L’andamento positivo registrato dal Ftse Mib non è di grande aiuto per FinecoBank che fatica ad imboccare una direzione precisa, continuando a oscillare intorno alla parità.
FinecoBank cauto sul Ftse Mib
Il titolo, dopo aver guadagnato oltre un punto e mezzo percentuale venerdì ieri, ha tentato l’allungo oggi, salvo poi cambiare bruscamente direzione di marcia.
Dopo aver toccato un minimo intraday a 16,37 euro, FinecoBank ha risalito la china e ora si presenta a 16,925 euro, con un frazionale rialzo dello 0,09% e oltre 1,7 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 1,85 milioni.
FinecoBank: i conti del 4° trimestre 2022
Il titolo resta sotto la lente all’indomani dei risultati del quarto trimestre, chiuso con ricavi totali in rialzo del 28% a 264 milioni di euro, a fronte di un utile netto che è salito del 38% a 126 milioni.
Il risultato operativo è cresciuto del 38% a 187 milioni di euro e il Cda ha deciso di proporre un dividendo di 0,49 euro che, rapportato agli attuali valori del titolo, implica un rendimento del 2,99%.
Quanto ai coefficienti patrimoniali, il CET1 a fine 2022 è pari al 20,8% rispetto al 20,4% della fine del terzo trimestre.
Da evidenziare che FinecoBank non intende effettuare buy-back e considera i dividendi il modo migliore per restituire capitale agli azionisti.
FinecoBank: l’outlook per il 2023
Quanto all’outlook per il 2023, l’utile finanziario netto è atteso in rialzo di circa l’80% e ciò implica un margine di interesse a 706 milioni di euro rispetto ai 646 milioni indicati in precedenza, senza un contributo rilevante dai profitti di tesoreria e con 1 miliardo di euro di raccolta diretta.
I ricavi investing di quest’anno sono visti in crescita a una singola cifra alta, con margini sulle commissioni di gestione dopo le attese più elevati anno su anno.
La raccolta netta per il 2023 è indicata a circa 5 miliardi di euro, con commissioni bancarie attese stabili a 56 milioni di euro, mentre i costi operativi sono visti in rialzo del 6%, a cui aggiungere 5 milioni di euro di costi per Regno Unito/Germania.
FinecoBank ha confermato che il costo dei depositi rimarrà zero nonostante l’aumento dei tassi, in quanto l’85% della liquidità dei clienti è transazionale e per modello di business.
FinecoBank: Equita SIM rivede stime e target price
Gli analisti di Equita SIM hanno deciso di mettere mano alle stime, alzando quelle di utile del 5% per quest’anno e del 3% per il prossimo, rispettivamente a 616 e a 642 milioni di euro, per maggiore margine di interesse, in parte compensato da maggiori contributi sistemici e tax-rate.
Le previsioni sul dividendo 2023 sono state alzate da 0,52 a 0,59 euro, con una view positiva confermata per il titolo che vanta multipli attraenti, con crescita delle masse gestite sopra la media di settore e scalabilità del business model.
Ribadita così la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo ritoccato da 18,3 a 18,5 euro.
FinecoBank sotto la lente di Intesa e Bca Akros
Si sono mossi nella stessa direzione i colleghi di Intesa Sanpaolo che da una parte hanno reiterato il rating “add” e dall’altra hanno alzato il target price da 16,3 a 18,4 euro.
Gli analisti evidenziano che FinecoBank ha registrato risultati forti anche in un anno difficile come il 2022, evidenziando che lo scenario dei tassi di interesse è particolarmente favorevole per il gruppo.
Infine, Banca Akros ha rivisto la sua strategia da “buy” ad “accumulate”, incrementando però il fair value da 16,5 a 18,5 euro.
Una mossa decisa dopo che i conti e il dividendo di FinecoBank sono stati migliori delle attese, accompagnati da una guidance 2023 solida.