Caro bollette: ecco le mosse del Governo. Occhio a Enel

Utility contrastate sul Ftse Mib, con il focus sugli interventi del Governo Meloni per contrastare la crisi energetica. Enel resta sorvegliato speciale.

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La prima seduta della settimana si è conclusa a due velocità per le utility che non sono riuscite a muoversi tutte nella stessa direzione sul Ftse Mib.

Utility a due velocità sul Ftse Mib

Ad avere la meglio su tutte è stata A2A che è salita del 2,21%, mentre Enel ed Hera hanno guadagnato rispettivamente l'1,24% e lo 0,57%.

Segno meno per Terna e Italgas che sono scese dell'1,25% e dell'1,32%, ma a indossare la maglia nera è stata Snam con un ribasso dell'1,87% che l'ha portato in fondo al Ftse Mib.

Le utility continuano a rimanere sotto la lente sulla scia delle indicazioni che quasi quotidianamente occupano le pagine dei giornali sul tema caldo del caro energia. 

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Governo: manovra da 32 mld contro il caro energia

Secondo la stampa, la manovra del governo Meloni prevede 32 miliardi di euro da spendere nel 2022-2024 per ridurre impatti dai prezzi dell’energia sulle bollette di imprese e retail.

La manovra prevede un incremento del deficit di bilancio 2023 che passerà dal 3,4% al 4,5% per recuperare 23 miliardi di euro da utilizzare per le misure contro il caro energia.

Tra gli interventi, in arrivo con il decreto Aiuti quater, saranno riproposti i crediti di imposta a favore delle imprese.

Il governo Meloni ha stabilito inoltre la liberalizzazione delle estrazioni di gas per offrire fino a 2 miliardi di metri cubi di gas da produzione nazionale ai grandi consumatori di questa materia prima a prezzi calmierati, fra 50 e 100 €/mwh. Già da gennaio il 75% di questi volumi sarà disponibile.

Infine, il governo non esclude per i prossimi mesi ulteriori interventi di calmierazione delle bollette e di aiuti a imprese e famiglie.

Secondo il Corriere della Sera, l'Esecutivo da poco insediatosi, starebbe valutando quali manovre poter effettuare per raccogliere le risorse da destinare alla crisi energetica.

Allo studio ci sarebbe anche una revisione della tassa sugli extra-profitti alle imprese energetiche che fino ad ora ha garantito 2 miliardi di euro rispetto ai 10 attesi.

Utility: ecco quelle da tenere d'occhio

Gli analisti di Equita SIM giudicano positivamente il focus del governo sulla riduzione dei costi delle bollette alle imprese ed ai clienti civili, perché dovrebbero tagliare i potenziali rischi sui crediti dei retailers energetici, a partire da Enel, cui si aggiungono A2A, Iren, Hera e Acea.

A detta degli esperti andrà verificata la dimensione delle singole manovre. Dall’altro lato sarà importante l’atteggiamento del Governo sul tema delle possibili modifiche alla normativa sulla tassazione degli extraprofitti.

Secondo articoli di giornale delle settimane scorse potrebbero riguardare l’introduzione di una addizionale IRES/IRAP, potenzialmente negativa per tutto il settore energia.