ENI avanza con petrolio e rumor. Ecco fin dove può spingersi

ENI in rialzo per la terza seduta di fila, sostenuto dal petrolio all'indomani dell'Opec+. focus su alcune indiscrezioni: conferme bullish dai broker.

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A dispetto della chiusura debole del Ftse Mib, anche oggi ENI ha mostrato i muscoli, salendo in controtendenza.

ENI in rialzo per la terza seduta di fila

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso dello 0,3%, è riuscito a fare ancora meglio oggi, salendo dello 0,59% a 12,01 euro, con oltre 18,5 milioni di azioni scambiate, poco al di sotto della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 19 milioni.

ENI sale al traino del petrolio. Ecco il verdetto dell'Opec+

ENI ha messo a segno la migliore performance nel settore oil, beneficiando del rialzo del petrolio che negli ultimi minuti si presenta a 67,3 dollari, con un progresso dello 0,73%.

Il titolo è salito all'indomani della riunione dell'Opec+, i cui membri hanno concordato di attenersi alla politica esistente di aumenti mensili della produzione di petrolio di 0,4 milioni di barili al giorno, nonostante le preoccupazioni sull’effetto della nuova variante del coronavirus Omicron.

Il cartello si è lasciato la porta aperta per intervenire a moderare i rialzi qualora le condizioni fondamentali si deteriorassero.

L’OPEC si attende un surplus di produzione nel primo trimestre del 2022, per poi tornare ad essere più bilanciata negli altri tre trimestri.

ENI: cosa aspettarsi dopo la conferma della politica Opec+?

Gli analisti di Equita SIM ritengono che la conferma della politica Opec+ sia favorevole ai prezzi del greggio, anche se nei prossimi mesi il surplus di produzione e la variante omicron potrebbero pesare sul momentum del Brent.

L'ipotesi corrente degli esperti sul prezzo del Brent per le stime degli utili 2021-2023 è di 70 dollari al barile. Equita SIM rimarca che i suoi titoli favoriti nel settore sono ENI fra le integrate e Tenaris nel segmento dei servizi.

ENI: Equita SIM e Deutsche Bank dicono buy

Per ENI in particolare è confermata la raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 15 euro.  A scommettere sul titolo è anche Deutsche Bank che oggi ha rinnovato l'invito ad acquistare, con un target price ritoccato verso l'alto da 14,1 a 14,7 euro.

Questa mossa segue una revisione delle stime sul settore oil&gas, nell'ambito della quale la banca tedesca ha messo mano alle previsioni 2022 sul Brent, alzandole del 18% a 75 dollari al barile, mentre le stime di eps salgono del 17%.Intanto quest'oggi, a richiamare l'attenzione ENI sono state anche alcune indicazioni di stampa.

ENI: rumor su appalto impianto Ravenna. Scelta Maire Tecnimont

Secondo quanto riportato da Repubblica, ENI sceglierà Maire Tecnimont per l’appalto dei lavori dell’impianto di cattura della CO2 di Ravenna in tempi ravvicinati.

Il progetto non ha ottenuto fondi dal PNRR, ma potrebbe ricevere parte dei 150 milioni di euro del Fondo per il sostegno alla transizione industriale del Mise, per agevolare imprese ad alta intensità energetica su progetti che comprendono il sequestro e il riutilizzo della CO2.

L’investimento di ENI sarebbe dell’ordine di 1 miliardo di euro, di cui una quota potrebbe essere attribuita a Maire Tecnimont.

L’impianto di CCS potrebbe servire le industrie della Pianura Padana, che emettono 40 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, su 70-80 complessive in Italia.

Secondo Equita SIM la notizia ha risvolti positivi per Maire Tecnimont, visto che gli analisti non si attendevano un avvio immediato del progetto di CCS a Ravenna che avrà una capacità da 300-500 milioni di tonnellate e potrebbe costituire un contratto rilevante nel segmento verde di Maire Tecnimont.