La seduta odierna si avvia alla conclusione con il segno meno anche per ENI che, dopo due giornate consecutive in rialzo, oggi cede il passo ad alcune prese di profitto.
ENI torna indietro dopo due sedute in positivo
Dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un progresso di quasi due punti percentuali, il titolo oggi arretra, muovendosi sostanzialmente in linea con l’ndice Ftse Mib.
Negli ultimi minuti ENI è fotografato a 13,178 euro, con un calo dell’1,58% e oltre 8 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 17 milioni.
ENI limita i danni malgrado l’affondo del petrolio
Il titolo riesce in qualche modo a limitare i danni rispetto al mercato, snobbando peraltro l’andamento negativo del petrolio che passa di mano a 100,7 dollari, con un affondo del 3,82%.
ENI continua a calamitare l’attenzione del mercato sulla scia del sentiment positivo alimentato dai conti del primo trimestre diffusi venerdì scorso.
ENI: Equita SIM rivede le stime dopo la trimestrale
Gli analisti di Equita SIM, in una nota diffusa questa mattina richiamano l’attenzione sui risultati dei primi tre msi dell’anno di ENI, che sono stati del 13% superiori alle attese a livello di EBIT adjusted.
Gli esperti della SIM milanese migliorano le stime EBIT per l’intero anno, alzandole del 6% come risultante dell’incremento dell’ipotesi sul Brent a 90 dollari al barile e del gas a €70/MWh, con un incremento di €5/MWh rispetto alla stima precedente.
A livello di EPS gli analisti incrementano la stima 2022 del 28% e quella relativa al 2023 del 6%, grazie alla migliore performance operativa ed al tax rate più favorevole.
Equita SIM miglioriamo anche la generazione di cassa operativa adjusted, in linea con la guidance, a circa 16 miliardi di euro.
ENI: spunti chiave dalla call
Quanto ai messaggi rilevanti dalla conference call, gli analisti richiamano l’attenzione proprio sulla guidance 2022 della generazione di cassa operativa adjusted, pari a 16 miliardi di euro, con un Brent a 90 dollari al barile, segnalando che la previsione sul CFFO è stata migliorata di circa 1 miliardo di euro a parità di prezzo degli idrocarburi.
Il budget sugli investimenti di ENI è salito da 7,7 a 8 miliardi di euro, per effetto dell’ipotesi sul cambio euro-dollaro. Il free cash flow adjusted implicito è pari a circa 8 miliardi di euro, che copre ampiamente dividendi per 3 miliardi di euro e il piano di buy-back da 1,1 miliardi.
La quantificazione del buyback, che sarà pari a 1,1 miliardi più il 30% del free cash flow in eccesso, sarà comunicata con i risultati del secondo trimestre di quest’anno a luglio, in funzione del nuovo scenario di prezzo degli idrocarburi.
L’IPO di Plenitude e è attesa nel 2022 in funzione delle condizioni di mercato, mentre il margine di raffinazione è salito a circa 14 dollari al barile in media in aprile, grazie alla forte espansione del crack sul diesel.Il tax rate è atteso scendere al 40% a circa 100 dollari al barile di Brent.
ENI: Equita dice buy. Sale il target price
Gli analisti di Equita SIM ribadiscono la raccomandazione “buy” su ENI, con un prezzo obiettivo alzato del 3% a 18,5 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 35% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari. Gli esperti evidenziano che ENI beneficia di un forte momentum sugli utili, abbinato ad un bilancio molto solido.