ENI recupera, ma spuntano due cattive news. Come agire ora?

ENI mostra più forza del Ftse Mib e risale la china dopo il calo di ieri, ma a tenere banco sono due novità poco confortanti.

eni antitrust target price

Tra le blue chip che oggi mostrano i muscoli rispetto al Ftse Mib troviamo anche ENI che sale in controtendenza, vivendo una seduta speculare a quella della vigilia.

ENI in recupero dopo il calo della vigilia

Non più tardi di ieri il titolo ha ceduto lo 0,65%, prestando il fianco ad alcune prese di profitto dopo ben sette giornate consecutive in salita.

ENI oggi ha ripreso la via dei guadagni e negli ultimi minuti si presenta a 14,446 euro, con un vantaggio dello 0,82% e oltre 5,7 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 12,5 milioni.

ENI sale al traino del petrolio

Il titolo snobba l'andamento incerto e debole del Ftse Mib e risale la china sull'onda del nuovo rialzo del petrolio.

Dopo la chiusura positiva di venerdì scorso, l'oro nero (rimasto chiuso ieri per la festività USA), viene fotografato a 81 dollari, con un vantaggio dell'1,43%. EN intanto si mantiene in positivo e non sembra risentire delle ultime notizie, relative alle istruttorie avviate dall'Antitrust.

ENI nel mirino dell'Antitrust: per cosa?

L’Authority ha informato che, con l’ausilio della Guardia di Finanza, ha svolto ieri ispezioni nelle sedi di ENI, Esso Italiana, Italiana Petroli, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia.

I procedimenti sono partiti anche sulla base della documentazione fornita dalla Guardia di Finanza, in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina in Italia: nel dettaglio 376 del marchio Eni, 40 Esso, 383 IP, 175 Q8 e 48 marchio Tamoil.

ENI ha manifestato piena collaborazione all’Authority nell’ambito dell'istruttoria, confermando la "totale correttezza" del proprio operato, "nonché di avere già adottato da tempo di ogni misura contrattuale od operativa contro eventuali comportamenti impropri".

Equita SIM riporta che per Unem, l’associazione delle aziende petrolifere italiane, emergerà la "piena correttezza del comportamento delle aziende".

ENI sotto la lente di Equita SIM

In attesa di novità su questo fronte, gli analisti di Equita SIM non cambiano idea su ENI e ribadiscono la loro strategia bullish, con la conferma di una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 19 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 32% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

ENI: Bank of America taglia il target price

Indicazioni non altrettanto confortanti per ENI sono arrivate invece da Bank of America, i cui analisti hanno reiterato la loro view cauta.

La banca USA ha deciso di mantenere ferma la raccomandazione "neutral" sul titolo, con un target price tagliato da 18,1 a 15,31 euro.

La mossa su ENI si inserisce nell'ambito di una più ampia revisione delle valutazioni che ha interessato il settore oil, sul quale Bank of America ha deciso di intervenire per riflettere un update delle previsioni sui prezzi del petrolio e del gas.

ENI: collocamento bond retail a gonfie vele

Intanto ENI resta sotto la lente dopo che ieri è partito il collocamento del bond riservato al mercato retail.

Il valore è di 1 miliardo di euro, ma potrebbe arrivare a 2 miliardi in caso di surplus della domanda.

Secondo quanto riportato questa mattina da Milano Finanza, il collocamento starebbe procedendo a passo decisamente spedito, tanto che già oggi le richieste potrebbero raggiungere la soglia di 2 miliardi di euro.