Crescita e Variante Delta spaventano i mercati

Le minute FED non hanno offerto troppe emozioni. Diversi membri hanno osservato che i rischi di un inflazione più persistente delle attese sono aumentati, e che le condizioni per una riduzione degli acquisti potrebbero verificarsi prima di quanto ritenuto.

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Le minute FED non hanno offerto troppe emozioni. Diversi membri hanno osservato che i rischi di un inflazione più persistente delle attese sono aumentati, e che le  condizioni per una riduzione degli acquisti potrebbero verificarsi prima di quanto ritenuto. Nulla di nuovo rispetto al  FOMC. Si è poi discusso se nel tapering vale la pena cominciare dalle mortgage backed securities oppure ridurre proporzionalmente quelle e il treasury, una questione di scarso interesse per gli investitori, a parte quelli dedicati. Non volendo lasciare interamente il palco alla FED, l'ECB ha fatto sapere che oggi a metà giornata avrebbe pubblicato i risultati della review della strategia. Secondo le fonti il cambiamento principale sarebbe stato un target simmetrico di inflazione al 2%, con possibilità di temporanei superamenti. L'€ ha restituito qualcosa sulla notizia. Per il resto, la  chiusura di ieri sera a Wall Street è stata con un nuovo record dell'S&P 500 (+0.34%) e Nasdaq 100 (+0.16%).

Sembra tanto tempo fa.

La seduta asiatica stanotte ha avuto un tono decisamente negativo, con solo Sydney e Taiwan in grado di mettere a segno marginali rialzi. Pesantissime Hong Kong e le "H" shares cinesi, depresse dal crescente scrutinio, da parte delle autorità, delle  azioni tech quotate a  Wall Street (per fare un esempio,  Ali Baba scambia appena un 10-12% sopra i livelli di marzo 2020,  avendo perso  il  37 dai massimi). Inoltre le indiscrezioni (già  citate ieri) provenienti da un meeting col premier Li Keqiang che potrebbe essere tagliata la riserva obbligatoria bancaria hanno accentuato le preoccupazioni sul quadro macro, visto che la PBOC aveva annunciato una politica monetaria "prudente" e un controllo della leva. Un po' meglio, ma sempre negative, le "A" shares che vedono un supporto diretto dalla manovra. Male Tokyo, dove apparentemente verrà elevato uno stato  di emergenza per tutto  il  periodo dei giochi olimpici che impedirà agli spettatori l'ingresso agli stadi. Si sta ancora discutendo delle gare a Hokkaido, mentre altrove si dovrebbe poter andare.

  • OLYMPICS TO BE HELD W/OUT SPECTATORS IN TOKYO, 3 NEARBY AREAS
  • ORGANIZERS: STILL CONSIDERING EVENTS TO BE HELD IN HOKKAIDO
  • FANS TO BE ALLOWED AT OLYMPIC EVENTS IN FOUR OTHER PREFECTURES

Casi record anche in Sud Corea (1.275 comunque una frazione dei record Europei o US) con le autorità che stanno valutando nuove misure.

Il problema di Asia (ex Cina) ed emergenti è il basso tasso di vaccinazione, che rende una nuova ondata Covid con variante Delta un problema molto più serio che in Europa e Nordamerica. E il  secondo problema che sta  emergendo è il  rischio di un rallentamento della Cina, ancora da confermare, ma che l'area sta iniziando a prezzare.

In ogni caso, quello che si è  visto in Asia è stato solo l'antipasto. L'apertura europea ha visto l'esplodere di una fiammata di risk aversion, con gli indici rapidi ad accumulare pesanti passivi in mattinata, i tassi in forte calo, gli spreads in allargamento, le commodity offerte. Sul  fronte cambi, progressivo indebolimento del Dollaro, in particolare contro Yen, ma anche contro €, mentre la Sterlina e la grande maggioranza degli emergenti hanno ceduto terreno. Inutile dire che le banche hanno guidato il movimento, insieme alle risorse naturali. Ma in verità, c'è poco da salvare in termini di settori oggi, anche se i difensivi hanno fatto un po' meglio in relativo.

A fine mattinata il calo per l'Eurostoxx era di oltre 2 punti percentuali. Peggio Milano e Madrid, penalizzate dai settori bancari ed eventualmente da timori di difficoltà  della stagione turistica per via del Covid (Spagna in particolare) e fragilità  delle economie.

Diciamo che il fenomeno illustrato ieri, ovvero la sottoperformance dell'Europa rispetto agli USA, non ha trovato soluzione oggi (se non per il fato che l'€ ha recuperato). Ovviamente i futures USA sono stati investiti dalla risk aversion, ma le loro perdite raramente hanno superato la metà  di quelle europee, e questo nonostante nella giornata odierna l'outperformance del tech non sia stata così evidente. La verità  è che, quando si comincia a parlare di rallentamento, o anche di crescita sotto le  attese, come appare attualmente, gli USA sono sempre preferiti, per la maggiore flessibilità  e  resilienza dell'economia, e la migliore coordinazione e proattività delle autorità fiscali e monetarie. In effetti, tra gli investitori si sta diffondendo l'opinione che dietro il selvaggio rally dei bonds e la crescente difficoltà dei reflation trade, vi sia il timore che, vuoi per la variante Delta, vuoi per altri motivi, l'effetto  riapertura sull'attività economica sarà più modesto delle attese. Le ultime "delusioni" (se così vogliamo chiamare PMI e ISM superiori a 60) non hanno fatto che supportare questi timori. Così oggi il crescente pessimismo che si notava nella performance dei bonds, e nel Growth vs Value trade (e nella sottoperformance della ciclica Europa  e degli emergenti VS tech USA) si è  esteso agli indici generali. Il bello è che, a  giudicare da alcuni indicatori di mobilità, è l'Eurozona a mostrare il recupero di attività più consistente (vedi grafico di DB dove si mostra sia il  gap  persistente con il livello pre   covid che la  maggior ripresa  EU).

A metà giornata è stata pubblicata la revisione della strategia ECB, di cui ormai sapevamo quasi tutto. Effettivamente il target di inflazione è passato da sotto il  2% (ma vicino) a 2% con possibilità  di sforare temporaneamente e una generale maggiore attenzione alle fasi di significativo allontanamento al ribasso, che devono essere contrate con politiche monetarie molto decise. In più, nel parametro, che resta l'Harmonized Index of Consumer Prices (HICP), andrà integrata un indicazione dei "costi connessi con l'abitare una casa di proprietà". Una modifica che richiederà tempo, ma aumenterà un po' l'inflazione misurata. In realtà questo era già più  o meno noto, e dalla conference della lagarde non si è capito bene che implicazioni pratiche avrà  questa revisione, visto che comunque già questo approccio verso l'inflazione veniva in parte adottato, almeno verbalmente. Probabilmente l'ambiguità è dovuta alla necessità di ottenere l'accordo di tutti, superando le divisioni. In ogni caso questa delusioen ha accentuato una forza dell'€ che sa oggi di smontamento di posizioni messe su i giorni scorsi causa risk aversion.

Nel  primo pomeriggio, i sussidi di disoccupazione USA non hanno influito granchè sul dibattito.  Le richieste settimanali sono rimaste stabili contro attese di una discesa (373.000 da prec 371.000 e vs stime per 350.000).,  mentre il totale dei percettori è calato un po' più delle attese ( 3.339 mln da prec 3.484 mln e vs stime per 3.35 mln).  In generale non particolarmente ispirato come dato.

La risk aversion ha fatto un picco nel corso del pomeriggio e nell'ultima ora di contrattazioni in Eurozone sono arrivate delle ricoperture (più evidenti su Wall Street per la  verità) che hanno concesso agli indici di mettere un po' di distanza tra i minimi  di seduta e le chiusure, che restano comunque assai penalizzanti. Anche il calo dei rendimenti e l'allargamento degli spread si sono ridotti nel pomeriggio, così come la  forza  di € e Yen e la debolezza delle commodities (il  petrolio è rimbalzato). Ma il quadro resta quello si una giornata decisamente negativa, che nella migliore delle ipotesi lascerà  strascichi per qualche giorno.

Il  quadro tecnico non è molto attraente. Sull'S&P 500 c'è un progetto di candela di inversione di breve, che ovviamente potremo giudicare solo domani. In Europa il trend è correttivo da metà giugno, e quella  di oggi sembra un accelerazione.

A temperare la negatività il fatto che le precedenti candele  di questo tipo sono state tutte comprate di recente (ma il  trend era rialzista). In secondo luogo i movimenti sui tassi, il movimento in relativo vs USA, e quello di value vs growth sono tutti maturi, e un eventuale pausa potrebbe venire in soccorso degli indici generali.