Utility giù sul Ftse Mib. Cattive notizie dal DL Aiuti: le novità

Le utility hanno perso terreno e non hanno seguito il Ftse Mib, nè sono state aiutate dal calo dei tassi dei BTP. Dal DL Aiuti news negative per Enel e altri.

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Al pari di quanto accaduto ieri, anche oggi le utility hanno mostrato un andamento debole a Piazza Affari, non riuscendo a beneficiare della buona intonazione del Ftse Mib.

Utility in rosso sul Ftse Mib: si salva solo Hera

Nel settore è riuscito a mantenersi a galla solo Italgas che è salito dello 0,27%, mente Snam ed Hera hanno ceduto lo 0,11% e lo 0,1%, lasciando più indietro Enel e Terna che sono calati dello 0,41% il primo e dello 0,57% il secondo, ma ad avere la peggio tra tutti è tato A2A con un ribasso dello 0,84%.

Utility deboli malgrado buon andamento BTP. Calo lo Spread

Le utility, come già anticipato prima, non hanno beneficiato del buon andamento del Ftse Mib, nè sono state puntellate dalle indicazioni incoraggianti arrivate dal fronte obbligazionario.

Lo Spread BTP-Bund è sceso a fine seduta a 209 punti base e gli acquisti sui BTP hanno favorito un calo dei tassi, con un ritorno del rendimento a 10 anni sotto la soglia del 3% e precisamente al 2,988%, con una flessione del 2,29%.

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Utility: DL Aiuti conferma blocco modifiche contratti

A catalizzare l'attenzione sulle utility hanno contribuito intanto le indicazioni di stampa circolate questa mattina. Secondo il Sole 24 Ore, il DL Aiuti conferma il blocco delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia fino aprile 2023.

Vengono prorogati i crediti di imposta a favore delle imprese che acquistano gas ed elettricità, pari a 3,3 miliardi di euro nel terzo trimestre e l’azzeramento degli oneri di sistema per le bollette elettriche, nell'ordine di 1,1 miliardi di euro, oltre alla riduzione di IVA e oneri generali per il gas pari a 1,8 miliardi di euro.

Utility: prorogato a giugno 2023 cap su idroelettrico e rinnovabili

L’articolo 11 del decreto include inoltre l’allungamento a giugno 2023 del cap sui prezzi per la produzione idroelettrica e da rinnovabili applicata nel corso del 2022.

Secondo gli analisti di Equita SIM, l’estensione del cap, fissato a 68 €/mwh, è negativa per A2A, Iren, Enel, Erg ed Alerion.

L’applicazione della norma ha portato ad effetti molto limitati durante il 2022 in ragione delle coperture forward a prezzi più bassi.

L’estensione sul primo trimestre del 2023 avrebbe impatti negativi sulle stime di A2A e leggermente superiori rispetto al 2022, in ragione dei contratti di copertura già scaduti e rinnovati a prezzi superiori ai cap per le altre società. Da verificare se ci saranno modifiche al calcolo del cap durante la discussione parlamentare.

Utility: focus su norma extra-profitti

Secondo Il Sole 24 Ore, sulla norma degli extra-profitti sarebbero mancati al governo 3,2 miliardi di euro di versamenti a giugno e la norma per recuperarli prevederebbe un incremento delle sanzioni del 60% circa, per chi non verserà il contributo entro agosto.

Il mancato pagamento del contributo da parte delle aziende energetiche sarebbe legato ai dubbi di legittimità sulla norma stessa, perché si basa su saldo IVA e non sui profitti reali.

Utility: Moody's taglia l'outlook

Per le utilities il tema chiave è legato principalmente alle vendite forward di energia, a prezzi ben inferiori rispetto al mercato, che non sono incluse nei registri IVA.

Infine, Equita SIM ricorda che Moody’s, dopo l’outlook negativo sul debito sovrano, applica lo stesso outlook per le principali utilities italiane, fra cui Enel, Italgas, Snam, Terna, A2A, Acea ed Hera.