Stellantis azioni giù: soluzione nei chip Stm-Nxp-Infineon

Stellantis, azioni in calo per mancanza di semiconduttori. Il mercato auto è in crisi da tempo a causa dell'emergenza sanitaria. Lo stabilimento di Melfi fermerà la produzione dal 3 al 10 maggio.

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Stellantis, azioni in calo per mancanza di semiconduttori. Il mercato auto è in crisi da tempo a causa dell'emergenza sanitaria. Lo stabilimento di Melfi fermerà la produzione dal 3 al 10 maggio.

Stellantis azioni risentono dello stop alla produzione 

Stellantis, Melfi ferma la produzione di Jeep e 500 dal 3 al 10 maggio per la mancanza di semiconduttori, componenti fondamentali per il mercato auto.

"Questi continui stop legati ai problemi di fornitura ad oggi non vedono una soluzione e impattano in modo forte sul salario dei lavoratori" sottolinea Marco Lomio, segretario regionale Uilm della Basilicata.

Semiconduttori: Bruxelles vede una soluzione

In risposta alla crisi della supply chain di semiconduttori, che ha colpito duramente soprattutto il settore dell'automotive. Bruxelles tratta con Intel ma al tempo stesso lavora alla possibile creazione di una alleanza tra i principali player europei: i produttori di chip Stm, Nxp Semiconductors, Infineon Technologies e Asml, leader globale nei macchinari per la manifattura di semiconduttori.

"Un campione europeo che dovrebbe scongiurare il ripetersi di crisi come quella partita con la fine del 2020 come effetto collaterale della pandemia di coronavirus.

Aiuti di Stato sui chip con programma Ipcei

Il piano, il cui obiettivo è ridurre la dipendenza dai produttori esteri (prevalentemente asiatici), secondo Reuters potrebbe comprendere il programma noto come Important Project of Common European Interest (Ipcei, ovvero importanti progetti di comune interesse europeo). Il programma permetterebbe di erogare finanziamenti in base a norme più semplici sugli aiuti di Stato e alle aziende di lavorare insieme all'intero progetto.

Alleanza tra Stm, Nxp, Infineon in risposta a crisi settore automotive

L'alleanza potrebbe rappresentare un'aggiunta o una vera e propria alternativa alla creazione in Europa di un polo produttivo finanziata da aziende estere.

"L'obiettivo della Ue, come annunciato in marzo con la presentazione di Digital Compass, è avere entro il 2030 almeno il 20% della produzione globale di semiconduttori in Europa. Obiettivo che aveva da subito attirato l'attenzione di colossi Usa come Apple e soprattutto Intel.

Proprio in queste ore è previsto un incontro tra Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, e Pat Gelsinger, chief executive di Intel. Breton dovrebbe discuterne in videoconferenza anche con con Maria Marced, presidente di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc) Europe. Anche se per fonti governative di Taipei, citate sempre da Reuters, il colosso di Taiwan non sarebbe interessato a costruire uno stabilimento nel Vecchio Continente.

Bruxelles vuole alleanza chip ma Europa può assorbire output?

Il processo non è privo di ostacoli, in primis politici, tra le varie componenti della Ue. Da una parte non si vuole aprire la porta allo straniero, permettendo la creazione di un mega polo produttivo in Europa, dall'altra gli interessi nazionali rischiano di mettere in discussione l'alleanza, che vedrebbe rappresentata Francia e Italia da Stm, Germania da Infineon, e Olanda da Asml e Nxp (per altro quotata al Nasdaq).

Non solo. Ci sono forti sul dubbio sul fatto che l'Europa sia in grado di assorbire l'output di un mega impianto, considerando che non ha di fatto una produzione di smartphone o altri device elettronici. E forse sarebbe più logico avere una produzione di chip più specializzata sull'automotive.

(Raffaele Rovati)