ENI affonda: meno gas dalla Russia. Buy, upside sfiora 50%

ENI scivola in fondo al Ftse Mib dopo la notizia della riduzione dei volumi di gas dalla Russia: quali impatti per il gruppo? Per analisti è un ottimo affare.

Tiro al bersaglio anche su ENI oggi che dopo lo spunto positivo delle due sessioni precedenti assiste a un deciso ritorno delle vendite.

ENI sotto scacco: pecora nera tra le blue chips

Dopo aver chiuso la giornata di ieri con un progresso di poco più di mezzo punto percentuale, con una minore debolezza relativa rispetto al Ftse Mib, oggi ENI cade rovinosamente sotto il peso delle vendite.

Il titolo negli ultimi minuti si presenta a 12,66 euro, con un affondo del 4,48% e oltre 9,2 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 13 milioni.

ENI penalizzato dal calo del petrolio

ENI indossa la maglia nera tra le blue chips e si riporta su valori di prezzo che non si vedevano più dall’ultima decade di marzo, complice anche il netto arretramento del petrolio.

Dopo aver chiuso la sessione di ieri con un affondo di oltre tre punti percentuali, prosegue il ribasso dell’oro nero che oggi arretra dll’1,78% a 113,25 dollari.

ENI intanto resta sotto la lente sulla scia delle ultime notizie riguardanti il gas che intanto continua a galoppare, con il prezzo balzato in avanti del 70% in sole tre sedute.

ENI: ridotte le forniture di gas dalla Russia. Il commento di Equita

La società del cane a sei zampe ha confermato ieri di aver ricevuto notizia di una riduzione delle forniture di gas da Gazprom del 15%, come già accaduto ad altri importatori sulla linea del Nordstream 1.

Gli analisti di Equita SIM ritengono Riteniamo che la notizia non abbia al momento impatti significativi per il titolo.

Gli esperti ricordando infatti che ENI importava nel 2021 circa 30 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia, di cui Equita SIM stima circa 20-22 miliardi su base contrattuale, su un totale approvvigionamenti di 70 miliardi di metri cubi.

Un calo nei volumi giornalieri di quell’entità è una condizione relativamente normale, ricordando che a fine aprile il calo era decisamente superiore, tuttavia l’annuncio di Gazprom, senza motivazioni, può creare dubbi sulle stabilità delle forniture.

Secondo alcune fonti, ENI starebbe cercando di incrementare l’import di gas equity dall’Egitto, tramite il suo terminale di liquefazione di Damietta.

Equita SIM evidenzia che gli utili operativi della divisione Global Gas & Lng Portfolio costituiscono circa l’8% del totale di gruppo (la guidance per il 2022 è pari a 1,2 miliardi di EBIT) e i volumi russi sono circa il 40% dell’import via tubo a cui si aggiungono i volumi LNG.

ENI può fronteggiare calo forniture

Gli analisti di Equita SIM ritengono che ENI possa agevolmente far fronte ad un calo dei volumi russi del 15% e soddisfare i contratti in essere che gli esperti ritengono siano per volumi decisamente inferiori rispetto ai livelli di import.

Il prezzo del gas all’Hub TTF è tornato abbondantemente al di sopra dei 100 euro per MWh e gli analisti ritengono che l’effetto prezzi del gas abbia impatti significativamente più positivi sugli utili, in quanto legati al business E&P.

La “sensitivity” a livello di EBIT annuo di ENI al gas hub è pari a circa 90 milioni di euro per ogni $1/mmbtu, ovvero circa 30 milioni di euro per €1/MWh.

ENI: un ottimo affare con upside allettante

Confermata intanto la view positiva su ENI che per Equita SIM merita una raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 18,5 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 46% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.  

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate