Ford punta sull’elettrica ma sui target è incognita metalli

Ford Motor punta tutto sull'auto elettrica ma sugli ambiziosi target dei colossi delle quattro ruote c'è l'incognita dei metalli fondamentali per le batterie.

Ford Motor punta tutto sull’auto elettrica. Il gruppo di Dearborn ha anche recentemente alzato a 2 milioni di unità il suo obiettivo di produzione annua di veicoli elettrici entro il 2026. Come Ford la gran parte dei colossi delle quattro ruote sta rivedendo le strategie, mettendo nel mirino il 2030 come punto di non ritorno per il settore. In quell’anno le elettriche dovrebbero arrivare a superare le vetture alimentate a combustibili fossili. Persino Porsche, uno dei pochi marchi a non avere previsto la fine dei motori a benzina, si attende per il 2030 di avere l’80% di vendite tra elettriche pure play e ibride. C’è però una grossa incognita di cui si parla poco.

Ford Motor punta tutto sull’elettrica. Incognita metalli sui target 

Il punto interrogativo su questi ambiziosi target dell’industria globale dell’auto sono i metalli. E non si tratta di quelli necessari per realizzare scocche e telai ma di quelli che vanno a finire nelle batterie che alimentano le vetture elettriche. Adam Jonas, analista di Morgan Stanley, si è detto “preoccupato per il divario sempre più ampio tra gli obiettivi delle aziende e l’effettiva capacità fisica disponibile dei metalli raffinati necessari per le batterie”. “Semplicemente non vediamo abbastanza metallo“, ha sottolineato Jonas, citato da Barron’s, riferendosi proprio ai target di Ford.

Per Morgan Stanley sull’elettrica è incognita metalli per le batterie

Abbastanza per confermare il sell sul titolo e il prezzo obiettivo a 13 dollari (lunedì Ford aveva chiuso a 16,48 dollari al Nyse). Jonas aveva tagliato da buy a hold il giudizio sull’altro big Usa General Motors (Gm) in febbraio, riducendo da 75 a 55 il target price. E lunedì l’ha ulteriormente abbassato a 50 dollari (43,61 il valore di Gm a Wall Street). I dubbi di Jonas, però, non riguardano solo i colossi di Detroit ma l’intero settore. Lunedì Volkswagen ha annunciato piani d’investimento per almeno 7,1 miliardi di dollari in Nordamerica nei prossimi cinque anni e il lancio di 25 nuovi veicoli elettrici nella regione entro il 2030, compreso l’Id.Buzz, versione elettrica dello storico Transporter (il microbus Type 2 prodotto negli Anni 60 e 70 del secolo scorso). Scott Keogh, president e chief executive di Volkswagen Group of America, secondo quanto riporta Reuters, ha sottolineato come la domanda in Usa per l’Id.Buzz sia già elevatissima.

Ford e Volkswagen alzano target sull’elettrica ma è incognita metalli

Domanda elevatissima che non è detto riesca a essere soddisfatta, però, per un’industria come l’automotive colpita dalla crisi dei chip e dalla carenza di componentistica dovuto ai problemi alla supply chain legati alla pandemia di coronavirus e, come indicato da Bmw Group, ora anche dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. La guerra voluta da Vladimir Putin è anche oggi il principale responsabile dell’ulteriore stretta sul mercato dei metalli. Nichel e litio sono entrambi rimbalzati dell’80% da inizio anno ed entrambi sono necessari per la produzione di batterie per veicoli elettrici. La Russia, per altro, produce il 10% del nichel usato nel mondo. Mentre per quanto riguarda il litio a oggi il settore minerario non sembra essere in grado di stare dietro alla domanda in arrivo dall’automotive. (Raffaele Rovati)

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
779FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate