La svolta della Fed: un grande cambiamento?

Uno degli eventi chiave di giugno è stata senza dubbio la revisione della politica monetaria della Federal Reserve.

Image

Come spiegato da Talib Sheikh, Mark Richards e Matthew Morgan, di Jupiter AM, in vista della riunione di giugno, i funzionari della Fed hanno ripetutamente insistito che si aspettavano che gli indicatori di inflazione che stavamo vedendo sarebbero stati "transitori".

Un'altra ragione per la turbolenza è che il mercato si era assestato su una sensazione di comfort dopo che la strategia del Flexible Average Inflation Targeting o "FAIT" è stato presentato l'anno scorso.

Il passaggio al FAIT significherebbe che dopo 40 anni di lotta all'inflazione, la Fed sarà più indulgente, lasciando che l'economia cresca e reagendo solo quando l'inflazione sarà più alta e le aspettative di inflazione a termine saranno incorporate a un livello coerente con il mandato della Fed.

Questo punto di vista sembrava essere confermato man mano che ci muovevamo in quest'anno, con le dichiarazioni della Fed sull'inflazione che tranquillizzavano anche i mercati.

Un grande cambiamento?

Gli analisti evidenziano che l'ultimo dot plot ha mostrato che la maggioranza dei funzionari della Fed si aspetta due aumenti dei tassi entro la fine del 2023, un grande cambiamento rispetto alla revisione di marzo.

Il cambiamento chiave è stato che la Fed aveva precedentemente promesso di muoversi in base al progresso dell'inflazione, analizzandola da vicino prima di muoversi, tollerando valori sopra il target per diversi periodi, al fine di raggiungere una media-obiettivo nel medio termine.

A prima vista, la Fed sembra aver cambiato il suo percorso di tassi previsto in reazione alla sua percezione dei rischi al rialzo delle sue previsioni di inflazione, senza un aumento proporzionato delle aspettative di crescita.

È stato un cambiamento di approccio?

Gli strategist di Jupiter AM non credono: ciò che è cambiato non è il contesto, ma la visione della Fed sui rischi d'inflazione.

Il comitato è stato unanime nel dire che l'incertezza intorno all'inflazione è alta, e noi siamo d'accordo: gli ostacoli all'offerta stanno rendendo i dati difficili da interpretare.

La maggioranza del comitato pensa che i rischi sull’inflazione propendano per il rialzo.

La seconda ragione per cui gli strategist pensano che questo non sia un cambiamento di politica è che non è cambiato molto: la Fed ha aumentato modestamente le sue aspettative di inflazione, pur notando un grado molto alto di incertezza, e ha aumentato solo leggermente il ritmo previsto degli aumenti dei tassi.

La velocità prevista dei rialzi dei tassi rimane molto lenta ed è condizionata dalla realizzazione delle previsioni.Se, come molti si aspettano, l'inflazione sarà transitoria, la Fed avrà molto spazio per diventare accomodante più avanti nell'anno.

Quindi, aumentando ora l'incertezza, la Fed si compra un'opzione duplice: può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Perché questo cambiamento?

Gli esperti di Jupiter AM pensano che la Fed sperasse che la riapertura avrebbe portato gli Stati Uniti a tornare rapidamente alla piena occupazione, che sarebbe stata seguita da un'inflazione in leggero aumento.

Abbiamo visto il contrario: l'inflazione è aumentata costantemente, ma l'aumento dei posti di lavoro è stato inferiore alle aspettative.

Alla riunione Powell ha citato gli ostacoli all'offerta come rischi di inflazione al rialzo.

La Fed pensa ancora che l'inflazione sia transitoria, ma vede un certo rischio che rimanga più a lungo del previsto, e vuole gestirlo.

Gestione del rischio

Qui la chiave è la gestione del "rischio" di una sorpresa al rialzo dell'inflazione: la Fed non ha apportato alcun cambiamento alle sue proiezioni di inflazione per il 2023, ma ha inclinato verso l'alto la bilancia dei rischi della sua previsione.

Questa sembra essere la motivazione dietro il previsto ulteriore percorso dei tassi di interesse.

Tuttavia, questo reintroduce il concetto di "gestione del rischio": placare la paura che la Fed possa essere stata troppo accomodante e permettere all'economia di surriscaldarsi, rendendo necessario un aumento aggressivo dei tassi in seguito.

La Fed ha visto un modesto rischio al rialzo per l'inflazione e ha fatto un piccolo cambiamento alla sua forward guidance per gestire questo rischio.

Politica fiscale

Diversi membri del comitato hanno notato che anche la politica fiscale ha sorpreso al rialzo finora quest'anno.

I pagamenti della cassa integrazione stanno continuando per tutta l'estate, e gli assegni fino a 500 dollari al mese in crediti per i figli stanno arrivando sui conti bancari delle famiglie a partire da questo mese.

L'amministrazione continua a spingere per concordare un piano per le infrastrutture che probabilmente porterà a maggiori spese nei prossimi 18 mesi. Questa è chiaramente una parte del pensiero della Fed: la politica fiscale sta facendo la maggior parte del lavoro pesante e ciò potrà continuare.

Dati tutti questi fattori, ecco la valutazione di Jupiter AM: il mercato ha probabilmente reagito in modo eccessivo a un modesto riprezzamento del rischio di inflazione e a una modifica della forward guidance da parte della banca centrale.

La politica rimane accomodante e favorevole agli asset di rischio.

Cosa preoccupa gli strategist? La possibilità che la Fed abbia deciso di aver avuto successo nel generare prematuramente un'inflazione modestamente più alta, che questo breve periodo di inflazione superiore alla media sia sufficiente per raggiungere gli obiettivi del nuovo quadro FAIT.

Gli esperti pensano che l'inflazione in generale rimanga transitoria e non abbiamo ancora visto un cambiamento sostenuto nelle aspettative di inflazione o nella crescita dei salari.

La difficoltà per il mercato qui è la "F" in "FAIT" - "flexible average inflation targeting".

La Fed ha sempre resistito a indicare ciò che costituisce un periodo di inflazione superiore alla media e per quanto tempo questa media verrebbe calcolata.

Non conoscere la risposta a questa domanda rende il futuro molto meno certo.