A Piazza Affari la seduta odierna prosegue in calo per ENI che tira il fiato dopo due sessioni consecutive in salita.
ENI frena dopo due rialzi di fila
Il titolo, archiviata la giornata di ieri con un progresso di circa mezzo punto percentuale, oggi da subito ha imboccato la via delle vendite, confermandosi in territorio negativo.
Negli ultimi minuti ENI si presenta a 13,456 euro, con una flessione dell’1,38% e oltre 2,4 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 13 milioni.
ENI penalizzato dal calo del Ftse Mib e del petrolio
Il titolo risente dell’andamento negativo del Ftse Mib, ma anche del ribasso del petrolio che, dopo i rialzi delle ultime sedute, presta il fianco alle prese di profitto, presentandosi a 72,4 dollari, con una flessione dell’1,04%.
ENI: confermato obiettivo di quotare Plenitude
ENI intanto finisce sotto la lente sulla scia delle ultime novità: nelle risposte alle domande degli azionisti in vista dell’assemblea, la società “conferma l’obiettivo di procedere con la quotazione di Plenitude, quando le condizioni del mercato azionario saranno più favorevoli/meno incerte”.
Equita SIM fa notare che non è stato aggiunto alcun dettaglio circa trattative in corso per cedere una quota di minoranza a un investitore istituzionale, ricordando che sulla stampa si parlava di HitecVision per il 10%.
Da ENI si apprende che “In considerazione della fase di forte incertezza dei mercati equity nel corso dell’intero 2022, il progetto di valorizzazione di Plenitude è stato rimodulato”.
ENI: Equita SIM commenta l’IPO di Plenitude
Gli analisti di Equita SIM spiegano che l’IPO di Plenitude è parte del modello satellitare di ENI che prevede di valorizzare gli asset “low carbon” mediante cessione di quote minoritarie sul mercato, incrementando le risorse a disposizione per il percorso di decarbonizzazione.
Sustainable Mobility è un altro asset votato alla stessa direzione. Gli esperti ritengono che tale strategia possa meglio valorizzare gli investimenti negli asset low carbon che mostrano sul mercato multipli decisamente superiori a quelli di ENI, oltre a poter essere accessibili da una platea di investitori a cui è precluso l’investimento in società esposte al oil & gas.
La SIM milanese ricorda che nel 2022 gli investimenti di ENI low/zero carbon sono stati pari a 1,2 miliardi di euro, pari al 14% degli investimenti di gruppo, quota che raggiungerà il 30% nel 2026 per circa 2,8 miliardi di euro.
ENI: Equita SIM conferma view bullish dopo i conti
Gli analisti mantengono una view bullish su ENI anche sulla scia dei conti del primo trimestre che sono stati abbondantemente sopra le attese del 36% e del 44% rispettivamente a livello di Ebit adjusted e di utile netto adjusted.
Equita SIM ha deciso così di migliorare le stime di eps per il 2023 nell’ordine dell’1%, come risultante del miglioramento della divisione GGP di quella E&P, ma anche del marginale peggioramento del tax rate.
Gli esperti della SIM milanese confermano la raccomandazione “buy” su ENI, con un prezzo obiettivo a 19,5 euro, valore che implica un potenziale di upside di circa il 45% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.