Eur/Usd: cosa cambia con l'arrivo di Draghi?

Lagarde è convinta che Draghi farà ripartire l'economia italiana (ed europea).

La Bce ha stimato che nel 2021 il Pil dell'Eurozona "dovrebbe essere intorno al 4%, forse leggermente sotto. Rappresenterebbe comunque già una crescita molto significativa rispetto al crollo del Pil del 6,8% registrato nell'area dell'euro nel 2020": Secondo il numero uno della Bce, "l'Italia e l'Europa sono fortunate che Mario Draghi abbia accettato la sfida di aiutare a mettere fine alla crisi economica e sociale dell'Italia, in un momento in cui questa è il Paese dell'Eurozona colpito più duramente dalla pandemia".

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Lagarde è convinta che Draghi farà ripartire l'economia italiana (ed europea).

La Bce ha stimato che nel 2021 il Pil dell'Eurozona "dovrebbe essere intorno al 4%, forse leggermente sotto. Rappresenterebbe comunque già una crescita molto significativa rispetto al crollo del Pil del 6,8% registrato nell'area dell'euro nel 2020": Secondo il numero uno della Bce, "l'Italia e l'Europa sono fortunate che Mario Draghi abbia accettato la sfida di aiutare a mettere fine alla crisi economica e sociale dell'Italia, in un momento in cui questa è il Paese dell'Eurozona colpito più duramente dalla pandemia".

Eur/Usd rimbalza: effetto Draghi? 

Eur/Usd rimbalza da un supporto critico, dopo la pubblicazione del rapporto sull'occupazione degli Stati Uniti, aumentato di sole 49 mila unità dopo i tagli di 227 mila posti a dicembre. Nel corso della settimana il cambio ha continuato inesorabilmente a scendere fino a testare a 1,1960 circa la media mobile esponenziale a 100 giorni. Il rimbalzo realizzato venerdì da quest'area mitiga dunque il segnale negativo scattato con la violazione a 1,2050 circa della trend line tracciata dai minimi dello scorso maggio e apre uno spiraglio all’ipotesi di una fase di recupero per la moneta unica. Indicazioni in questo senso giungerebbero nel caso di ritorno sopra i primi ostacoli a 1,2050 circa, sebbene solo il superamento di 1,2090 (lato superiore del banner correttivo che contiene il ribasso da inizio anno) permetterebbe di sgombrare il campo da dubbi sulla capacità di estensione del rialzo in direzione di 1,2190 circa e più in alto verso il picco di inizio anno a 1,2350 circa. Nella direzione opposta, l'eventuale cedimento dei supporti a 1,1960 metterebbe nel mirino i supporti a 1,1888, base del citato banner e quota pari al 61,8% di ritracciamento del segmento rialzista partito a novembre.

Eur/Gbp sul livello più basso da maggio

La decisione della BoE di lasciare invariati i tassi di interesse, chiudendo la porta all'ipotesi dei tassi negativi, ha spinto la Sterlina su livelli che non si vedevano dallo scorso maggio a quota 0,8750 circa, a contatto con il 61,8% di retracement del rialzo partito nel febbraio 2020. Appare ora molto elevato il rischio che il movimento ribassista prosegua in direzione dei minimi di aprile 2020 a 0,8670 ed eventualmente più in basso fino ai minimi di fine 2019/inizio 2020 a 0,83. Per scongiurare tale ipotesi il 61,8% di ritracciamento (di Fibonacci) dovrà rimanere intatto e favorire nuove reazioni da parte della moneta unica. Un primo segnale di miglioramento giungerebbe oltre 0,8865, minimi allineati di settembre e novembre, per target a 0,8945 circa e a 0,8980/0,90.

Eur/Jpy ben posizionato per sferrare l’attacco risolutivo agli ostacoli

La pausa di consolidamento vista all’inizio di febbraio ha permesso ai prezzi di raccogliere nuove energie per riaffacciarsi sulla resistenza strategica a 127/127,50, dove convergono diversi elementi tecnici quali il massimo di inizio settembre, la trend line che scende dai massimi di fine 2014 e la neck line del testa e spalle rialzista (di continuazione) in formazione dal minimi di inizio gennaio. La rottura decisa di quest'area getterebbe le basi per una inversione al rialzo del prolungato trend ribassista degli ultimi sette anni, proiettando i prezzi verso obiettivi fino a 133,80, quota pari al 61,8% di retracement di tutto il ribasso partito nel 2014, con target intermedio in area 130. Nella direzione opposta, discese sotto quota 125,00 introdurrebbero nuovi cali verso quota 123, poi fino a 121,70, minimo di fine ottobre.

(Claudia Cervi)