ENI su con i rumor: fondi sovrani in azione. Buy confermato

ENI spicca nel settore oil sull'onda del nuovo rialzo del petrolio e delle indiscrezioni sul business Retail+Rinnovabili. Analisti dicono buy con target appetibile.

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Nuova chiusura in progresso per ENI che, dopo aver guadagnato circa due punti e mezzo percentuali ieri, ha continuato a spingersi in avanti oggi.

ENI sale ancora al traino del petrolio

Il titolo ha terminato le contrattazioni a 10,904 euro, con un rialzo dello 0,91% e volumi di scambio sostenuti, visto che a fine giornata sono passate di mano oltre 22 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 14 milioni.

ENI ha mostrato più forza del Ftse Mib e ha messo a segno la miglior performance nel settore oil, salendo in controtendenza sull'onda del nuovo rialzo del petrolio.

Dopo aver guadagnato oltre l'1% ieri, l'oro nero si sta spingendo in avanti anche oggi, salendo dello 0,35% a 70,75 dollari.

ENI: fondi sovrani fra le opzioni per Retail+Rinnovabili

ENI ha trovato sostegno oggi anche in alcune indiscrezioni, riportate in particolare da Milano Finanza, secondo cui alcuni fondi sovrani mediorientali sarebbero interessati all’acquisto di una quota di minoranza nel segmento Retail + Rinnovabili di ENI.

Lo scorso aprile, ENI aveva annunciato di voler valorizzare la propria quota nel business Retail-Rinnovabili tramite alcune opzioni strategiche che prevedevano l’IPO o la cessione di una quota minoritaria. Secondo Milano Finanza si andrebbe verso un processo di dual track.

ENI sotto la lente di Equita SIM

Equita SIM evidenzia che il business retail-rinnovabili è atteso raggiungere 1,2 miliardi di euro di EBITDA nel 2025, di cui 400 milioni di euro dal business delle rinnovabili guidato dall’aumento della capacità dall’attuale >1GW a >6GW nel 2025, grazie all’attuale pipeline di progetti.

Gli analisti di Equita SIM ritengono che la "valorizzazione" tramite cessione di una quota di minoranza, in particolare l’IPO, potrebbe creare valore per l’elevato livello di capex nei progetti di "transizione energetica".

ENI tratta a 3,4 volte il rapporto enterprise value/EBITDA sul 2022 e sta investendo in media circa 1 miliardo di euro all’anno in progetti verdi nell’arco di piano.

Gli analisti pensano che il mercato non riconoscerebbe un multiplo da rinnovabili a quei progetti all’interno di ENI, o all’interno di una compagnia petrolifera in generale, se non ci fosse un catalizzatore destinato a far realizzare quel valore.

ENI: le ipotesi di Equita sul business retail

Equita SIM ritiene che la valorizzazione del business retail (EGL) potrebbe essere in un range ad una singola cifra alta del multiplo enterprise value/EBITDA, mentre le energie rinnovabili potrebbero raggiungere multipli in un range da basso a medio.

In caso di IPO, gli analisti individuano quindi un range di valutazione fra 9 e 11,5 miliardi di euro per Retail+Rinnovabili, rispetto a quella più conservativa al momento inclusa nel loro target price di 7 miliardi di euro.

Non cambia intanto la strategia di Equita SIM che su ENI mantiene fermo il rating "buy", con un prezzo obiettivo a 13 euro, valore che implica un potenziale di upside di quasi il 20% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.