De’ Longhi crolla: stop al rally dopo i dati del 2021

De' Longhi colpito dai sell dopo la diffusione dei risultati preliminari del 2021: ecco come è andata e quali strategie adottare ora.

La seduta di ieri ha imposto una pesante battuta d’arresto per De’ Longhi che, dopo due giornate in forte rialzo, ha visto scattare le vendite copiose.

De’ Longhi in caduta libera dopo il rally delle 2 sessioni precedenti

Il titolo nelle sessioni di mercoledì e giovedì ha guadagnato complessivamente circa il 17%, per poi arretrare con decisione il giorno dopo.

Prima del week-end infatti De’ Longhi ha terminato le contrattazioni a 29,96 uro, sui minimi intraday, con un affondo del 5,79% e quasi 500mila azioni trattate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 175mila.

De’ Longhi: i dati preliminari del 2021 e la guidance 2022

De’ Longhi ha perso pesantemente terreno dopo che il gruppo ha fornito alcune indicazioni preliminari sul 2021. Il gruppo ha chiuso lo scorso anno con ricavi pari a 3,22 miliardi di euro, in crescita del 36,8% rispetto al 2020, mentre solo nel quarto trimestre i ricavi sono saliti del 21,6%.

De’ Longhi ha fatto sapere che punta a conseguire una crescita organica delle vendite a un tasso a una singola cifra media, intorno al 5%, anche se si è in presenza di uno scenario macroeconomico di forte complessità.

De’ Longhi: Equita commenta i dati

Gli analisti di Equita SIM parlano di un fatturato migliore delle attese nel quarto trimestre, accompagnato da una guidance 2022 che parla di vendite pari a 1,067 miliardi di euro, rispetto agli 1,035 miliardi attesi.

Gli esperti si soffermano su ulteriori punti, segnalando in particolare la crescita a doppia cifra per tutte le principali categorie e aree geografiche.

Sul 2021 la crescita totale a cambi costanti è pari al 38,2%, rispetto a una guidance nella parte alta del range +30%-35%, con crescita organica del 25%, dopo il rialzo del 14% del 2020.

Il contributo M&A è pari a 93,7 milioni di euro nel quarto trimestre, rispetto ai 99 milioni di euro attesi.De’ Longhi si aspetta di incrementare il fatturato ad un tasso ad una singola cifra media organico che gli analisti ritengono sia guidato da price-mix e volumi leggermente positivi.

Di conseguenza, il 2022 è atteso con vendite nell’intorno dei 3,4 miliardi di euro, contro una guidance 2023 di 3,25 miliardi di euro.

De’ Longhi: lo sguardo di Equita sul 2022

Secondo Equita SIM, la visibilità sul 2022 è ancora limitata, anche considerando il confronto sfidante con la prima metà del 2021, ma la guidance di espandere ancora il business è rassicurante.

Gli analisti pensano che De’ Longhi scommetta sull’efficacia della sua campagna sul caffè che nel 2022 sarà per 12 mesi invece che 3 mesi del 2021.

Aspettando i risultati definitivi del 2021, che saranno diffusi il 10 marzo, e maggior datapoint sull’andamento del business, gli esperti di Equita SIM confermano le loro stime che prevedono vendite organiche flat e margini in calo di 130 punti base nel 2022.

De’ Longhi: la strategia di Equita SIM e di Mediobanca

Equita SIM crede che l’opzionalità di M&A e la leadership globale nel caffè siano elementi di supporto per il titolo. Gli analisti intanto ribadiscono la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 38 euro.

Più cauti i colleghi di Mediobanca che sul titolo hanno un rating “neutral” e un target price ritoccato verso il basso da 36,4 a 35,5 euro.   

Per gli analisti le vendite preliminari 2021 hanno mostrato che il momentum e’ rimasto forte nella parte finale del 2021.

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