Unicredit schizza. Dividendo è al sicuro: da comprare ora?

Unicredit chiude con un rally a due cifre, battendo nettamente il Ftse Mib e le altre banche dopo le rassicurazioni su dividendo e buy-back. E' l'ora del buy?

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Seduta con i fuochi d'artificio per Unicredit che oggi ha messo a segno la migliore performance non solo nel settore bancario, ma nell'intero paniere delle blue chips.

Unicredit esplode al rialzo con volumi boom

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rally di oltre il 6%, è riuscito a fare decisamente meglio oggi.

A fine giornata Unicredit si è presentato a 10,07 euro, con un rialzo dell'11,68% sostenuto da volumi di scambio molto alti, visto che sono transitate sul mercato oltre 62 milioni di azioni, più del doppio della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 25 milioni.  

Unicredit corre, ma lo Spread è cauto e i BTP vanno giù

Il titolo ha fatto il pieno di acquisti malgrado le indicazioni poco convincenti dal fronte obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund dopo aver toccato un minimo in area 142,5 punti base, si è rimangiato buona parte del ribasso, fermandosi in chiusura a 147,8 basis points, con un calo dello 0,54%.

Male i BTP che sono stati colpiti dalle vendite, tanto che il rendimento del decennale è volato del 6,1% all'1,687%. Unicredit intanto è balzato in avanti all'indomani delle indicazioni arrivate ieri a mercati chiusi. 

Unicredit: focus sulle sue esposizioni alla Russia

In un comunicato pubblicato nella serata di ieri, la banca guidata da Orcel ha dato ampia disclosure sulle sue esposizioni in Russia.

In particolare si è appreso che l'esposizione diretta a Unicredit Bank Russia (patrimonio netto) al netto delle coperture su cambi è pari a 1,9 miliardi di euro, 2.5 miliardi al lordo, a fronte di 9,4 miliardi di euro di RWA, ossia attività ponderate per il rischio.

L'esposizione cross border nei confronti di clientela russa, rappresentata quasi interamente da società multinazionali, è pari a 4,5 miliardi di euro, lo 0,5% del total degli asset di Unicredit, al netto delle garanzie pari a 1 miliardo di euro, a fronte di 3 miliardi di RWA.

Ad oggi l’esposizione verso controparti colpite da sanzioni è pari a circa il 5%, mentre l'esposizione mark to market in derivati verso banche russe si attesta a 300 milioni di euro

Unicredit: quale impatto sul CET1 nello scenario peggiore?

Nello scenario peggiore in cui l’intera esposizione di Unicredit alla Russia venisse azzerata e il valore del rublo si approssimi allo 0, con un ulteriore impatto per 1 miliardo di euro, Unicredit stima un impatto sul CET1 pari a circa 200 punti base.

A fine 2021 il Common Equity Tier 1 della banca era del 15% già al netto del dividendo per 1,2 miliardi di euro sull’utile 2021, ma senza incorporare l’impatto del buyback da 2,58 miliardi di euro.

Sebbene l’impatto nel caso dello scenario peggiore sia significativo, Unicredit continuerebbe a godere di un’ampia dotazione patrimoniale con un Common Equity Tier 1 in area 13%, con un buffer significativo rispetto allo SREP di circa 400 punti base.

Unicredit conferma dividendo cash e buy-back

Per questo motivo, Unicredit ha confermato il dividendo cash a valer sull'utile 2021, che prevede una cedola di 0,538 euro per azione, con un rendimento pari al 5,38% rispetto ai valori del titolo alla chiusura odierna.

Per quanto riguarda il buyback, Unicredit ha ribadito l’intenzione di procedere con il riacquisto di azioni fino all’importo di 2,58 miliardi di euro, pari al 13% della capitalizzazione di mercato, a condizione di mantenere il CET1 oltre il 13%.

Sulla base dei calcoli di Equita SIM, con l’impatto del buyback sul capitale pari a circa 80 punti base, Unicredit dovrebbe essere in grado di effettuarlo pienamente anche a fronte di una perdita da esposizioni alla Russia pari a circa 4 miliardi di euro, vale a dire il 65% della massima perdita nello scenario peggiore pari a circa 6 miliardi di euro.

Unicredit conferma la sua solidità. Equita dice buy

Gli analisti di Equita SIM ritengono che le indicazioni fornite da Unicredit confermino la sua solidità patrimoniale e la sua capacità di remunerazione degli azionisti, anche nell’attuale contesto di mercato.

Dal picco del 10 febbraio UCG ha perso oltre il 40% della sua capitalizzazione di mercato, ossia circa 15 miliardi di euro, rispetto alla media delle principali banche quotate pari a circa il 30%, con un derating in termini di prezzo/tangible equity da 0,6 volte a meno di 0,4 volte, incorporando perdite significative dalle esposizioni in Russia.

Resta immutata intanto la view bullish su Unicredit che per Equita SIM merita una raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 16 euro.

Unicredit: anche per Deutsche Bank è da comprare. Target stellare

Indicazioni positive anche da Deutsche Bank che oggi ha reiterato il rating "buy", con un target price a 18,6 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa l'85% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

La banca tedesca ha lasciato invariati rating e target dopo che Unicredit ha confermato il dividendo cash e il piano di buy-back.