945 circa (pari al 38,2% di retracement del ribasso partito a dicembre) ed eventualmente più in alto verso 0,8980/0,90.
Eur/Jpy in pressing contro ostacoli decisivi
Dopo una breve pausa di consolidamento, i prezzi sono tornati ad attaccare la resistenza strategica a 127/127,50, dove convergono diversi elementi tecnici quali il massimo di inizio settembre, la trend line che scende dai massimi di fine 2014 e la neck line del testa e spalle rialzista (di continuazione) in formazione dal minimi di inizio gennaio. La rottura di quest'area non solo permetterebbe di completare la figura con conseguente allungo verso il target a 129,60 circa, ma creerebbe le premesse per una inversione al rialzo del prolungato trend ribassista degli ultimi sette anni, proiettando i prezzi verso obiettivi fino a 133,80, quota pari al 61,8% di retracement di tutto il ribasso partito nel 2014, con target intermedio in area 130. Nella direzione opposta, discese sotto quota 125,00 introdurrebbero nuovi cali verso quota 123, poi fino a 121,70, minimo di fine ottobre.
(Claudia Cervi)