ENI a galla con il buy-back. Rendimento totale oltre 12%

ENI resiste ai sell, snobbando il calo del petrolio, grazie al sostegno delle news sul buy-back. Lunedì il dividendo.

eni dividendo buyback

Tra le poche blue chip che oggi si sono salvate dalle vendite troviamo anche ENI che ha mostrato una buona tenuta dopo tre sessioni consecutive in calo.

ENI sulla parità a fine giornata

Il titolo, dopo aver ceduto oltre un punto percentuale ieri, si è fermato sulla parità oggi.

A fine giornata, infatti, ENI si è fermato a 12,162 euro, sui valori del close della vigilia, con forti volumi di scambio, visto che sono passate di mano oltre 34 milioni di azioni, quasi il triplo della media degli ultimi 30 giorni pari a poco meno di 12 milioni.

ENI ignora il calo del petrolio

Il titolo ha mostrato forza rispetto al Ftse Mib e a numerose altre blue chip, snobbando le indicazioni negative arrivate dal petrolio.

Dopo il rimbalzo di ieri, l'oro nero è tornato nella rete dei ribassisti, presentandosi negli ultimi minuti a 67 dollari, con una flessione dell'1,97%.

ENI: Cda delibera buy-back fino a 3,5 miliardi

ENI intanto ha trovato sostegno nelle ultime indicazioni arrivate dalla società, da cui si è appreso che il Cda ha deliberato la proposta di buy-back da sottoporre all’assemblea il 10 maggio 2023.

Nel piano strategico presentato a febbraio, ENI aveva modificato il sistema di remunerazione degli azionisti.

La distribuzione è ora pari al 25%-30% del flusso di cassa operativo tramite dividendi, che saranno pari a 0,94 euro per azione a valere sull'esercizio 2023 e buyback (per 2,2 miliardi di euro) e il 35% del flusso di cassa operativo incrementale in presenza di upside di generazione di cassa rispetto a quanto previsto dal piano.

Nella delibera si prevede di destinare al buy-back fino ad un massimo di 3,5 miliardi di euro.

Il quantitativo massimo di azioni acquistabili è pari a 337 milioni di azioni, pari al 10% del capitale post cancellazione delle azioni del precedente buy-back.

La finalità del riacquisto sarà fino a 275 milioni di azioni, per remunerare gli azionisti e fino a 62 milioni di azioni, per costituire un "magazzino titoli" di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria, quali emissioni di presiti obbligazionari convertibili, o per altri impieghi ritenuti di interesse finanziario, gestionale e/o strategico per ENI.

ENI: ok Cda ad annullamento azioni proprie

Il CdA ha anche deliberato la proposta di annullamento di 195,55 milioni di azioni proprie del precedente piano di buy-back e delle azioni provenienti dal presente programma (2023) che potranno essere acquisite fino ad aprile 2024.

Ad oggi, ENI detiene 226 milioni di azioni proprie pari al 6,33% circa del capitale sociale.

Post annullamento delle azioni del precedente programma di buyback 2022, residueranno 30,5 milioni di azioni proprie, pari allo 0,90% circa del capitale sociale post annullamento.

ENI: ok a 4^ tranche dividendo 2022

Il CdA ha inoltre deliberato la quarta tranche del dividendo 2022 a 0,22 euro, mentre lunedì prossimo, 20 marzo, il titolo staccherà la terza tranche della suddetta cedola, sempre nella misura di 0,22 euro per azione.

ENI offre un'ottima remunerazione

Equita SIM evidenzia che la remunerazione di ENI è competitiva, con un rendimento complessivo di oltre il 12%, di cui circa il 7,5% relativo al dividendo e circa il 5% legato al buy-back.

Il rendimento totale è superiore al 9%-10% della media nel settore oil & gas. Gli analisti di Equita SIM ritengono che il tetto indicato sul programma di buyback a 3,5 miliardi di euro, pari a circa l'8% della capitalizzazione di mercato, indichi il livello di flessibilità di ENI di incrementare la remunerazione fino ad un ulteriore +3% nello scenario di una generazione di cassa migliore rispetto al piano sia per ipotesi di scenario (commodity) che di migliore performance operativa.

Confermata la view bullish su ENI che per Equita SIM merita una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 19,5 euro.