A dispetto dell’andamento positivo mostrato dagli altri bancari, la seduta odierna si è conclusa in rosso per Mediobanca.
Mediobanca in controtendenza tra i bancari
Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di circa mezzo punto percentuale, oggi ha trascorso la giornata in negativo, pur avendo recuperato dai minimi intraday.
Mediobanca a fine seduta si è presentato a 9,732 euro, con una flessione dello 0,9% e oltre 4,8 milioni di azioni transitate sul mercato, al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 4,5 milioni.
Mediobanca: i conti del 3° trimestre dell’esercizio 2021-2022
Il titolo ha perso quota all’indomani della diffusione da parte del gruppo dei risultati relativi al terzo trimestre dell’esercizio 2021-2022.
Il periodo in esame, concluso a fine marzo scorso, ha visto un utile netto in calo del 2% a 190 milioni di euro, a fronte di un margine di interesse in rialzo del 6% a 373 milioni di euro.
Le commissioni sono aumentate del 7% a 202 milioni di euro e il risultato operativo del 4% a 363 milioni.
I ricavi sono saliti leggermente da 662,8 a 687,7 milioni di euro, mentre il CET 1 è calato di 10 punti base trimestre su trimestre al 15,3%, scontando 30 basis points di generazione organica di capitale, 28 punti base in meno relativi al dividendo accantonato, in linea con un pay-out al 70% e 15 basis points in meno legati a maggiori deduzioni della partecipazione in Generali.
Mediobanca: Equita SIM commenta i risultati
Gli analisti di Equita SIM hanno parlato di un terzo trimestre migliore delle attese, evidenziando che Mediobanca ha chiuso il periodo in esame con un risultato operativo del 4% superiore alle loro stime e di buona qualità, principalmente grazie a un maggior margine di interesse e commissioni, in parte compensati da un trading più basso.
Mediobanca: le prospettive per il futuro
Quanto agli spunti dalla call, si segnala che è stata migliorata la guidance 2022 sul margine di interesse, visto ora in crescita di almeno il 3% e atteso in ulteriore miglioramento nel 2023.
Migliorata leggermente la sensibilità ai tassi: +4% di margine di interesse per ogni 50 punti base di incremento. Quanto a Generali, il management ha fatto sapere di essere contento della partecipazione e dell’esposizione assicurativa del gruppo che ritengono anticiclica.
In questa fase sono più probabili piccole operazioni, con opportunità in tutti e tre i business di Mediobanca.
E’ stato confermato il target di piano di 1,1 euro di EPS 2023, con trend commerciali solidi in tutte le attività, e buona pipeline nel CIB solo parzialmente dipendente dalle condizioni di mercato.
Il costo del rischio è atteso stabile nel prossimo trimestre, mentre quello industriale potrebbe salire il prossimo anno.
Mediobanca: Equita SIM alza le stime e resta bullish
Gli analisti di Equita SIM alzano la stima di utile 2022 del 3% a 910 milioni di euro e del +2/+1% sul 2023-2024 a 893-896 milioni di euro, per maggior margine di interesse e minor tax-rate.
La SIM milanese mantiene una visione positiva su Mediobanca, evidenziando il solido posizionamento per far fronte ad uno scenario macro più incerto, con eccellente qualità degli attivi, nessuna esposizione materiale a Russia/Ucraina, overlays per circa 300 milioni di euro e buon posizionamento competitivo nei diversi segmenti di attività.
Per questi motivi Equita SIM ribadisce la raccomandazione “buy” sul titolo, con un prezzo obiettivo a 12,8 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 32% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.
Mediobanca: la view di UBS e di KBW
Una conferma bullish è arrivata oggi anche da UBS che da una parte ha reiterato il rating “buy” e dall’altra il target price a 11,5 euro, dopo i solidi risultati presentati da Mediobanca.
Più cauta la view di KBW che sul titolo mantiene ferma la raccomandazione “market perform”, con un fair value a 11,2 euro.
Il broker parla di un utile netto solido e superiore alle attese grazie ai migliori ricavi su tutta la linea e a un minor costo del rischio.
Da evidenziare che Mediobanca ha confermato il payout al 70%, garantendo quindi in prospettiva un ottimo dividendo.
A novembre scorso il gruppo ha pagato la cedola relativa all’esercizio 2020-2021, pari a 0,66 euro, con un rendimento di quasi il 6,5%.