ENI sale: 2 conferme bullish. Snobbate le news dalla Nigeria

ENI si è spinto in avanti sulla scia del rally del petrolio, ignorando le novità sui danni ambientali in Nigeria.

Conclusione positiva oggi per ENI che ha rivisto il segno più dopo due sessioni consecutive in negativo.

ENI in rialzo sul Ftse Mib

Il titolo, dopo aver ceduto quasi un punto percentuale ieri, ha ripreso la via dei guadagni oggi, terminando le contrattazioni a 13,396 euro, con un rialzo dell’1,25% e oltre 7 milioni di azioni passate di mano, ben sotto la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 12,5 milioni.

ENI spinto dal rally del petrolio

ENI ha mostrato più forza del Ftse Mib, beneficiando dell’ottima intonazione del petrolio che al momento mostra un rally del 2,95% a 72,9 dollari al barile.

ENI: calcolo danni ambientali in Nigeria

Il titolo è finito sotto la lente sulla scia di alcune notizie riportate ieri dalle agenzie di stampa, da cui si apprende che secondo una commissione privata, la Bayelsa State Oil and Environmental Commission, la stima dei costi necessari per la bonifica dei territori danneggiati dagli sversamenti nello Stato del Bayelsa in Nigeria ammonterebbe a 12 miliardi di dollari.

Sono indicate alcune compagnie petrolifere, fra cui ENI e Shell fra i responsabili. La commissione non è pubblica o governativa e non ha interagito con le compagnie prese in considerazione.

La maggior parte degli sversamenti riguarda furti di petrolio e sabotaggi alle infrastrutture.

ENI: la view di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che la notizia non sia rilevante per il titolo. I rischi ambientali sono parte dell’attività operativa di ENI, che ha sviluppato tecnologie proprietarie, volte sia a ridurre il rischio di incidenti, sia ad accelerare il recupero di eventuale olio sversato a mare.

Secondo quanto riportato dal bilancio, la responsabilità finanziaria di ENI di risarcire il danno cagionato a terzi e/o a seguito di sversamento di petrolio è coperta da una protezione assicurativa capace di indennizzare fino a un massimo di 1,4 miliardi di dollari per incidenti nell’onshore e 1,2 miliardi per l’offshore.

Nel 2022, i barili sversati a seguito di oil spill operativi sono diminuiti del 35% rispetto al 2021, di cui la Nigeria rappresentava il 13%.

Mentre gli eventi di oil spill da sabotaggio sono quasi raddoppiati anno su anno per un incremento dei volumi sversati del 70%. ENI riesce in media a recuperare l’80% dei volumi sversati.

Equita SIM mantiene immutata la sua view bullish sul titolo, reiterando la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 19,5 euro.

ENI al vaglio di Jefferies

Una conferma positiva per ENI è arrivata oggi anche da Jefferies, i cui analisti hanno rinnovato l’invito ad acquistare, con un target price a 18 euro.

Sulla scia dei conti del primo trimestre diffusi dal gruppo, gli esperti di Jefferies hanno rivisto al rialzo le stime di eps di ENI, incrementate del 9,2% per l’anno in corso e del 3,9% con riferimento al 2024.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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