Enel è buy per tanti motivi. Buone notizie per il dividendo

Enel si risveglia dopo una seduta piatta, con il focus sulle ultime novità annunciate dalla società. Gli analisti invitano ad acquistare: ecco perchè.

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A poco più di un'ora dalla chiusura delle contrattazioni odierne,si rafforza strada facendo il bilancio di Enel che, al pari delle altre utility, allunga il passo.

Enel allunga il passo al traino del Ftse Mib

Il titolo, dopo aver ceduto ieri oltre un punto percentuale, recupera terreno oggi, presentandosi negli ultimi minuti a 5,113 euro, con un rialzo dello 0,77% e oltre 9 milioni di azioni scambiate fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 29 milioni.

Enel si accoda all'andamento del Ftse Mib e resta sotto i riflettori sulla scia delle novità annunciate ieri.

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Enel: closing cessione Gridspertize a CVC

Il colosso elettrico ha ufficializzato il closing della cessione del 50% di Gridspertise aC VC Capital Partners, per un controvalore a livello di enterprise value base di 625 milioni di euro, riferito al 100%, che potrà salire fino ad 1 miliardo di euro al verificarsi di alcune condizioni per cui sono previsti dei pagamenti differiti successivi.

Enel: Equita commenta la cessione

Secondo gli analisti di Equita SIM si tratta di una notizia positiva, in linea con gli obiettivi del piano strategico e porterà ad un impatto positivo sul debito di Enel di circa 300 milioni di euro.

Il valore di cessione Gridspertise è inoltre corposo, secondo Equita, considerando l’Ebitda atteso di 60 milioni di euro a breve termine ed un multiplo implicito enterprise value/Ebitda di 10-16 volte , sui due livelli soglia base e massimo di 625-1.000 milioni di euro.

L'operazione, quindi, genererà un beneficio sull'Ebitda ordinario di circa 500 milioni di euro e relativo alla rivalutazione dell’assets al valore di cessione secondo il modello delle stewardship Enel.

Il target di Enel per i proventi da stewardship era di 600 milioni di euro cumulati sull'arco di piano, di cui circa 500 milioni di euro già previsti quest’anno.

Considerate tuttavia le cessioni già realizzate, il contributo stewardship del 2022 sarà di circa 800 milioni di euro, segnalando che tale incremento era già emerso in sede di piano strategico.

Enel può beneficiare di vari fattori

A valle proprio del business plan e del roadshow con il management, gli analisti di Equita SIM hanno pubblicato una nota di aggiornamento su Enel, confermando la raccomandazione positiva, con un rating "buy" e un target price a 6,6 euro.

Gli esperti ritengono che Enel possa beneficiare del significativo piano di de-leverage di breve.

Il piano di cessioni per il 2022, pari a 5,6 miliardi di euro, è in via di conclusione ed il processo di vendita degli assets 2023 è in stato avanzato, con le negoziazioni in esclusiva per la cessione della Romania e i primi accordi per la vendita degli assets in Perù.

Inoltre, Equita SIM ritiene che Enel stia beneficiando di un importante recupero di circolante che porterà il debito di fine anno a 60 miliardi di euro, contro i 68 miliardi registrati alla fine dei primi 9 mesi di quest'anno.

Secondo gli analisti, Enel può beneficiare anche della normalizzazione dei venti contrari del 2022, in particolare con il recupero dell’idroelettrico, e la riduzione dell’impatto dell’over-hedging sulle nuove curve di costo commodities.

La società può altresì beneficiare della crescita delle rinnovabili e degli investimenti in elettrificazione, ma anche della valutazione ancora appetibile.

Riduzione debito offre più visibilità al dividendo

Equita SIM evidenzia inoltre che la riduzione del debito, da 3,3 volte nel 2022 a 2.7 volte a fine 2023, sopra la guidance di 2,5 volte, offre maggiore visibilità al dividendo, il cui rendimento è pari all'8,5%.

Per gli analisti Enel rimane esposta nel breve ai rischi regolatori, quali claw back e tassazione extraprofitti, ma gli stessi ritengono che l’espansione del margine integrato e la riduzione del debito possano fornire un buffer per bilanciare gli interventi regolatori e la potenziale volatilità del working capital.