Euro sempre più debole: dove si fermerà il ribasso?

L'euro tocca i minimi dal 2017 contro dollaro. La moneta unica viene penalizzata dalla notizia dello stop alle forniture di gas russo a Bulgaria e Polonia.

Aprile nero per l’euro che scivola sui minimi dal 2017 contro dollaro sotto i colpi multipli portati dalle prospettive di rialzo dei tassi negli USA, rallentamento economico causato dai lockdown in Cina e dalla guerra Russia-Ucraina. Su quest’ultimo fronte fanno paura le conseguenze delle sanzioni e delle conseguenti rappresaglie di Mosca che può usare l’arma delle forniture di gas.

Affondo dell’euro dopo stop gas russo a Bulgaria e Polonia

Se terminasse oggi il mese di aprile 2022 sarebbe il peggiore da gennaio 2015 per l’euro. La moneta unica si è infatti avvicinata a quota 1,05 contro dollaro, toccando i minimi da marzo 2017. L’accelerazione ribassista è arrivata a seguito della decisione della Russia di bloccare il flusso di gas verso Bulgaria e Polonia dopo che i due paesi si sono rifiutati di pagare le forniture in rubli, dato che la richiesta di Gazprom costituisce una violazione dei contratti. Inoltre, il soccombere alle pretese di Mosca potrebbe configurare una violazione delle sanzioni imposte dal blocco occidentale contro l’invasione dell’Ucraina. Su questo punto però la situazione è controversa: sembra ci siano degli escamotage per acquistare il gas russo formalmente in euro o dollari ma sostanzialmente in rubli. In ogni caso la Russia sembra fare sul serio nell’utilizzare il gas per mettere sotto scacco l’Europa. Sembra infatti impossibile trovare alternative alle forniture russe nel breve-medio termine. L’economia europea rischia quindi un forte rallentamento proprio in una fase decisiva per riavvicinarsi ai livelli pre-Covid.

Il Covid non molla: rischio rallentamento economico

E proprio l’onda lunga della pandemia potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione la congiuntura dell’Europa. Da noi l’effetto vaccini, il dominio della variante Omicron e soprattutto l’arrivo della bella stagione hanno declassato il Covid a semplice influenza. La minaccia arriva però dalla Cina dove nelle ultime settimane Shanghai è stata messa in lockdown duro a causa della forte crescita dei contagi. Anche Pechino rischia di fare la stessa fine. Ma è soprattutto il principale centro economico cinese a destare preoccupazioni. La chiusura pressoché totale delle attività ha fermato anche le operazioni nel porto di Shanghai, nettamente il primo al mondo nel traffico commerciale di container.

Euro: i prossimi obiettivi 

I danni economici da tutte queste situazioni si rifletteranno maggiormente sull’Europa poiché più fragile sia dal punto di vista degli approvvigionamenti di energia che di altre materie prime, semilavorati e componentistica varia. Di conseguenza l’euro si indebolisce: un’ulteriore spinta verso il basso arriva dalla massiccia fase di rialzo dei tassi d’interesse già avviata dalla Fed. Ma fino a dove si spingerà la flessione della moneta unica? Analizzando il grafico possiamo osservare che EUR/USD si sta rapidamente avvicinando a un duplice supporto posizionato in area 1,0340: su questo livello troviamo il minimo di inizio 2017 e la linea che sale dal 1985 (valori rielaborati ex post ovviamente). Si tratta di supporti di grande rilievo e pertanto è lecito attendersi, se e quando venissero raggiunti, quantomeno una reazione verso 1,1185 e 1,15. In caso contrario si creerebbero i presupposti per un’estensione del movimento ribassista in direzione di 1,02 almeno, con appoggio successivo a 0,96.

(Simone Ferradini)

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