Utility in festa sul Ftse Mib: buone notizie da più parti

Utility in evidenza tra le blue chip, sostenute non solo dal crollo del rendimento a 10 anni del BTP, ma anche da altre indicazioni positive.

La buona conclusione del Ftse Mib, che ha terminato gli scambi sui massimi di periodo, è stata puntellata anche dall’intonazione positiva delle utility che oggi hanno messo a segno alcune delle migliori performance nel paniere delle bule chip.

Utility in bella mostra sul Ftse Mib

A indossare la maglia rosa nel settore è stata Terna con un vantaggio del 2,26%, seguito da Enel che ha guadagnato l’1,78%, mentre Hera e Italgas si sono apprezzati dell’1,69% e dell’1,61%.

A poca distanza troviamo A2A che porta a casa un progresso dell’1,57%, mentre Snam si è accontentato di un rialzo più contenuto dell’1,06%.

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Utility trainate dal volo dei BTP: crollano i tassi, giù lo Spread

Le utility hanno guadagnato terreno in primis sulla scia degli ulteriori segnali positivi inviati dal mercato obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund ha continuato a calare, cedendo l’1,76% a 183,13 punti base, mentre gli acquisti a piene mani sui BTP hanno fatto crollare il rendimento del decennale al 3,671%, con un affondo del 4,63%.

Utility: Governo insoddisfatto da cap prezzo gas UE

Intanto, a regalare buonumore alle utility sono state alcune buone notizie arrivate da più parti.

In una intervista a Repubblica, il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Pichetto Fratin, ha sottolineato che il cap al prezzo del gas proposto dalla Commissione UE, pari a 275 €/mwh, è troppo elevato.

La sua idea è che potrebbe trasformarsi in uno stimolo a spingere al rialzo il prezzo del gas e quindi andrà rivisto al prossimo Consiglio d’Europa.

Il ministro ha inoltre sottolineato che il governo Meloni introdurrà facilitazioni autorizzative per incrementare l’installazione di rinnovabili a 7-8 GW annui.

Nel 2021 la nuova capacità è stata 1,5 GW e il 2022 dovrebbe salire oltre 7 GW. I rigassificatori di Piombino e Ravenna non basteranno e potrebbero esserne necessari altri 3-4 a terra o in mare, da utilizzare per la sicurezza del sistema. Sarà quindi necessario raddoppiare la dorsale adriatica.

Utility: Equita commenta le intenzioni del Governo

Secondo gli analisti di Equita SIM, la volontà del governo di modificare il cap sul prezzo del gas è positiva, perché gli esperti ritengono che un tetto a 275 €/mwh non impatti sui prezzi del gas di mercato.

L’indicazione di 7 GW di capacità installata nel 2022 sarebbe una novità positiva per il settore utility, ricordando che (Terna indicava in circa 3GW la capacità attesa quest’anno.

La novità principale, invece, sarebbe la necessità di ulteriori 3-4 rigassificatori, perché aumenterebbero la visibilità sugli investimenti che dovrà effettuare Snam, direttamente nei rigassificatori o per rafforzare la rete.

Utility esclude da tassa su extra-profitti?

Guardando alle ultime novità dal fronte politico, secondo il Sole 24 Ore e Quotidiano Energia, la bozza della legge di bilancio prevederebbe l’introduzione all’articolo 9 di un tetto a 180 euro/MWh ai ricavi di mercato dell’energia dei cosiddetti inframarginali, ossia rinnovabili, rifiuti, nucleare, lignite, prodotti del petrolio e torba.

La finanziaria contemplerebbe anche l’incremento della tassa sugli extra-profitti al 35% da applicarsi sull’utile e non su pre-tax.

Il contributo sembra si applichi alle attività di estrazione, produzione e raffinazione, con esclusione di trading, distribuzione e commercio e pare che il settore utilities possa essere escluso.

Utility: analisti parlano di due buone notizie

Nella bozza è previsto altresì che il precedente contributo di solidarietà basato sull’incremento dei saldi IVA salirebbe dal 25% al 35% ed estesa da aprile a settembre 2022.

Secondo Equita SIM, l’introduzione di un cap a 180 €/mwh sarebbe una notizia positiva, perché al momento il cap per le rinnovabili stabilito per il primo semestre del 2023 è pari a 58-65€/mwh in base al decreto aiuti approvato dal Governo Draghi ad agosto.

Equita SIM evidenzia che la possibile esclusione dalla nuova tassazione sugli utili sarebbe una notizia positiva per il settore delle utility relativamente al 2023.

L’aumento al 35% e l’estensione al settembre 2022 è una voce straordinaria negativa e potrebbe comportare un aumento dell’onere per le società del settore.

Da ricordare che le utilities hanno indicato impatti limitati tra i 30 e i 100 milioni di euro fino ad ora.ok

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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