ENI risale con alcuni rumor. Un buy goloso con dividendo hot

ENI ritrova la retta via dopo quattro sedute in calo: si guarda alle prossime mosse allo studio del gruppo. Per gli analisti è un buy da non perdere.

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Seduta all'insegna del riscatto oggi per ENI che dopo quattro giornate consecutive in calo trova gli spunti giusti per risalire la china, mostrando peraltro una maggiore forza non solo rispetto al Ftse Mib ma anche in confronto agli altri protagonisti del settore oil.

ENI riparte al rialzo dopo 4 sessioni in rosso, ma il petrolio scende

Dopo aver chiuso la giornata di ieri con un ribasso di circa due punti e mezzo percentuali, ENI oggi sale dell'1,11% a 10,186 euro, con oltre 11 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 20 milioni.

Il titolo oggi risale la china snobbando la debolezza del petrolio che dopo il calo di ieri continua a perdere terreno, tanto da presentarsi ora a 62,25 dollari, con un ribassi dello 0,7%.

ENI: rumor su ipotesi spin-off nell'upstream

ENI oggi trova sostegno in alcune indiscrezioni di stampa: secondo fonti Reuters, il gruppo starebbe valutando la possibilità di scorporare le attività upstream in Africa e Medio Oriente in nuove joint-venture per ridurre il livello di debito e facilitare la transizione energetica.

ENI sarebbe in trattativa con alcuni players nell'oil & gas, sono citati Total e BP, per combinare parte delle loro operazioni in aree geografiche chiave.

Il gruppo potrebbe replicare quanto fatto con gli asset in Norvegia di Var Energi, nel quale oggi ENI detiene il 70% di quota e dove lo spin-off era avvenuto nel 2019, con HitecVision private equity.

ENI: Equita ragiona sulle potenziali mosse del gruppo

Secondo gli analisti di Equita SIM, la creazione di un’entità separata consentirebbe a ENI di rimuovere parte del debito dal bilancio, dato che non sarebbe più consolidato a livello di gruppo.

Questa opzione era stata ipotizzata nella conferenza relativa alla presentazione  dei risultati del 2020, ma all’epoca Equita SIM assumeva che l’operazione potesse essere condotta per un portafoglio di asset relativamente più concentrato, per cui con effetti relativamente limitati sulla posizione finanziaria netta del gruppo.

Gli analisti ricordano che nel 2020 West Africa, Nord Africa e Medio Oriente costituivano rispettivamente il 20%, il 15% e il 5% della produzione upstream. La valorizzazione di quegli asset ammonterebbe a circa 21 miliardi di euro nella somma delle parti di Equita SIM.

Se ipotizzassimo di replicare la quota di partecipazione in Var Energi e lo stesso livello di leverage (30%) per la nuova entità pari a quella del bilancio 2020 di ENI, gli analisti di Equita SIM calcolano che la società potrebbe liberare fino a 6 miliardi di euro di capitale. Un minor indebitamento, che è già oggi su un livello molto equilibrato, potrebbe accelerare i piani sulle attività rinnovabili e low-carbon.

ENI: per Equita SIM è ancora da comprare

Secondo gli analisti di Equita SIM, uno spin-off di dimensioni rilevanti e l’accelerazione del processo di transizione energetica possono costituire un catalizzatore positivo per il titolo.

Confermata la view bullish su ENI che per Equita SIM merita una raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 11,8 euro.

ENI: Deutsche Bank avvia copertura con rating buy. Focus su dividendo

I rumor di stampa non sono l'unico fattore che sostiene il titolo, visto che un supporto giunge anche dalla mossa di Deutsche Bank.

Gli analisti di quest'ultima hanno deciso di avviare la copertura su ENI con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 11,5 euro.

La banca tedesca richiama l'attenzione in particolare sul rendimento del dividendo previsto al 7,3% quest'anno, ma tale valore sale al 7,7% considerando i buy-back. 

Questo permette ad ENI di conquistare una delle migliori posizioni nella classifica dei rendimenti dei titoli del settore oil.