Exor affonda dopo accordo con Agenzia delle Entrate. E ora?

Exor travolto da un sell-off dopo la notizia dell'accordo con il Fisco che porterà a un notevole esborso. La view degli analisti.

La nuova settimana è partita con il piede decisamente sbagliato per Exor che ieri ha perso terreno per la terza seduta di fila, colpito da un violento sell-off che lo ha portato in fondo al Ftse Mib.

Exor travolto dalle vendite in avvio di settimana

Il titolo, dopo aver ceduto quasi un punto percentuale venerdì scorso, ha accusato un bilancio ben più pesante ieri.

Exor, infatti, ha terminato le contrattazioni a 68,96 euro, con un crollo del 4,51% alimentato da forti volumi di scambio, visto che sono transitate sul mercato oltre 700mila azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 250mila.

Exor: accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate

Exor è crollato dopo che la holding ha reso noto venerdì scorso, a mercati chiusi, di aver siglato un accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate italiane in merito all’applicazione della Participation Exemption (PEX – in base alla quale il 95% delle plusvalenze è fiscalmente esente) in occasione della fusione tra la società di diritto italiano Exor S.p.A. e la sua controllata olandese Exor Holding N.V., per creare l’odierna Exor.

Le autorità fiscali sostengono che la PEX non si possa applicare nei casi in cui una holding trasferisce il proprio domicilio fiscale all’estero senza mantenere una stabile organizzazione in Italia.

Al fine di evitare un lungo contenzioso, i relativi costi e il rischio di sanzioni ben più elevate, (non quantificate dalla società, pur non riconoscendo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, Exor ha deciso di transare pagando 746 milioni di euro, di cui 104 milioni di euro di interessi.

Exor: Equita SIM taglia il target price, ma il buy resta

Per gli analisti di Equita SIM la notizia dell’accordo transattivo è inattesa, anche perché si tratta di una questione sorta nel corso del 2021 e ha un impatto negativo del 3% circa sul NAV di circa 120 euro, aggiornando anche gli asset quotati.

Lo sconto sul NAV resta comunque elevato, pari al 40% e la cassa netta, includendo la cessione di PartnerRE entro la prima metà del 2022, scende a circa 3,4 miliardi di euro, pari al 12% del NAV.

Equita SIM mantine una view bullish su Exor, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo tagliato del 4% a 96 euro, continuando ad applicare uno sconto del 20%.

Exor: anche Mediobanca rivede la valutazione

Si sono mossi nella stessa direzione i colleghi di Mediobanca Securities che da una parte hanno reiterato il rating “outperform” e dall’altra hanno ritoccato il target price da 101 a 100 euro.

Gli analisti spiegano che la nuova valutazione riflette la penale pagata da Exor, compensato parzialmente dai recenti cambi di fair value per alcune controllate, con particolare riferimento a CNH Industrial e Ferrari.

Secondo Mediobanca, i principali catalizzatore per Exor sono la cessione di PartnerRe, le nuove opportunità di investimento e alcune azioni corporate.

Exor al vaglio di Intesa Sanpaolo

Bullish anche la view di Intesa Sanpaolo che ieri ha reiterato il rating “buy” sul titolo, con un fair value a 105,2 euro. Per gli analisti è negativa la notizia relativa all’accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate. vista l’entità dell’esborso per Exor.

Intesa Sanpaolo mantiene una view bullish sul titolo visto l’attuale sconto sul Nav pari al 39%, ben al di sopra di quello storico che si attesta al 25%.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
779FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate